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"LA PESTE"di Albert Camus

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"LA PESTE"di Albert Camus

Scheda del libro


Titolo: La Peste

Autore: Albert Camus

Anno di pubblicazione: nel 1947



Sviluppo e Tempo della "cronaca": La peste è costruita come una tragedia in cinque atti. L'azione si situa nell'aprile 1940. a Orano, una città "chiusa" che "volge le spalle al mare".

Biografia dell'Autore:

Albert Camus (nasce il 7 novembre 1913 a Mondovì, Algeria - 1960 Villeblevin, Yonne muorì in un incidente automobilistico). Scrittore francese, nacque da famiglia francese residente in Algeria e ad Algeri studiò, in condizioni economiche difficilissime, e cominciò a lavorare come attore e giornalista. Dal 1940 a Parigi, partecipò alla resistenza; nel dopoguerra fu capo redattore del giornale "Combat". Nel 1942 scrive la ''Peste'' e pubblica ''Lo Straniero''. Nel '43 si trasferisce a Parigi, diventa lettore presso la casa editrice Gallimard e continua a lavorare alla redazione del giornale clandestino ''Combat'' di cui nel '44 si assume la direzione . Nel '47 pubblica ''La Peste'' che ottiene un grande successo di critica e di pubblico apertamente condanna la dittatura franchista e le interpretazioni esasperate del comunismo.

Nel 1957 gli viene conferito il premio Nobel per la letteratura , pronuncia due importanti discorsi , poi pubblicati come ''Discorsi di Sa'' e dedicati al suo maestro elementare. Continua la sua attività teatrale, ma la sua salute è sempre più precaria e il 4 gennaio1960 muore in un incidente d'auto.


"LA PESTE"

Prima parte

Orano un giorno d'aprile 1940, il medico Rieux scopre il cadavere di un ratto sul suo pianerottolo. Il portinaio, il signor Michel, pensa che siano dei burloni che si  divertono a mettere questi cadaveri di ratti all'interno dell'edificio. A mezzogiorno, Rieux accomna alla stazione la moglie che, malata, parte a farsi curare in una città vicina. Alcuni giorni più tardi, un'agenzia di stampa annuncia che più di sei mila ratti sono stati raccolti quel giorno.  L'allarme aumenta. Alcune persone iniziano a prendersela col sindaco. Quando, improvvisamente, il numero di cadaveri diminuisce, le strade tornano pulite, la città si crede salva.

Il Signor Michel, il portinaio, cade però malato. Rieux  tenta di curarlo, ma la malattia peggiora rapidamente. Rieux non può fare nulla per salvarlo. Il portinaio soccombe ad un male violento e misterioso.

Rieux è chiamato da Grand, un dipendente del Municipio. Ha appena impedito ad un certo Cottard di suicidarsi. Le morti si moltiplicano.  Rieux consulta i suoi colleghi. Il vecchio Castel, uno di loro, conferma i suoi sospetti: si tratta di peste. Dopo molte riserve e lungaggini amministrative, Rieux ottiene che le autorità prendano coscienza dell'epidemia e si decidano a"chiudere" la città.

Seconda parte

La città si chiude  poco a poco nell'isolamento. L'isolamento e   la  paura modificano i comportamenti collettivi ed individuali:  "la peste fu un affare di tutti", nota il narratore.

Gli abitanti devono convivere con l'isolamento sia all'esterno che all'interno . Incontrano difficoltà a comunicare con i loro genitori o i loro amici che sono all'esterno. Fine giugno, Rambert, un giornalista parigino separato della sua comna, domanda invano l'appoggio di Rieux per raggiungere Parigi. Cottard che aveva, in aprile, per ragioni sconosciute tentato di suicidarsi, sembra provare una insana soddisfazione nella disgrazia dei suoi concittadini. Gli abitanti di Orano tentano di compensare le difficoltà dell'isolamento, abbandonandosi ai piaceri materiali. Grand, il dipendente muncipale, si concentra sulla scrittura di un libro di cui riscrive ossessivamente la prima frase. Padre Paneloux indica la peste come lo  strumento della punizione divina e chiama i suoi fedeli a meditare su questa punizione mandata ad uomini privi di qualsiasi spirito di carità.

Tarrou,  lio di un procuratore e  straniero alla città, tiene nei suoi taccuini la sua cronaca dell'epidemia. Egli ha grande fiducia nell'uomo.  Dà prova di un coraggio straordinario e si mette a disposizione di Rieux per organizzare un servizio sanitario di emergenza. Rambert si aggrega ai due.

