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L'osservazione in psicologia dell'età evolutiva - Presupposti teorici

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L'osservazione in psicologia dell'età evolutiva


Presupposti teorici

Un'osservazione per essere una tecnica scientifica deve possedere

determinati pressuposti: deve servire alla realizzazione degli obiettivi di

una ricerca; deve essere programmata e registrata sistematicamente e messa

in relazione con proposizioni più generali; deve essere oggetto di prove di

controllo rispetto alla validità, all'attendibilità e alla precisione, come

richiede una tecnica scientifica.

Un'osservazione diventa scientifica quando viene utilizzata in modo

intenzionale in un progetto scientifico (si pongono degli obiettivi, si



fanno delle ipotesi e si fa un piano di svolgimento).

Le osservazioni possono essere di due tipi:

a) quotidiana

b) scientifica

Per essere scientifica un'osservazione deve essere effettuata da persone

culturalmente preparate e che abbiano la possibiltà di formulare delle

ipotesi nel momento dell'osservazione. In psicologia, la metodologia

sperimentale non può essere sempre utilizzata perchè il suo oggetto di

studio è l'essere umano, ed è per questa ragione che è stato necessario

ideare proprie e specifiche metodologie come questionari, test, interviste.

Nella psicologia evolutiva non sempre è possibile utilizzare tali

metodologie, visto che l'oggetto del suo studio sono i bambini e proprio per

questo motivo l'osservazione viene ad occupare un posto centrale tra le

metodologie utilizzate per lo studio del bambino nei primi anni di vita.

Esistono vari tipi di osservazione: l'osservazione condotta in ambiente

naturale, in laboratorio, l'osservazione neutrale, partecipante, diretta,

indiretta.

Le variabili di cui tenere conto sono: 1) che cosa osservare; 2) come

osservare; 3) quando osservare; 4) come registrare ed analizzare i dati

dell'osservazione.

1) L'osservazione deve essere supportata da un'ipotesi teorica a cui fare

riferimento: a seconda del corpus teorico si potrà avere un'osservazione

psicoanalitica, un'osservazione piagetiana, un'osservazione etologica. Uno

degli aspetti fondamentali dell'osservazione è lo stretto legame fra il

riferimento teorico e la metodologia osservativa.

2) Bisogna considerare tre aspetti: l'ambiente in cui avviene

l'osservazione; l'osservatore; l'oggetto dell'osservazione. Per quanto

riguarda l'ambiente, si distingue fra osservazione in laboratorio e

osservazione in ambiente naturale. La prima permette un carattere più

sperimentale, consentendo un maggior controllo delle variabili, la seconda,

d'altro canto, consente una situazione più spontanea.

Per questo motivo, la situazione migliore quando si osserva un bambino è

senz'altro l'ambiente naturale (la sua casa, l'asilo nido o la scuola).

Chi compie l'osservazione è un essere umano, che osserva quello che succede

e che 'registra' direttamente i dati; mentre, nel caso dell'osservazione

etologica viene utilizzato un 'osservatore-macchina', intendendo con tale

espressione una registrazione compiuta da strumenti sofisticati (film,

videotape); si può avere anche una situazione intermedia (sia l'osservatore

umano sia l''osservatore-macchina').

Per quanto riguarda chi osservare, l'osservazione può essere rivolta ad un

unico bambino, alla coppia madre-bambino, ad un gruppo di bambini.

3) Si possono distinguere cinque metodi per effettuare il campionamento: il

metodo diaristico; il metodo degli specimen; il metodo degli eventi; il

metodo dei campioni di tempo; il metodo della valutazione dei tratti.

Il primo consiste nello scrivere giorno per giorno la successione dei

comportamenti che si verificano in un lungo periodo. Nella descrizione degli

specimen, si sceglie un bambino in un certo ambiente, si osserva, si

registra tutto e si cerca di tirare le somme in base al modello teorico di

riferimento.

Nel metodo del campionamento di eventi, si cerca di isolare un determinato

evento che si vuole osservare e si annota quando questo evento si verifica.

Nel metodo dei campioni di tempo, l'attenzione dell'osservatore si concentra

su quanto accade entro intervalli di tempo uniformi e uniformemente spaziati

nel tempo: metodo che assicura una certa rappresentatività e fedeltà.

