ePerTutti


Appunti, Tesina di, appunto diritto

E S A M E di D I R I T T O - I RAMI DEL DIRITTO - GAZZETTA UFFICIALE -LE FONTI DEL DIRITTO ITALIANO



ricerca 1
ricerca 2

E S A M E   di D I R I T T O


DIRITTO: insieme delle regole di condotta che disciplinano il comportamento dell'uomo nella società di modo che il comportamento giovi o non nuoci alla moltitudine delle persone.


IL CONCETTO DI NORMA GIURIDICA


NORMA GIURIDICA: è un organo di condotta che presenta diverse caratteristiche:


1 - generalità - perché è rivolta alla pluralità delle persone o a tutti coloro che appartengono ad una determinata classe di individui (consumatori, professionisti..)

2 - astrattezza - perché non è rivolta a specifiche situazioni concrete, ma deve regolamentare un numero indeterminato di casi futuri e quindi astratti

3 - imperatività o sanzionabilità - la norma è imposta a coloro che la devono applicare se no vi è una sanzione

4 - esteriorità - le leggi sono eteronome, nessuno se le fa per sé, vengono poste da altri



5 - bilateralità - perché ogni norma attribuisce un diritto ad uno ed un obbligo ad un altro

6 - novità - perché ogni norma rinnova l'ordinamento giuridico


ORDINAMENTO GIURIDICO: è un insieme di norme ordinate a sistema. Complesso di norme e istituzioni mediante le quali è diretto e disciplinato lo svolgimento della vita sociale dei rapporti tra i singoli.


L'INTERPRETAZIONE DELLA LEGGE

L'attività del giudice, che deve determinare il significato della legge ed individuare se la norma è applicabile al caso concreto, è soggetta ad una serie di regole per garantire l'obiettività, l'imparzialità e la correttezza del percorso giuridico.


Ci sono diversi modi di interpretazione:

1 - l'interpretazione grammaticale: la legge va seguita secondo il significato grammaticale e sintattico delle sue singole parole.

2 - l'interpretazione teologica: bisogna cercare di capire l'intenzione del legislatore . può essere storica (ovvero quello che per primo ha fatto la legge) o astratta (ovvero quale sarebbe stata la sua volontà se avesse scritto la norma adesso).

3 - l'interpretazione analogica: quando non esistono casi precedenti si risolve la questione utilizzando casi simili. Non si può fare per i reati penali.



I RAMI DEL DIRITTO

Nell'ordinamento giuridico le norme sono suddivise tradizionalmente in due grandi settori:


1 - diritto pubblico: tutela gli interessi generali della collettività, si occupa di soggetti di diritto pubblico e vi è una disuguaglianza tra le parti in quanto una delle due fa valere la sua autorità. Le norme sono quasi sempre inderogabili quindi la loro violazione è sempre sanzionata.

Il diritto pubblico disciplina l'organizzazione dello Stato e degli altri enti pubblici, regola la loro attività e i rapporti tra cittadino e Stato. (diritto costituzionale, diritto amministrativo, diritto penale, diritto ecclesiastico, diritto tributario)

2 - diritto privato: tutela interessi privati ed individuali, si occupa di soggetti del diritto privato e vi è un'uguaglianza tra le due parti in quanto non è tirato in causa un potere di diritto pubblico. Le norme sono derogabili. (diritto civile, diritto commerciale, diritto di famiglia, diritto di lavoro).


LE FONTI DEL DIRITTO ITALIANO

Sono fonti del diritto gli atti o i fatti idonei a creare, modificare o estinguere norme giuridiche cioè a produrre diritto. Il sistema delle fonti è il seguente:


1 - Costituzione e norme costituzionali: è formata da 139 articoli. E' scritta, positiva e rigida (perché ci vuole un particolare procedimento per modificarla)

2 - leggi ordinarie statali: sono tutte le leggi dello Stato fatte dal Parlamento. Sono raggruppate in codici o in leggi speciali (legge fallimentare). Ci sono anche i decreti legge (emanati dal Governo in casi straordinari di necessità e urgenza e che devono essere convertiti in legge entro 60 giorni) e i decreti legislativi (emanati dal Governo sotto richiesta del Parlamento). Le leggi possono essere abrogate con un referendum abrogativo.

3 - leggi ordinarie regionali: sono emanate dalle regioni, anche se queste ultime possono fare leggi solo per alcune materie

4 - regolamenti: sono atti normativi emanati dal Governo

5 - usi e consuetudini: comportamenti ripetuti nel tempo a convinzione dell'obbligatorietà del comportamento. Leggi non scritte.

