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SENECA - I dialoghi, I trattati, Lettere a Lucilio, La prosa, Le tragedie, L'Apolokyntosis

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SENECA

Nasce a Cordoba da famiglia nobile

Pratica lo stoicismo,ma intraprende il cursus honorum,diventando Questore,per amore del padre

E' odiato da tutti gli imperatori:Caligola lo vuole uccidere,Claudio lo manda in esilio perché viene accusato dalla moglie di Claudio di adulterio.Viene riammesso in Italia quando Claudio cambia moglie.

Diventa precettore di Nerone (che era il lio di Agrippina,la moglie di Claudio).Morto Claudio reggeranno il governo Seneca,Agrippina e Burro,in seguito Nerone.



Nel DE CLEMENTIA Seneca spera che Nerone sia sovrano esemplare,ma è un illusione perché egli è già salito al trono con corruzione:Nerone fa uccidere la madre e a ciò partecipa in qualche modo anche Seneca.

Dopo la morte di Burro,va via adducendo ragioni di salute

62-65:intraprende l'attività contemplativa che da sempre desiderava

Nel 65 viene scoperta una congiura:viene costretto ad uccidersi.Egli muore secondo la morte filosofica di Socrate (con coraggio,serenità e nobiltà d'animo)

I dialoghi

10 opere in 12 libri

Non sono dialoghi platonici,ma avvengono tra Seneca e il destinatario.

Viene influenzato dalla diatriba cinico-stoica nella discorsività,nel rivolgersi al destinatario immaginando una discussione,introduce un interlocutore fittizio,non sempre destinatario dell'opera,impersonale.

CONSOLATIO AD MARCIAM:consola Marcia per la perdita del lio seguendo la consolatio di cierone e il repertorio di filosofia:

Morte come fine di tutto e come vita migliore

Esalta il lio Metilio e lo immagina col nonno Cremuzio

E' retorico nei temi e ha stile elaborato (sa rielaborare luoghi comuni)

DE IRA:vuole combattere l'ira contro la dottrina peripatetica(che dice che l'ira a volte è giusta).Egli sostiene:non è utile perché offusca la ragione,è simile alla follia.

Da' i mezzi per combatterla ed alcuni esempi(per esempio quello di Caligola,già morto).

CONSOLATIO AD HELVIAM MATREM:cerca di consolare la madre,addolorata per l'esilio dello stesso Seneca,attraverso la dottrina greca .

Dimostra che l'accaduto non è un male,ma solo un cambiamento di luogo che non toglie la virtu' al spiente,poiché il sapiente ha come patria tutto il mondo.

Fa raccomandazioni specifiche alla madre .

E' una delle consolatio migliori perché è affettuoso e dignitoso nell'immagine dello sventurato che rimane sereno e coerente.

CONSOLATIO AD POLYBIUM: (Polybium era un liberto di Claudio che influenzava le sue decisioni).

Usa gli stessi argomenti di Marcia per consolare Polibio della morte di suo fratello.

Le differenze dalla Consolatio ad Marciam sono l'evidente posizione sociale del destinatario e lo'emergente scopo dell'autore:tornare dall'esilio.

Questo influenza l'opera che diventa una supplica(divanta uno scritto enconomiastico),infatti viene esaltato anche Claudio.

Alcuni pensano che non sia opera di S.,ma è una sincera ammissione di sconfitta morale.

DE BREVITATE VITAE:dedicata all'amico Paolino.

S.dice che la vita è lunga se si ricerca la saggezza,sapienza così da diventare autosufficienti e limitare il condizionamento esterno.

DE VITA BEATA:diviso in 2 parti:

Espone la dottrina stoica,ossia la vita felice vissuta secondo natura.Il sommo bene si identifica con la virtù.Egli polemizza con gli Epicurei che vedono nel piacere il sommo bene.