Terza parte

È l'estate, la tensione monta e l'epidemia cresce esponenzialmente. Ci sono tante vittime che occorre d'urgenza gettarle nelle  fosse comuni, come animali. La forza pubblica  è obbligata a reprimere rivolte e  saccheggi. Gli abitanti sembrano rassegnati. Danno l'impressione di avere perso i loro ricordi e la loro speranza. Non nutrono  più  illusioni  e si limitano ad aspettare

Quarta parte

Questa sezione occupa l'azione  che si svolge  da settembre a dicembre. Rambert ha avuto l'opportunità di lasciare la città, ma rinuncia a partire. È deciso  a lottare fino alla fine  a fianco  di Rieux e di Tarrou. L'agonia di un bambino, lio del giudice Othon e le sofferenze provate dal piccolo innocente scuotono nell'intimo Rieux e minano  le certezze di Padre Paneloux. Il prete si rinserra  nella solitudine della propria fede, e muore senza avere chiamato i medici, stringendo febbrilmente al petto un crocifisso. Tarrou e Rieux, conoscono un momento di comunione  amichevole prendendo un bagno d'autunno in  mare.  A Natale, Grand cade  malato e lo si crede perso. Ma  guarisce sotto l'effetto di un nuovo siero. Dei ratti, riappaiono nuovamente, vivi.

Quinta parte

È il mese di gennaio e la peste regredisce. Fa tuttavia le ultime vittime: Othon quindi Tarrou che muore, serenamente a casa  di Rieux. Affida i suoi taccuini al medico. Da quando è evidente  la

regressione del flagello, l'atteggiamento di Cottard è cambiato. È arrestato  dalla polizia dopo una crisi di follia.

Un telegramma arriva a Rieux: sua moglie è morta.

All'alba di una bella mattina di febbraio, le porte della città si riaprono infine. Gli abitanti, assaporano finalmente di nuovo il gusto della libertà, ma non dimenticano la terribile  prova "che li ha messi di fronte  all'assurdità della loro esistenza ed alla precarietà della condizione umana."

Si apprende infine  l'identità del narratore: è Rieux, che ha voluto riferire questi eventi con la più grand'obiettività possibile. Sa che il virus della peste può ritornare un giorno e chiama alla vigilanza.


Sintesi dell' opera

Orano è una tranquilla città dell'Algeria i cui i giorni scorrono uguali e monotoni . Nel mese di aprile , annunciata da migliaia di topi morenti scoppia una epidemia di peste. La paura si impadronisce della città . Il narratore , a conferma della veridicità, della propria narrazione, cita gli appunti presi da Tarrou il quale documenta minuziosamente tutti i casi di morte per la strana malattia .

La commissione sanitaria , esitante all'inizio, prende su consiglio del Dottor Rieux decisioni drastiche e decide di chiudere la città . Inizia l'esilio degli abitanti e la lotta di Rieux e di quelli che come lui credono nella vita contro il flagello. Anche la chiesa con padre Paneloux esprime la sua opinione .

Il giornalista Rambert tenta ogni strada per lasciare la città e raggiungere sua mogli a Parigi. Tarrou propone a Rieux di organizzare delle squadre di volontari e i personaggi principali si ritrovano uniti in quest'opera di soccorso.

Durante l'estate il flagello imperversa e continua a mietere vittime.

Castel sta lavorando ad un vaccino che viene provato inutilmente sul piccolo Othon. Solo dopo Natale il nuovo siero comincerà a far miracoli.

Nel frattempo sono morti Tarrou, Cottard e Paneloux.

Finalmente l'esilio finisce, per i sopravvissuti si riaprono le porte, ma molti non troveranno chi amano. A questo punto il Dottor Rieux si svela come l'autore della cronaca per testimoniare ciò che ha visto e ciò che è stato fatto per combattere la peste.

Personaggi

I personaggi possono essere divisi in due categorie:

Quelli che muoiono: Tarrou, Cottard, Paneloux.

Quelli che sopravvivono: Rieux, Rambert, Grand, Castel.


I personaggi che muoiono

Tarrou

Tarrou, lio di un giudice, aveva trascorso un ' infanzia agiata e felice, ma a diciassette anni, invitato dal padre ad assistere ad un processo lo aveva visto chiedere ed ottenere la condanna a morte di un imputato. Disgustato da questo aveva deciso di andarsene dalla famiglia ed aveva fatto della politica, convinto che la società in cui viveva fosse fondata sulla condanna a morte e che, combattendola, avrebbe combattuto l'assassinio. Si era poi reso conto, durante un'esecuzione in Ungheria che la peste dell'assassinio era entrata in lui in quanto, anche se indirettamente, aveva firmato la condanna a morte di migliaia di persone. Avevano cercato di convincerlo della necessità di questi atti che avrebbero risparmiato la vita di altre persone e che avrebbero portato ad un mondo in cui non si sarebbe più ucciso nessuno . Aveva però deciso '' di rifiutare tutto quello che, da vicino o da lontano , per buone o per cattive ragioni, faccia morire o giustifichi che si faccia morire''. Questa è la morale laica del santo senza Dio, è per questo che egli ad Orano lavora come volontario per aiutare la città contagiata. Questa scelta della non violenza , questo sacro rispetto della vita, questa tensione verso la pace è il messaggio di Camus ad una umanità che è appena uscita dalla II Guerra Mondiale.