Nel metodo della valutazione dei tratti, infine, l'osservatore ha di fronte

una batteria di scale (check-list) che descrivono le varie dimensioni del

comportamento e che vengono utilizzate per riassumere quanto viene

osservato.

4) I metodi per la registrazione dei dati si possono suddividere in due

grandi categorie: uso di metodi carta-matita (impiego di check-list,

utilizzazione di scale di valutazione) ed uso di 'macchine' (registratori,

film, videotape).

Una volta raccolte le osservazioni, è necessario analizzarne i dati per

descriverli e/o per riassumerli. Ci sono sostanzialmente due metodi adatti a

tale scopo: quelli che non ricorrono a metodologie statistiche e quelli che

le usano.I primi interpretano i dati ottenuti dalle osservazioni servendosi

dei presupposti della teoria di riferimento. I secondi, invece, si servono

di tecniche statistiche.


L'osservazione psicoanalitica

La formulazione del metodo dell'osservazione psicoanalitica nelle sue

implicazioni teoriche, metodologiche e applicative, è diventata più

completa, intorno agli anni '50, periodo in cui ha assunto dignità

analitica, perchè si è avvalsa di vari apporti, soprattutto nell'ambito

della psicologia dell'Io (Hartmann, Kris, A. Freud). Fondamentali sono stati

anche gli apporti di autori come M. Mahler e D.W. Winnicott che, con la loro

opera, hanno fornito una fondamentale testimonianza della fecondità e della

validità del metodo osservativo ai fini della ricerca.

Le caratteristiche fondamentali dell'osservazione psicoanalitica consistono

principalmente nel fatto che: il quadro teorico a cui fa riferimento è la

teoria psicoanalitica; il luogo dell'osservazione è un ambiente naturale; il

ruolo dell'osservatore si esplica attraverso la sua identificazione emotiva

con l'osservato; la registrazione dei dati avviene solo dopo l'osservazione;

il metodo è puramente interpretativo.

L'osservazione diretta del bambino, secondo l'ottica psicoanalitica, ha

assunto attualmente un ruolo fondamentale nell'ambito della psicoanalisi

infantile. Essa trae spunto dai presupposti teorici della psicoanalisi che

ne influenza la metodologia e il modello osservativo di cui fa uso.

Il termine 'diretta' sta ad indicare che non ci si avvale di nessun altro

strumento al di fuori dell'osservatore per cogliere l'oggetto del proprio

studio.

L'osservatore è allo stesso tempo partecipe e neutrale, cosa che gli

permetterà di essere il testimone dello svilupparsi di una relazione che

include anche la relazione osservatore-osservato. Questo metodo permette di

integrare le teorie e il materiale delle sedute psicoanalitiche con i

pazienti con dati provenienti da osservazioni sistematiche e longitidunali

di bambini piccoli e di coppie madre-bambino.

Nel 1949 E. Bick tenne dei seminari presso la Tavistock Clinic

sull'osservazione della coppia madre-bambino, proponendo un metodo, l'infant

observation, che consiste in una tecnica osservativa che prevede

l'osservazione di una coppia madre-bambino compiuta regolarmente in una

famiglia nel corso dei primi due anni di vita.

Recentemente si è applicata questa metodologia anche per studiare il

comportamento del bambino in situazioni naturali, quali l'asilo nido, la

scuola materna o gruppi di gioco libero.

Tale tipo di osservazione presenta delle differenze rispetto all'infant

observation, sia per l'aspetto emotivo sia per l'aspetto ambientale, ma

d'altra parte offre delle possibilità diverse, in quanto consente

all'osservatore di cogliere altri aspetti del comportamento del bambino,

come il rapporto con i coetanei e con adulti non appartenenti al nucleo

familiare, le reazioni alla separazione dalla madre, le capacità di

adattamento ad un ambiente nuovo.

L'impatto emotivo, in tale situazione, è sicuramente meno coinvolgente per

l'osservatore, anche se è comunque importante tenere presente le dinamiche

attivate dalla sua presenza, sia nei bambini sia negli adulti presenti

all'osservazione, come pure le dinamiche che si attivano in lui, in

particolare dei due meccanismi principali di difesa che intervengono:

l'identificazione e la proiezione.
















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