6 - contratti collettivi aventi efficacia generale (per quelli che sono iscritti ad un sindacato ma in Italia non hanno molto potere)


7+ - fonti comunitarie: leggi della Comunità Europea. La corte costituzionale ha deciso che hanno un valore maggiore delle norme interne italiane.


Le fonti sono ordinate secondo diversi criteri:

A - gerarchia: le leggi superiori possono abrogare una legge di grado inferiore e la legge inferiore non può in nessun caso essere contraria alla legge superiore.

B - cronologia: i contrasti tra le leggi di pari grado si risolvono con il criterio cronologico in quanto la legge più recente prevale su quella anteriore.

C - specialità: la norma di carattere speciale prevale sulla norma di carattere generale


CODICE: insieme di leggi raccolte in modo coerente e sistematico al fine di disciplinare in maniera completa una particolare materia del diritto (codice civile, codice penale, codice della navigazione)

GAZZETTA UFFICIALE: fonte formale dove vengono indicate tutte le leggi statali e gli atti avente valore di legge (decreti legge e decreti legislativi)


















.● I TIPI DI GIURISDIZIONE

GIURISDIZIONE: funzione dello Stato mediante la quale quest'ultimo disciplina le condotte dei cittadini ed applica le sanzioni previste dalle norme. Questa funzione è svolta dalla Magistratura (potere giurisdizionale).


Il giudice deve essere:

1 - indipendente: è dipendente solo dalla legge e non da altri organi o altri poteri

2 - imparziale: deve essere terzo estraneo rispetto alle parti

3 - deve applicare la legge in modo corretto e in modo equo


La giurisdizione, a seconda della specifica tutela accordata, si divide in:

1 - Giurisdizione civile: si occupa dei diritti dei privati ossia dei diritti soggettivi. Può essere contenziosa (quando il giudice applica una sanzione) o volontaria (quando non c'è nessuna sanzione da applicare ma il giudice deve solo disciplinare un determinato rapporto tra privati come ad esempio una separazione o un adozione)

2 - Giurisdizione penale: si occupa di effettivi reati ed è quindi considerata solo contenziosa.

3 - Giurisdizione amministrativa: tutela le posizioni giuridiche tra il privato e la Pubblica Amministrazione

4 - Giurisdizione costituzionale: se ne occupa solo la Corte Costituzionale che giudica la legittimità degli atti legislativi (leggi, decreti e regolamenti)


ORGANI DELLA GIURISDIZIONE CIVILE

1 - il Giudice di Pace: introdotto solo nel 1991, è un processo molto più semplificato. Il giudice di pace ha competenza esclusiva solo per alcune materie (confini, immissioni di fumo, regolamento condominiale)

2 - il Tribunale: è competente per tutte le cause che non riguardano il giudice di pace. Ha la competenza di I grado. Può essere a composizione monocratica (un solo giudice) o in rari casi a composizione collegiale (con 3 magistrati, usato soprattutto per separazioni e divorzi)

3 - la Corte d'Appello: ha la competenza di II grado. E' un organo collegiale (formato da 5 magistrati) ed ha sede in ogni capoluogo di regione.

4 - la Corte di Cassazione: è il supremo organo di giurisdizione sia civile che penale. Ha sede unica a Roma. Ha l'obbligo di verificare la legalità dei precedenti gradi di giudizio verificando che i giudici non abbiano violato alcuna norma giuridica.


ORGANI DELLA GIURISDIZIONE PENALE

1 - il Giudice di Pace: competente per sentenze che riguardano ingiurie o diffamazioni.

2 - il Tribunale: che è a composizione monocratica per pene di massimo 5 anni, composizione collegiale per reati più gravi.

3 - la Corte d'Assise: formata da 2 giudici più una giuria popolare

4 - la Corte d'Assise d'Appello: chiamata in causa in fase di Appello

5 - la Corte di Cassazione:


ORGANI DELLA GIURISDIZIONE AMMINISTRATIVA


1 - il TAR (Tribunale Amministrativo Regionale)

2 - il Consiglio di Stato di II grado






► DIRITTO PRIVATO

Il diritto privato è il complesso normativo che disciplina i rapporti giuridici, di natura personale e patrimoniale, tra soggetti privati.


La principale fonte del diritto privato è il Codice Civile, emanato nel 1942. E' diviso in sei libri: persone e famiglia, successioni, proprietà, obbligazioni, lavoro e tutela dei diritti.


