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SEMANTICA E PRAGMATICA



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Semantica e Pragmatica


Semantica: studio del significato delle espressioni linguistiche.

Pragmatica: studio del loro uso.

Il significato è il segmento di realtà cui una parola o una frase si riferisce.

Se io dico "questo è un cane" e indico un gatto, o non conosco il significato di cane o non dico la verità.

Comprendere il significato di una frase è comprendere le condizioni in cui essa risulta vera; le parole sono etichette di categorie della realtà, se non sono vere non descrivono nulla.

Ma è troppo semplice basare la definizione di significato sulla nozione di verità: non si spiegano le interrogative o imperative ecc.



Inoltre c'è mancanza di corrispondenza globale tra i significati nelle varie lingue: finger e toes per dita e bosco e legno per wood, ad esempio.

Poi ci sono delle relazioni di significato interne alla lingua, come sinonimie e iponimie.

Poi ci sono frasi che possono essere usate in senso letterale o no (ironico ecc.); sono possibilità di uso pragmatico.

Quindi: le relazioni semantiche non sono solo le relazioni di denominazione fra espressioni linguistiche e realtà, perché:

le relazioni non sono sempre univoche (wood, sinonimie)

non solo la realtà è coinvolta nelle relazioni di significato

il riferimento letterale non sempre è quello che si intende.

Significato: modo di indicare la realtà mediante le espressioni del linguaggio (entità interna alla lingua).

Riferimento: realtà denotata, a cui ci si riferisce (entità esterna alla lingua).

Alcuni distinguono anche fra:

Denotazione: lessema in quanto tale (gatto sul dizionario).

Riferimento: uso del lessema in una frase determinata (specie felina o il mio gatto?).

Ci sono però dei problemi, ad esempio: quale realtà indicano parole di fantasia, astratta, o "e, se, o"?

queste parole hanno significato ma non denotazione e riferimento, sono comprese solo in virtù delle connessioni con le altre parole

il linguaggio si riferisce non solo al mondo reale, ma anche ai mondi possibili.

Alcuni lessemi sono ambigui perché hanno più di un significato; può esserci:

ª  polisemia: più significati collegati tra loro (esecuzione, collo)

ª  omonomia: nessuna relazione fra i significato (vite, spesso).

All'origine di una pluralità di significati ci sono spesso procedimenti propri della retorica, ad es.:

Metafora: estensione del significati di una parola per parziale somiglianza (vite).

Metonimia: estensione del significato per contiguità (mano/partita a sectiune).

Altre relazioni fra i significati sono:

sinonimie: stesso significato

antonimie: significato opposto, può essere contrario o contraddittorio

iponimie/iperonimie: lessemi inclusi nel significato di altri lessemi; uccello è iperonimo di airone e iponimo di animale.

Semantica frasale: secondo il principio di composizionalità, le frase sono composte di parole e il loro significato risulta la combinazione dei significati delle parole.



Questo è però restrittivo perché:

le frasi contengono qualcosa in più

per alcune il significato non è ricavabile (lessicalizzazioni, espressioni idiomatiche e polirematiche ecc.).

Il principio di composizionalità ci permette però di analizzare alcuni tipi di parole come i connettivi preposizionali (e, o); le frasi con e sono vere se sono vere tutte le frasi semplici, con o se almeno una delle frasi semplici è vera.

Oggi piove e non piove: contraddizione

Oggi piove o non piove: tautologia.

Gianni e scapolo è non è sposato

Gianni è scapolo e è sposato: analiticità, ne determino la verità sia dal connettivo sia dal significato di scapolo e sposato.

Ci sono frasi né vere né false:

L'attuale re di Francia è calvo

L'attuale re di Francia non è calvo; preuspposizione della frase Attualmente c'è un re in Francia; essendo questa falsa (cosa che però non si può determinare linguisticamente ma con la nostra conoscenza del mondo), le altre due non sono né vere né false ma inappropriate.

In ogni atto linguistico sono presenti quattro atto:

atti locutori o di enunciazione: pronunciare parole

atti proposizionali: riferirci a un'entità e predicarne proprietà (non sempre presente ad es. Ahi!)

atti illocutori: constatazione, ordine, domanda (a volte ci sono atti indiretti come la falsa domnda Mi passi il sale?)

atti perlocutori: produrre un effetto sull'interlocutore.

Come si capiscono le espressioni se non si usano nel loro senso letterale? Usiamo le massime di Grice:

Ø  quantità: non fornire né troppa né poca informazione ma giusta

Ø  qualità: sii veritiero

Ø  relazione: sii pertinente

Ø  modalità: evita ambiguità, sii bravo e ordinato.

Se la violazione è reale, la comunicazione può fallire, se è apparente (non letterale) c'è una implicatura conversazionale (diverso da implicazione, termine delle logica); ad esempio, metafore e ironia).








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