Espone una polemica verso chi lo giudica incoerente per i suoi possedimenti economici.Egli non nega l'accusa,ma afferma che si sta proponendo di praticare migliori intenti e di possedere denaro solo per essere più libero di affrontare la virtù.

Si sente a disagio di fronte agli attacchi d'invidia dei suoi contemporanei verso le sue ricchezze.

DE TRANQUILLITATE ANIMI:egli immagina di chiedere consiglio sull'insicurezza causata da sentimenti contrastanti.

Ne descrive i sintomi e ne da' rimedi(per es.il bene comune,la parsimonia,i buoni amici,l'accettazione della negatività).

DE PROVIDENTIA:risponde a Lucilio,il quale gli chiede come mai i buoni vengano colpiti dai dolori se esiste la provvidenza(secondo la dottrina stoica).S. risponde che i dolori servono al sapiente per raggiungere la perfezione.

DE CONSTANTIA SAPIENTIS:il sapiente non può essere offeso perché l'unica cosa che conta per lui è la virtù che nessuno gli può togliere.



I trattati

Sono sostanzialmente uguali ai dialoghi.

DE CLEMENTIA:è indirizzato a Nerone e parla della Monarchia Illuminata:

La clemenza:distingue il buono dal tiranno

Anche durante la Repubblica si instaura una sorta di monarchia assoluta

Gli stoici accettano la monarchia assoluta solo se diretta da un sapiente.

Nerone:è il sovrano perfetto e S.lo elogia proiettando in lui le virtù che egli vorrebbe che il monarca avesse.

DE BENEFICIIS:S. dà precatti su come dare e ricevere benefici,x lo scrittore fondamentali nella vita pubblica.Fornisce anche un abbondante quantità di esempi su una casistica stretta.

NATURALES:è un trattato di scienze naturali dedicato a Lucilio.

Egli sostiene che gli antichi consideravano le scienze pertinenti alla fisica e quindi alla fiolosofia.

Si occupa di argomenti metereologici.

Sostiene che è moralmente utile liberare gli uomini dai timori dei fenomeni naturali(argomento già dichiarato nella Prefazione ed epiloghi).

La scienza è vista come mezzo con cui l'uomo s'innalza e può arrivare alle realtà divine.




Lettere a Lucilio

In esse espone la dottrina stoica

Non sono differenti dai dialoghi se non per il carattere più intimo del linguaggio.

Esprime in un modo più maturo il suo pensiero

E' una raccolta di 124 lettere in 20 libri scritte dopo il ritiro dall'attività politica

Il destinatario è l'amico Lucilio,ma ha anche l'intento di scrivere per i posteri al fine di giovarli.

Seneca è rafurato come un uomo in vecchiaia,ritiratosi dalle occupazioni,che si dedica solo all'otium (ossia allo studio e all'approfondimento morale).

Egli diviene il CONSIGLIERE dell'amico affinché questo diventi saggio come lo stesso S. sta cercando di diventare.

Suo punto di riferimento è Epicuro

Riporta fatti di vita comune per per riflettervi sopra.

Il linguaggio è colloquiale.Egli assimila  il SERMO("il discorso familiare",anche se comunque conserva uno stile elevato) perché egli immagina di discorrere con Lucilio.

Non ha un sistema di organizzazione delle idee o delle epistole.Scrive spontaneamente attraverso il filo conduttore dell'evoluzione filosofica di Lucilio.(infatti nella prima lettera è contenuta un'esortazione alla filosofia e nel terzo libro degli insegnamenti).

L'OTIUM è il tema più importante:S.esorta Lucilio ad abbandonare la carica di procuratore.

Questo rispecchia il pensiero dello scrittore.il quale sosteneva che solo nella sapienza,ottenuta attraverso l'abbandono di tutte le passioni,si ha la vera gioia.

S.aveva fatto questa scelta troppo tardi ed ora cerca di recuperare il tempo perduto.

ARGOMENTI:

Non cita mai gli anni del potere e Nerone.