Le regole del diritto privato mirano a salvaguardare gli interessi ritenuti meritevoli di tutela attraverso il riconoscimento, ai soggetti che ne sono titolari, di specifici poteri e facoltà.

Poteri e facoltà sono attribuiti mediante i rapporti giuridici.

RAPPORTO GIURIDICO: è una relazione giuridicamente rilevante tra situazioni giuridiche, fondata sul riconoscimento ad un soggetto (soggetto attivo) cui corrisponde un dovere di comportamento imposto ad un altro soggetto (soggetto passivo). Terzo è detto colui che è estraneo al rapporto.



POSIZIONI SOGGETTIVE ATTIVE

I poteri e le facoltà riconosciute al soggetto attivo possono avere diversa intensità in relazione dell'interesse protetto.


DIRITTO SOGGETTIVO: è un potere tendenzialmente illimitato, assoluto o relativo per il soddisfacimento dell'interesse protetto dalla norma stessa.

Ci sono due tipi di diritti soggettivi:

1 - diritto soggettivo assoluto: (è valido contro tutti, anche contro terzi)

Per esempio il diritto all'identità personale o alla riservatezza


2 - diritto soggettivo relativo: (è valido solo contro il soggetto passivo)

Per esempio un contratto


Altre situazioni di diritto soggettivo attivo sono:   

POTESTA': esercizio di potere nell'interesse di un soggetto diverso dal titolare del potere stesso. (potestà parentale dove i genitori hanno una serie di poteri per l'interesse dei loro li)

FACOLTA': potere di fare o di non fare un cosa, o di fare successivamente (aspettare prima di accettare l'eredità)

ONERE: il soggetto è tenuto ad un determinato comportamento per realizzare un interesse proprio (onere della prova: se il soggetto dimostra una certa cosa, poi ottiene dei benefici)

STATUS: esprime la posizione del soggetto rispetto ad altri soggetti (status di cittadino, lio legittimo)

INTERESSE LEGITTIMO: interesse del soggetto nei confronti della pubblica amministrazione (partecipo ad un concorso pubblico e voglio che siano rispettate le regole)


POSIZIONI SOGGETTIVE PASSIVE

Le posizioni soggettive passive sono costituite dall'obbligo, dalla soggezione e dal dovere di astensione.

OBBLIGO: dovere di tenere un dato comportamento nell'interesse del soggetto attivo

SOGGEZIONE: il soggetto passivo non può opporsi ad una modificazione della proprio sfera giuridico-patrimoniale perché il soggetto attivo esercita un suo diritto

ASTENSIONE: evitare di recare molestia o turbativa ad altri che esercitano un loro diritto




DIRITTI REALI

I diritti reali rientrano nella categoria dei diritti assoluti perché il soggetto attivo può farsi valere contro chiunque, anche contro terzi. Altra caratteristica è l'immediatezza perché l'interesse ad essi correlato è realizzabile indipendente dalla collaborazione con altri e vi è un contatto diretto con la cosa che forma oggetto del diritto.


1 - PROPRIETA': diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo entro i limiti e con obblighi stabiliti dall'ordinamento giuridico.


2 - DIRITTO di ENFITEUSI: diritto di godere di un fondo con l'obbligo di migliorarlo e di are un canone. L'enfiteuta può divenire proprietario del fondo, mentre il proprietario può chiedere la restituzione del fondo in caso l'enfiteuta non onori i suoi obblighi.

3 - USUFRUTTO: diritto di godere di un bene e dei suoi frutti con l'obbligo di conservarne la destinazione. L'usufruttuario è a tutti gli effetti possessore della cosa e può cedere ad altri il suo diritto. Il diritto cessa con la morte del vero proprietario.

4 - DIRITTO di USO: l'usuario ha il diritto di godere di una cosa e dei suoi frutti nei limiti del proprio bisogno e della propria famiglia.

5 - DIRITTO di ABITAZIONE: diritto di abitare un immobile nei limiti dei bisogni proprio e della propria famiglia.



6 - SERVITU': obbligo imposto ad un fondo (fondo servente) per il miglior godimento o il vantaggio di un altro fondo (fondo dominante) (acquedotto o diritto di passo)

I diritti di servitù si costituiscono per volontà delle parti (volontarie: accordo tra le parti) o coattivamente con un ordine del giudice (coattive o legali: previste dalla legge)


7 - DIRITTI di GARANZIA: diritto di prelazione del titolare del diritto in caso di mancato adempimento di un obbligo. Sono pegno (beni mobili) ed ipoteca (beni immobili).


