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POESIA CREPUSCOLARE

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POESIA CREPUSCOLARE


1) Definizione:
1899/1918: date in cui escono la prima e l'ultima raccolta crepuscolare

1899: Tito Marrone, Cesellature

1918: Nino Oxilìa, Gli orti

La definizione di poesia crepuscolare si deve al critico Giuseppe Antonio Borghese in un articolo del 1° settembre 1910 apparso su La stampa, riferito a tre raccolte poetiche:
Marino Moretti, Poesie scritte col lapis

Fausto Maria Martini, Le poesie provinciali

Carlo Chiaves, Sogno e ironia

che Borgese definisce come 'ultimi barlumi di una gloriosa stagione poetica che oramai si sta spegnendo'


2) Non c'è una scuola crepuscolare unitaria: non ci sono dichiarazioni di poetica comune, ed è impossibile individuare un centro geografico che possa raccogliere tutti i poeti:
Moretti e Palazzeschi
à Firenze

Govoni à Ferrara

Corazzini à Roma

Gozzano à Torino

Torino e Roma sono i due centri più importanti.


3) Elementi comuni:

a.    poeti tutti giovanissimi, di estrazione borghese o piccolo-borghese

b.    se non si conoscono di persona, i poeti si conoscono per lettera

c. muoiono quasi tutti giovanissimi

d.    avversione per il mito dannunziano, critica al mito di D'Annunzio e rinuncia al ruolo del poeta

es. Marino Moretti, Io non ho nulla da dire

dichiarazione in opposizione al poeta vate

es. Guido Gozzano, Totò Merumeni, strofa 5

es. Guido Gozzano, La signorina Felicita, strofa 6

es. Sergio Corazzini, Piccolo libro inutile

es. Aldo Palazzeschi, Chi sono
   "Son forse un poeta?

No, certo .

Chi sono?

Il saltimbanco dell'anima mia"



e.    debito nei confronti di Pascoli e di D'Annunzio, nei quali i crepuscolari trovano un terreno fertile da cui germina la loro produzione poetica

da Pascoli à produzione più umile e semplice

da D'Annunzio à spunti presi da Il poema paradisiaco

f.  debito nei confronti della poesia simbolista francese e belga prodotta da poeti un po' meno famosi degli altri: A. Samain, F. Jammes, J. Laforgue

g.    ispirazione umile e dimessa

h.    repertorio crepuscolare:

ospedale e ammalati

provincia addormentata (es. paesi nel caldo estivo, statue corrose nei parchi dallo scorrere del tempo . )

conventi e suore (soprattutto in Palazzeschi)

organetto di Barberìa


4) Critica:

1910 Borgese à è il primo ad avere usato il concetto di crepuscolarismo; lo usa in senso negativo

1949 Benedetto Croce à 'quella parola crepuscolare non aveva senso alcuno': nella sua polemica negativa nei confronti di tutto il decadentismo comprende anche il crepuscolarismo; secondo Croce il decadentismo è causa della 'moderna malattia dell'istrionismo e dell'insincerità'

1936 Walter Binni à accosta crepuscolari e futuristi come 'espressione di uno stesso momento spirituale', anche se si esprimono in maniera differente

1937 Petronio à è d'accordo con Binni

1976 Savoca à i crepuscolari 'danno voce poetica alla dimessa Italietta giolittiana

Scaramucci à evidenzia la centralità del tema della noia (matrice pascaliana e leopardiana)





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