Polemizza con chi sosteneva che i filosofi si opponessero al potere.

Parla dell'infanzia,del padre e della moglie.

Vuole cercare il bene e per questo spinge Lucilio a:

liberarsi dai giudizi falsi del volgo

evitare le frivolezze

evitare il contatto con la folla

intraprendere dialoghi con filosofi del passato

Critica alcuni aspetti  dello stoicismo e coloro i quali danno più importanza a chi parla e non a che cosa viene detto.

La MORTE:fa alcune riflessioni poiché vuole liberarsi dalla paura della morte dato che solo così può raggiungere la piena atarassia.Inoltre il compito del filosofo è accettarla poiché è necessaria.

Essa non deve essere temuta perché libera dal dolore ed anzi deve essere cercata dal sapiente.

Il TEMPO:esso deve essere considerato secondo come si vive,e non quanto si vive.





La prosa

Le differenze tra lo stile ciceroniano e quello di Seneca sono date da:

per Cicerone il compito di chi scrive di filosofia è quello di insegnare e quindi intraprende uno stile oratorio che coinvolge gli ascoltatori.

In Seneca la passione della ricerca della verità si riflette negli scritti,spogliandoli degli artifici oratori.Egli scrive secondo lo stile asiano(così chiamato da Cicerone) ricco di ure e frasi a effetto.

Prevale poi una costruzione paratattica con un'assenza di congiunzioni(al contrario di Ciderone) e di ure retoriche di ripartizione:questo dà più vigore e forza al discorso.

C'è un più largo uso di "concinnitas":l'antitesi,il parallelismo,ecc. attravero il quale in meno parole viene concentrato più significato e vigore.

Vengono usate inoltre frasi ad effetto che conferiscono una maggiore potenza persuasiva.




Le tragedie

Si pensa che fossero scritte mentre era al servizio di Nerone per i suggerimenti ideologici che forniscono.

Vi è rafurato un tiranno negativo che non coincide con la natura di S.,non essendo egli un contestatore politico.

Se ne ricava uno scopo pedagogico già mostrato nel De Clementia.

Non è noto se le tragedie siano state scritte per la rappresentazione,ma esse contengono ure tiranniche e parti tecniche troppo cruente per essere rappresentate all'epoca.

Gli scritti rappresentano le passioni(sotto l'influsso stoico rappresentate come pazzia) domate dalla ragione,di cui sono portavoce personaggi secondari,ed illustrano conseguenze catastrofiche.

Vi è una prevalente passione negativa,morbosa,rappresentata dai particolari macabri che hanno una funzione pedagogica e sono propri del gusto del tempo(si veda Lucano)

La parola ha una importanza maggiore dell'azione:vi sono descrizioni di vicende mitiche dilatate,usate per introdurre i topoi delle tragedie greche.

Ipersonaggi sono spesso gli introduttori dei temi e gli viene attribuito un tono magniloquente e declamatorio.

Nonostante la forte rindondanza dello stile,trasmettono forti emozioni nell'ascoltatore grazie al pensiero esposto in concetti.




L'Apolokyntosis

Il significato letterale è "elevazione di una zucca" che sarcasticamente intende la celebrazione del personaggio a cui è indirizzata,ossia l'imperatore Claudio.

Si tratta di un'operetta scritta secondo lo stile della satira menippea(che prevede una commistione di prosa e versi.

Gli argomenti che vengono affrontati sono sia seri che facezie.

L'intento del poeta nasce quando si trova a dover scrivere l'elogio funebre di Claudio,che egli odia fortemente.S.sente il bisogno,dopo aver dovuto celebrare l'imperatore,di dare sfogo al suo odio.

Il contenuto dell'opera tratta della storia dell'imperatore che,dopo la morte,si trova alle prese con gli dei.

Si rivela un opera notevole per la capacità dello scrittore di destreggiarsi tra i vari stili che caratterizzano la satira menippea.



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