I MODI DI ACQUISTO DELLA PROPRIETA'

Esistono due modalità d'acquisto della proprietà:

1 - a titolo derivativo:   l'acquisto si collega all'esistenza di un diritto che ha colui che trasferisce (quindi con un contratto o con una successione)

2 - a titolo originario:    A - occupazione: solo per i beni mobili che non appartengono a nessuno (cose abbandonate)

B - invenzione: quando si trova una cosa smarrita si deve consegnare in Comune. Se dopo un anno non la richiede nessuno spetta di diritto a chi l'ha ritrovata; se spunta il vero proprietario si deve il 10% del valore della cosa al ritrovatore

C - accessione: un mio bene entra in relazione con un altro bene. (albero che mi da i suoi frutti)

D - unione: quando due beni si uniscono

E - usucapione: possesso protratto nel tempo di una cosa senza che questa venga contestata










DIRITTI RELATIVI

Sono vincoli giuridici che obbligano un determinato soggetto ad una prestazione per la soddisfazione di un interesse di un altro soggetto.


OBBLIGAZIONI GIURIDICHE

L'obbligazione è un vincolo giuridico che impone ad un determinato soggetto (debitore) di tenere un dato comportamento (prestazione) al fine di soddisfare un interesse proprio di un altro soggetto (creditore).

Le obbligazioni devono essere suscettibili di una valutazione economica e devono corrispondere ad un interesse patrimoniale o non patrimoniale da parte del creditore.


Le obbligazioni traggono origine da:     1 - contratti

2 - atti illeciti: (indicente stradale da risarcire)

3 - atti o fatti idonei: (promessa al pubblico per chi trova un cane smarrito; promessa di amento; offerta al pubblico come la macchinetta del caffè)


Non traggono solitamente rilevanza giuridica le obbligazioni naturali, ovvero atti fatti per doveri morali o sociali come la partita a sectiune al bar, che in caso di inadempimento non sono riconosciuti dall'ordinamento.


COME ESTINGUERE LE OBBLIGAZIONI

1 - Adempimento: L'adempimento dell'obbligazione consiste nell'esatta ed integrale attuazione del comportamento dedotto ad oggetto dell'obbligazione. L'adempimento personale del debitore estingue l'obbligazione. L'adempimento può essere anche effettuato da un terzo.

2 - Compensazione: La compensazione si realizza quando due persone sono obbligate l'una nei confronti dell'altra cosicché le obbligazioni si estinguono per le quantità corrispondenti.

3 - Confusione: quando debitore e creditore si riuniscono nella stessa persona (successioni)

4 - Novazione: quando le due parti sostituiscono l'obbligazione originaria con un'altra con oggetto o titolo diverso. Può essere soggettiva (quando modifico il soggetto che la deve compiere) o oggettiva (quando modifico l'oggetto della prestazione; non o ma faccio dei lavoretti cioè prestazione in luogo dell'adempimento)

5 - Remissione: atto unilaterale del creditore che dichiara di rinunciare a ciò che gli spetta.

6 - Impossibilità: quando l'obbligazione si estingue per cause non imputabili al debitore. L'obbligazione può divenire parzialmente impossibile (e il debitore si limita ad estinguerla nei suoi limiti) o assolutamente impossibile (l'obbligazione si estingue del tutto)
















LE SPECIE TIPICHE DI OBBLIGAZIONI

1 - OBBLIGAZIONI PECUNIARIE: Per obbligazione pecuniaria si intende quella avente ad oggetto una somma di danaro. Si distinguono in debiti di valuta (riferiti direttamene al denaro che non cambia il suo valore nel tempo. Al massimo si considerano gli interessi) e debiti di valore (il denaro quantifica una data prescrizione come ad esempio il risarcimento per un sinistro stradale)


L'obbligazione, a seconda delle relazioni tra i soggetti che la riguardano, può essere:

A - Semplice: quando la prestazione a carico del debitore è unica.

B - Comulativa: quando c'è una pluralità di prestazioni a carico del debitore.

C - Alternativa: quando il debitore ha più prestazioni a carico ma può liberarsene eseguendone una a propria scelta.

D - Facoltativa: quando il debitore ha a carico una sola prestazione ma può liberarsene eseguendone una alternativa.

