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GENETICA - IL DNA, LA MITOSI, LA MEIOSI, Le leggi di Mendel

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GENETICA


IL DNA La molecola del DNA e' formata da due lunghi filamenti, di zucchero e da acido fosforico uniti tra loro, da basi azotate, e avvolti a spirale l'uno sull'altro in modo da formare una doppia elica. I due lunghi filamenti, simili a una catena sono formati da singoli anelli ciascuno di questi anelli costituisce un nucleotide. Ogni nucleotide e' formato da una molecola di acido fosforico una di zucchero e da una base azotata. Ci sono quattro tipi di basi azotate: La citosina, la timina, l'ademina e la guanina. La citosna si deve incastrare con la guanina e la timina si incastra con l'ademina. Col DNA e` possibile fare moltissime combinazioni con le basi azotate.

I cromosomi sono organismi cellulari a forma di bastoncini strozzati al centro, essi contengono il DNA. I cromosomi sono contenuti nel nucleo della cellula e sono visibili al microscopio solo quando la cellula e` in fase di riproduzione.
La possibilità dei vari nucleotidi di disporsi in successine e quantità diverse fa si che in natura ogni specie sarà caratterizzata da una diversa molecola di DNA e quindi da specifici cromosomi.
In una specie il numero di cromosomi, in una cellula, e` costante, nell'uomo sono 46 
La doppia elica dell'acido desossiribonucleico (DNA) e' il simbolo più noto della rivoluzione cominciata in biologia negli anni quaranta. Il modello della molecola, proposto nel 1953 da James Waston e Francis Crick, ebbe un impatto particolarmente profondo perché conteneva in se l'indicazione di come il DNA conteneva le sue funzioni di conservazione e trasmissione dell'informazione genetica. Molti dei sorprendenti progressi nel campo della biologia molecolare avviati da quella scoperta hanno avuto lo scopo di far capire come il DNA interagisce con le altre componenti della cellula vivente per esprimere l'informazione che contiene in forma codificata. Il DNA pur apparendo inerte e rigido nella sua forma a doppia elica, si comporta sia chimicamente sia strutturalmente come una molecola molto versatile. Tale, infatti, deve essere per poter adempiere alle sue molteplici funzioni.





ADEMINA

 

 

CITOSINA

 

GUANINA

 

FILAMENTO

 

TIMINA

 

LA MITOSI

E' il processo di cui un organismo pluricellulare si serve per accrescersi (aumentando il numero delle proprie cellule) e per mantenersi efficiente (sostituendo con cellule nuove quelle invecchiate o danneggiate).

E anche il processo che permette la generazione non sessuale di un nuovo individuo (per esempio la gemmazione e poi la separazione di una nuova pianticella dal corpo della pianta-madre).

Prima di dividersi, la cellula 'genitrice' costruisce una coppia di tutti i suoi cromosomi, in modo da poter assegnare a ciascuna delle due cellule 'lie' un corredo genetico completo e identico al proprio.


LA MEIOSI

E' il processo che permette all'organismo di costruire gameti e riprodursi sessualmente.

La meiosi consiste in due successive divisioni cellulari, delle quali una sola è preceduta dalla 'ricopiatura' dei cromosomi. Perciò le quattro cellule  che si formano attraverso questo processo, e che sono destinate a diventare gameti, finiscono per ottenere solo la metà dell'intero corredo genetico della cellula genitrice: infatti, da ogni paia di cromosomi omologhi che componevano questo corredo, ciascun gamete riceve un cromosoma solo. I gameti, dunque, hanno un numero di cromosomi dimezzato rispetto quello di ogni altra cellula dell'organismo che li ha prodotti; quindi portano con sé un solo allele di ogni gene cioè un'istituzione singola, anziché doppia, per ogni carattere la trasmettere in eredità a un nuovo organismo ( ad esempio solo l'istruzione 'rosso' oppure solo l'istruzione 'bianco' riguardante il colore dei fiori), prendendo origine dalla fusione dei cromosomi uguale a quello degli organismi genitori e conterrà due serie complete di geni alleli: una di fonte paterna e l'altra di fonte materna.


Le leggi di Mendel

Le leggi che regolano la trasmissione dei caratteri ereditari furono scoperte dall'abate agostiniano austriaco Gregorio Mendel (1822-l884), il fondatore della genetica.
Esse vennero inizialmente formulate da Mendel per le piante; ma in seguito si dimostrarono valide anche per gli animali.
La prima legge di Mendel si fonda sulla seguente esperienza: se si incrociano due varietà di piselli differenti per un carattere, ma omozigoti, per esempio una varietà a semi gialli e una a semi verdi si ottengono alla prima generazione piselli tutti ibridi o eterozigoti ma a semi gialli, quindi somiglianti a uno dei due genitori. Si dice che il carattere giallo domina su quello verde; il carattere giallo e chiamato dominante, quello verde recessivo. Si può a questo punto enunciare la prima legge di Mendel, detta della dominanza dei caratteri che dice:
Incrociando fra loro individui omozigoti per un carattere ma con alleli diversi (dominante in uno e recessivo nell'altro) si ottiene una prima generazione di individui tutti eterozigoti che presentano ovviamente il carattere dominante.

Seconda legge di Mendel
detta della separazione dei caratteri.

Incrociando due piselli a semi gialli, ibridi o eterozigoti, si avrà una generazione costituita  per il 25% di semi gialli omozigoti, dal 50% di semi gialli eterozigoti e dal 25% di semi verdi omozigoti.
La seconda legge di Mendel dice:
Dall'incrocio di due individui eterozigoti per un carattere si ottiene una generazione nella quale i caratteri si separano in percentuale ben precisa: il 50% sarà eterozigote e presenterà il carattere dominante come i genitori, il 25% sarà omozigote dominante e il 25% sarà omozigote recessivo.

Terza legge di Mendel
o dell'indipendenza dei caratteri.
Questa legge si sviluppo' in seguito agli incroci tra varietà di piante differenti per due coppie di caratteri. Mendel incrocio' piselli i cui semi differivano oltre che per il colore (giallo verde) anche per la forma (liscia o rugosa) dei semi; incrocio' un seme giallo e liscio con un seme verde e rugoso.
Alla prima generazione ebbe tutti semi lisci e gialli, perché il giallo e il liscio erano i caratteri dominanti.
Incrociando gli ibridi tra di loro Mendel ottenne tutte le combinazioni possibili secondo la legge della separazione dei caratteri; ma anche combinazioni nuove come semi lisci e verdi e semi gialli e rugosi.
Per interpretare questi risultati Mendel arrivo alla sua terza legge che dice:
Incrociando individui con più caratteri distinti si ottiene una generazione di individui nei quali i caratteri si trasmettono in modo indipendente l'uno dall'altro.




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