Cottard

Cottard è ricercato dalla polizia e comincia a ''respirare'' quando il flagello si abbatte sulla città, in quanto nessuno si occupa più di lui. Egli si arrichisce sulla sofferenza degli altri è un vero e proprio ''kollaborateur'' . Egli ritornerà ad essere nervoso e preoccupato quando la peste incomincierà a decrescere fino a perdere completamente la testa quando la città sarà riaperta.

Paneloux

Padre Paneloux sale due volte sul pulpito , nella prima predica interpreta la peste come castigo per i peccati dell'umanità , perchè l'uomo vive lontano dalla luce di Dio. Il secondo sermone avviene dopo l'agonia e la morte del piccolo Othon al quale egli ha assistito vicino al Dott. Rieux. Resosi conto dell' innocenza del ragazzo il Padre cambia la sua visione della peste e rinuncia al desiderio di giustificare e spiegare la causa del male , cercando invece di convincere i cittadini che solo il cristiano sorretto dalla fede riuscirà a superare la prova ,

bisogna avere fede e rimettersi totalmente a Dio.


L'autore decide di farli morire perchè questi personaggi hanno trovato nella peste la soluzione ai loro problemi, soluzione impossibile nella vita normale.

Tarrou non potrà mai avvicinarsi tanto alla santità senza Dio come, durante la peste quando rischiava la vita nelle squadre volontarie .

Cottard è un personaggio negativo che aveva sfruttato il dolore dei suoi concittadini e aveva così raggiunto l'apice della sua negatività.

Paneloux ha capito che '' l' amore di Dio è un amore difficile e solo in cima la verità sorgerà dall'ingiustizia apparente''.


I personaggi che vivono:

Rieux

Rieux è il medico che redige la cronaca della peste e che si preoccupa delle leggi e delle strutture per combattere il flagello. Egli è un uomo di scienza ed è convinto che bisogna lottare contro il dolore per la felicità, egli fa tutto quello che è in suo potere per salvare quante più vite è possibile. C' è in lui solo una contraddizione quando, di fronte a Rambert che vuole partire, non tenta di impedirglielo , ma anzi lo capisce, perchè egli , come lui, è alla ricerca della felicità.

Rambert

Rambert è un giornalista che si sente estraneo alla comunità di Orano e non accetta la separazione dalla donna amata anche se ,organizzata la fuga, rinuncia ad andarsene e si impegna nelle squadre volontarie al fianco di Tarraou. Egli prova vergogna ad essere felice da solo e si rende conto che, dopo quello che ha visto, il suo posto è lì , perchè quello che succede riguarda tutti.

Grand

Grand è un personaggio curioso , quasi ridicolo . Egli lavora nell'amministrazione cittadina e nel tempo libero si dedica alla stesura di un romanzo di cui però ha scritto e riscritto una sola frase. Egli ha capito che l' amore è una cosa importante e arriverà a scrivere alla donna che lo ha lasciato di essere felice senza rimpianti e senza sentirsi in colpa.

Castel

Castel è il medico anziano che per primo ha osato pronunciare la parola peste e che lotta per trovare un vaccino valido contro di essa. Il vaccino di Castel verra provato senza risultati sul piccolo Othon, ma verso Natale incomincierà a dare i suoi risultati. L' avvento della peste permette alla coppia di capire quanto sia importante la loro unione.


L'autore fa vivere questi personaggi perché essi sono dei personaggi dinamici in grado di affrontare la complessità della vita umana, bisogna però premettere che questi personaggi hanno tutti un rapporto di amore con una donna e questo contribuisce almeno in parte al loro continuo positivo cambiamento.

Il rapporto di amore tra Rieux e la moglie è appena accennato e visto nel momento in cui la separazione rende più carico di significati il sentimanto dell' unione. Essi si rendono conto che hanno ancora molte cose da dirsi, ma la morte renderà ciò impossibile.