E - Solidale: quando più soggetti sono obbligati alla medesima prestazione e l'adempimento di uno di essi libera tutti gli altri (solidarietà passiva) o quando più soggetti sono creditori verso lo stesso debitore e il amento di quest'ultimo nei confronti di uno dei creditori lo libera confronti di tutti (solidarietà attiva)


L'obbligazione, a seconda della natura dell'oggetto della prestazione, può essere:

A - indivisibile: quando ha per oggetto una cosa (cavallo da corsa)

B - divisibile: quando ha per oggetto un bene suscettibile di divisione (denaro)


L'INADEMPIMENTO

Il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno se non prova che l'inadempimento è stato dovuto da impossibilità della prestazione dovuta a cause a lui non imputabili. Il creditore deve invece provare l'esistenza dell'obbligazione e del danno causato dall'inadempimento.


Il risarcimento deve comprendere:    1 - l'effettiva perdita subita (danno emergente)

2 - il mancato guadagno (lucro cessante)


Il risarcimento è quantificato dal giudice in relazione al grado di colpevolezza del debitore. Il creditore può chiedere di mettere in mora il debitore .


IL CONTRATTO

Il contratto è l'accordo tra due o più parti per costituire, regolare o estinguere tra loro un rapporto giuridico patrimoniale.


I requisiti essenziali del contratto sono:

1 - Accordo tra le parti: accordo tra i contraenti su uno specifico assetto di interessi. C'è la proposta e l'accettazione. Il contratto si definisce concluso quando chi ha fatto la proposta è ha conoscenza dell'accettazione dell'altra parte. La proposta può essere revocabile o irrevocabile (quando è ferma per un certo periodo di tempo)

2 - Causa: funzione economico-sociale del contratto. Si intende anche il fine per il quale il contratto viene stipulato. La causa è illecita se è contraria le norme imperative, all'ordine pubblico o al buon costume.

3 - Oggetto: prestazione del contratto compresi i suoi effetti. Deve essere possibile (non posso andare sul Sole), lecito (non posso vendere tratti di mare), determinato o determinabile.

4 - Forma: mezzo attraverso il quale il contratto è reso riconoscibile al di fuori della volontà psichica del dichiarante. La legge richiede in certi casi un forma scritta.


Una volta concluso, non è detto che il contratto inizi a produrre i suoi effetti. Infatti si dice che sia valido ma inefficace in quanto può essere sottoposto a termine o condizione (se succede una certa cosa inizia a valere - assicurazione) o risolutivo (se non accade una data cosa vale - garanzia se non togli etichetta)


INVALIDITA' DEL CONTRATTO

Quando il contratto presenta dei vizi, ovvero delle imperfezioni può non risultare più valido.

1 - Nullabilità: prevista per i casi più gravi. Il contratto è improduttivo di effetti, è come se non fosse mai stato siglato.

2 - Annullabilità: prevista per casi meno gravi. Il contratto cessa di produrre i suoi effetti nel momento in cui viene annullato.


Quando un contratto è valido ed efficace può essere sciolto con diverse procedure:

1 - Mutuo consenso tra le parti: le due parti sono d'accordo e lo sciolgono.

2 - Recesso:   dichiarazione unilaterale di uno dei contraenti che manifesta la propria volontà di liberarsi dal contratto. I contratti normali si possono recedere finchè non hanno avuto un principio di esecuzione; i contratti a prestazione continuativa si possono recedere o per giusta causa; o perché previsto nel contratto.

3 - Risoluzione: A - risoluzione giudiziale: accertamento giudiziale che certifica che c'è stato un adempimento di una delle due parti

B - sopravvenuta impossibilità: quando il contratto diventa impossibile in modo assoluto

C - risoluzione per eccessiva onerosità sopravvenuta: quando la prestazione diventa eccessivamente onerosa per il verificarsi di eventi straordinari o imprevedibili come ad esempio una guerra

4 - Rescissione:     quando il contratto è stato stipulato a condizioni inique per due diversi motivi:

A - per stato di pericolo: quando acquisti un bene per un grave pericolo di danno alla persona

B - per stato di bisogno: quando una parte ha approfittato del bisogno dell'altra parte (strozzino)


LE FONTI NON CONTRATTUALI DELLE OBBLIGAZIONI: GLI ATTI ILLECITI

Sono fonte di obbligazione, oltre al contratto, gli atti illeciti: qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno.

Naturalmente bisogna considerare molti principi del diritto penale come gli scriminanti.


ALTRE FONTI DI OBBLIGAZIONI

1 - Promesse unilaterali: Promessa di amento, promessa al pubblico (ricompensa per cane smarrito)

2 - Gestione di affari altrui: chi riceve il favore deve risarcire le spese (dare da mangiare al gatto del vicino che è in vacanza)

3 - Pagamenti dell'indebito: o debito che in realtà non ho e ho diritto al risarcimento

4 - Arricchimento senza causa: non mi posso arricchire senza una giusta causa: devo risarcire l'altra persona






SUCCESSIONI

Alla base della successione (termine con il quale si fa riferimento al fenomeno del subentro di un soggetto ad un altro al momento della morte di quest'ultimo nei rapporti giuridici trasmissibili allo stesso facenti capo) è evidente infatti, da un lato, l'esigenza di tutelare la proprietà garantendo ai soggetti la possibilità di disporre dei beni per il tempo successivo alla morte, dall'altro, quella di avvantaggiare i soggetti appartenenti alla famiglia del de cuius (il deceduto).


La successione può avvenire con due modalità:

1 - successione testamentaria: il testamento è un atto revocabile con il quale taluno, per il tempo in cui avrà cessato di vivere, detta disposizioni per tutte le proprie sostanze o di parte di esse. Può dettare disposizioni anche a carattere non patrimoniale. E' un atto unilaterale, unipersonale e recettizio. Ha due diverse forme; il testamento olografo (scritto per intero dal testatore) e il testamento per atto notarile che può essere pubblico (redatto dal notaio in presenza di 2 testimoni) o segreto (scritto dal testatore o consegnato sigillato al notaio in presenza di 2 testimoni)

2 - successione legittima: quando non c'è un testamento valido o completo solo in parte


La successione può essere:

1 - a titolo universale: c'è un soggetto, detto erede, che succede nell'universalità dei rapporti del defunto

2 - a titolo particolare: c'è un soggetto, detto legato o legatario, che succede al defunto per un singolo determinato rapporto


ACCETTAZIONE DELL'EREDITA'

L'accettazione dell'eredità può avvenire puramente e semplicemente oppure con beneficio di inventario.


1 - Accettazione pure e semplice:    A - Espressa: quando il chiamato dichiara pubblicamente o con una scrittura privata di accettare e di assumere il titolo di erede

B - Tacita: Quando il chiamato all'eredità abbia compito un atto che presuppone la sua volontà di accettare e che non avrebbe il diritto di fare se non nella qualità di erede

2 - Accettazione con beneficio di inventario: quando i debiti del defunto vengono ati con il valore dei beni ereditari. L'erede ha diritto solo sui beni che rimangono.




Nel caso in cui l'eredità non venga accettata, si ricorre alla rappresentazione che fa subentrare i discendenti legittimi o naturali nel luogo o nel grado del loro ascendente.


Quando manca il testamento si attua la successione legittima: legittimari sono quei soggetti ai quali la legge riserva una quota di eredità. Essi sono:

1 - il coniuge

2 - i li

3 - gli ascendenti

4 - altri parenti fino al 6°grado

5 - lo Stato







► DIRITTO COSTITUZIONALE

Il diritto costituzionale è la disciplina che studia le forme giuridiche del potere polito e la tecnica di organizzazione del potere politico. E' un ramo del diritto pubblico.


La Costituzione rappresenta la legge fondamentale dello Stato ed in essa vi sono riportati i principi fondamentali dello Stato italiano. E' entrata in vigore il 1° gennaio 1948 ed è formata da 139 articoli.


Sul piano tecnico la Costituzione si definisce:

1 - lunga: è formata da molti articoli che riguardano diversi ambiti della vita individuale (lavoro, religione, famiglia, attività politica . )

2 - rigida: non può essere modificata con il procedimento previsto in generale per l'approvazione delle altre leggi. E' un procedimento più lungo. Si può fare anche un referendum abrogativo

3 - garantita: c'è un organo apposito, la Corte Costituzionale, che si occupa di tutelare gli articoli della Costituzione.


FORME DI STATO

Con forma di Stato, si definisce il modo di rapportarsi tra il governante e i governati (assoluto, socialista, totalitario). Il nostro è uno Stato democratico, sociale e regionale. Esistono anche stati federali (Germania) o confederazioni di stati (Svizzera).


FORME DI GOVERNO

La forma di Governo è il modo in cui il potere viene conferito attraverso gli organi dello Stato (monarchia o repubblica). La nostra forma di governo è una repubblica parlamentare.


ORGANI COSTITUZIONALI

Gli organi costituzionali sono organi collocati al vertice dell'organizzazione statale, sono indipendenti e autonomi rispetto ad ogni altro potere e sono tra di loro in relazione di parità giuridica.