Tra Rambert e la moglie avviene una involontaria separazione che, dopo la iniziale decisione di fuggire , lo porterà ad una presa di coscienza e ad un rinnovamento interiore. Contrariamente a Rieux egli trova il tempo, pur lavorando nelle squadre sanitarie, di mantenere una vera corrispondenza con la donna che ama e ciò gli consentirà poi di rivederla e di riprendere con più fervore il rapporto interrotto .

Grand riesce a sopportare un carico di lavoro sempre più pesante , man mano che i dipendenti comunali si ammalano e a mantenere un piccolo spazio di tempo libero per continuare la sua opera letteraria. Durante questo periodo egli è sorretto dal ricordo dell' amore di Jeanne .

Il vecchio Dottor Castel e la moglie sono personaggi estremamente positivi: essi si sono resi conto che non possono vivere lontani l' uno dall' altro e si riuniscono per lottare insieme e salvare la loro unione e la loro città, Castel sorretto dall' amore della moglie riuscirà a trovare un nuovo vaccino che fermerà la peste.

Per tutti questi personaggi la peste è un ''fatto positivo'' perchè li porta ad una presa di coscienza e ad un rinnovamento interiore.


Temi:

I temi fondamentali della cronaca sono tre: il tema dell' esilio, della solitudine e quello della natura.

Ø  Tema dell' esilio e della solitudine

L' esilio e la solitudine sono per Camus due tematiche strettamente unite, rappresentano quello che per il cristiano è il peccato originale, componente contro la quale bisogna costantemente battersi.

Si può capire come queste due tematiche siano molto affini alla personalità di Camus che le ha vissute in prima persona, quando a vent'anni lasciò l'Algeria e quando durante la guerra, egli , come molti francesi, provò l' impossibilità di comunicare con chi amava in quanto la nazione era divisa in due parti

dall' invasione tedesca.


Ø  Tema della natura

Altro tema di rilevanza all'interno dell' opera è quello della natura.

Il rapporto tra lo scrittore e l' ambiente naturale è sempre stato molto forte , egli vissuto nella povertà di Algeri, trovava nella luce del sole , nella quiete del mare quel senso di perfezione che gli rendeva accettabile la vita , fino a fargliela amare.

Anche Rieux trova nel bagno notturno in mare la forza per continuare a combattere contro la peste . Questo bagno nell' acqua ricorda il battesimo cristiano e la sua funzione purificatrice . Egli recupera la sua dimensione umana e riprova una gioia che aveva dimenticato.


Commento:

L' autore vuole rendere la sua opera una cronaca dei fatti avvenuti ad Orano , e far in modo che il lettore creda che ciò è accaduto veramente e che il narratore era presente e quindi può raccontare in prima persona i fatti.

La peste che Camus racconta non è una malattia; semmai LA malattia delle comunità umane, è una condanna globale di tutte le tirannie, la peste è ovunque l'uomo venga offeso nella sua dignità e nella sua persona. Così come lo è, per i semplici individui e le comunità, una guerra come la Seconda mondiale, con quanto di particolarmente terribile l'ha accomnata. l'opera vuole essere così un appello all'uomo in modo che si impegni, nonostante il dolore e la sofferenza, a unirsi agli altri per combattere il dolore e la morte evitando di aggiungerne, come fanno i personaggi del libro che si uniscono nelle squadre volontarie per aiutare i malati. Il male e la morte non possono essere spiegati , ma l'uomo deve lottare contro di essi e prendere consapevolezza della propria esistenza .

Le persone cambiano, sotto un flagello inarrestabile come la guerra o la peste, e Camus ce li mostra, con una leggerezza ed una misura forse dovuti proprio alla guerra appena passata ( seconda guerra mondiale).  Ci sono quelli che si danno da fare per combattere il flagello, senza risparmiarsi (Rieux, Tarrou, Othon), quelli che si chiudono in casa o cercano di scappare (molti dei cittadini di Orano), quelli che approfittano per arricchirsi (Cottard), quelli che accettano con la cecità della fede il flagello (Paneloux); quelli che si sentono a poco a poco sempre più coinvolti e consapevoli, e prima cercano di scappare e poi si uniscono alla lotta (Rambert).

E c'è la morte quotidianamente presente che tutto cambia, che lascia il segno anche quando l'epidemia è finita e si ritrovano i famigliari e gli amici dispersi; la morte inattesa e collettiva che non è mai debellata del tutto ("Il microbo della peste non muore mai", fa dire Camus al suo narratore, "e può restare dormiente per decenni, ma non se": la guerra potrà tornare).

La morte per Camus va sempre combattuta, anche quando è vano, fatale; ma ancor più quando è il risultato di scelte - ed entrambe le possibilità sono sempre in agguato.




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SARA VENTURINI 3Cs




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