Gli organi costituzionali sono il Presidente della Repubblica, le Camere, il Governo e la Corte Costituzionale.


Gli organi a rilevanza costituzionale (non indispensabili per determinare la forma di governo) sono il Consiglio di Stato, la Corte dei Conti, il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro e il Consiglio Superiore della Magistratura.


IL PARLAMENTO - potere legislativo

Il Parlamento è l'organo della rappresentanza popolare. E' composto da 2 camere che hanno funzioni e poteri del tutto identici: La Camera dei Deputati (630 deputati) e il Senato (315 senatori + 5 senatori a vita per ogni legislatura e altri senatori a vita)


diritti di elettorato passivo (eleggere) e attivo (essere eletti)

Camera: si può votare a 18 anni ed essere eletti a 25 anni

Senato: si può votare a 25 anni ed essere eletti a 40 anni






Il Parlamento ha il potere legislativo, ovvero la funzione di promulgare delle leggi. Le leggi sono approvate a seguito di un procedimento complesso che conosce le seguenti fasi:


1 - iniziativa di legge:   A - Proposta di legge - quando viene fatta del singolo Parlamentare o da un gruppo di Parlamentari

B - Disegno di legge - quando viene fatta del Governo in collaborazione con i Ministri e il Presidente della Repubblica

C - Progetto di legge - quando viene fatta da una regione

L'iniziativa di legge deve presentare già il testo della legge redatto in articoli che poi verranno discussi e approvati singolarmente in Parlamento.


2 - formazione dell'atto: L'approvazione della legge può avvenire secondo quattro diversi procedimenti 

A - procedura ordinaria - la legge viene esaminata, discussa, e votata per ogni singolo aricolo

B - procedura abbreviata - uguale alla forma ordinaria solo che i termini sono ridotti alla metà perché la legge è urgente

C - procedura decentrata - avviene nelle commissioni parlamentari con la presenza di un numero ristretto di parlamentari che ne discutono

D - procedura mista - in rari casi, i singoli articoli possono essere approvati in commisioni e l'intera legge nell'aula parlamentare o viceversa.


3 - Promulgazione: Dopo che la legge viene approvata in Parlamento, viene inviata dal Presidente della Camera al Presidente della Repubblica che deve controllare la costituzionalità. Egli può anche rifiutare e rinviare la legge in Parlamento ma se questa viene approvata nuovamente egli è obbligato ad accettarla.


4 - Pubblicazione: dopo la promulgazione, la legge deve essere inserita tra gli atti normativi della Repubblica dal Ministro della Giustizia (detto Guardasigilli) dopo che quest'ultimo ha controllato che il testo vada bene e avergli apposto il timbro. La legge viene poi pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale entro 30 giorni


5 - Entrata in vigore: di solito, dopo 15 giorni dalla pubblicazione la legge entra in vigore e comincia a produrre i suoi effetti. (l'indulto è entrato in vigore il giorno dopo la pubblicazione)


Camera e Senato possono riunirsi in sede comune (Parlamento in seduta comune) in casi eccezionali previsti dalla Costituzionale:

1 - per la nomina del Presidente della Repubblica (ci sono anche i delegati delle Regioni)

2 - per la nomina dei giudici della Corte Costituzionale o del Consiglio Superiore della Magistratura


IL GOVERNO - potere esecutivo

Il Governo è un organo politico-amministrativo complesso in quanto si compone di più organi con autonome e distinte competenze. Politico perché è al vertice del potere esecutivo e determina quindi la direzione politica dello Stato - Amministrativo perché è al vertice dell'apparato amministrativo e burocratico dello Stato, ogni settore amministrativo è capeggiato da un ministero.


Il Governo della Repubblica è composto dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dai Ministri che costituiscono insieme il Consiglio dei Ministri.


FORMAZIONE DEL GOVERNO

Dopo le elezioni politiche si forma il Parlamento che deve scegliere un candidato per diventare premier, ovvero Presidente del Consiglio. Il candidato accetta con riserva per verificare se può garantirsi la fiducia necessaria all'interno del Parlamento e per scegliere i suoi Ministri.

Una volta scelta la lista dei Ministri, ovvero la squadra di governo, il Presidente del Consiglio scioglie la riserva ed insieme a tutta la sua squadra giura davanti al Presidente della Repubblica.

Dal momento del giuramento il governo può dirsi formato.


Entro 10 giorni dal giuramento il Presidente del Consiglio deve ottenere la fiducia al Parlamento, esponendo alle due Camere il suo programma e presentando gli uomini con cui intende realizzarlo.

Le due Camere votano quindi una mozione motivata di fiducia al Governo.

Oggi già prima delle elezioni, gli elettori sanno già quali sono i candidati a divenire Presidente del Consiglio (per esempio con le Primarie).


IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

Egli è in una posizione di supremazia rispetto ai Ministri, anche se ogni ministro è indipendente.

Funzioni: redige il programma di Governo, convoca e presiede il Consiglio dei Ministri, controfirma gli atti di promulgazione delle leggi, gli atti che hanno forza di legge, può presentare alle Camere disegni di legge di iniziativa governativa, chiede la fiducia alle Camere, decide le politiche generali del Governo, coordina e promuove l'attività dei Ministri .


I MINISTRI

I Ministri sono organi politici e amministrativi, scelti dal Presidente del consiglio e nominati dal Presidente della Repubblica.

Sono organi politici perché partecipano alla determinazione e attuazione dell'indirizzo politico governativo (partecipano alle riunioni del Consiglio dei Ministri) potendo anche presentare disegni di legge al Parlamento.

Sono organi amministrativi perché sono posti al vertice di un apparato burocratico, articolato in una serie di uffici sparsi su tutto il territorio ed emanano atti amministrativi e regolamenti di diversa natura.

Ci sono due tipi di Ministri: quelli veri e propri, e i Ministri senza Portafoglio che non sono posti al vertice di un apparato burocratico (per esempio il ministro per le politiche giovanile e le attività sportive della Melandri)

Ogni Ministro ha un suo Dipartimento (ufficio che si occupa di grandi aree di materia omogenea, come ad esempio la salute, i trasporti o l'ambiente). Ci sono anche Uffici Dirigenziali Generali e Uffici Dirigenziali. Esistono anche degli uffici di consulto denominati Uffici di Staff.


IL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Il Consiglio dei Ministri è composto dal Presidente e vicepresidente del Consiglio, dal sottosegretario alla Presidenza del Presidenza del Consiglio e dai singoli Ministri (con o senza portafoglio).

Funzioni: determina la politica generale del Governo, definisce la politica governativa nei confronti delle regioni e delibera gli atti normativi di iniziativa del Governo da presentare alle Camere e può presentare disegni di legge.








ORGANI A RILEVANZA COSTITUZIONALE

Gli Organi a rilevanza costituzionale sono il Consiglio di Stato, il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro e la Corte dei Conti. Si definiscono in questo modo perché non hanno una funzione amministrativa attiva ma esercitano una funzione di iniziativa, di consulenza e di controllo, svolgendo un ruolo di supporto e di ausilio rispetto agli organi costituzionali.


IL CONSIGLIO DI STATO

Il Consiglio di Stato è un organo di generale consulenza giuridico amministrativa del Governo. Il Presidente del Consiglio e i Ministri possono e in certi casi devono rivolgersi ad esso per dei pareri su certe questioni.

E' un organo di appello di secondo grado nella giurisdizione amministrativa contro le sentenze del TAR.

E' formato da un Presidente e dai Segretari Generali.


IL CONSIGLIO NAZIONALE DELL'ECONOMIA E DEL LAVORO (CNEL)

Il Cnel è un organo di consulenza delle Camere e del Governo. Può anche proporre delle leggi (progetto di legge). E' formato da 99 membri: 44 rappresentanti dei lavoratori dipendenti, 18 rappresentanti dei lavoratori autonomi e 37 rappresentanti delle imprese.

Al suo interno c'è una commissione per l'informazione che gestisce l'archivio dei contratti e degli accordi collettivi di lavoro.


LA CORTE DEI CONTI

La Corte dei Conti, come il consiglio di stato, svolge sia compiti consultivi che compiti giurisdizionali. Svolge un controllo di legittimità dai vizi (incompetenza, eccesso di potere, violazione della legge) sugli atti del Governo apponendo un visto che certifica l'esecutività dell'atto. Inoltre controlla la compatibilità di tutti i provvedimenti del governo con le risorse di bilancio.

Inoltre esercita funzioni giurisdizionali in materia contabile, finanziaria e pensionistica.


IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Secondo la Costituzione è il capo dello Stato. Rappresenta quindi in modo simbolico tutto lo Stato e svolge un ruolo di collegamento con tutti gli organi costituzionali.

Il Presidente della Repubblica viene eletto da Parlamento in seduta comune con l'integrazione di tre delegati per ogni regione (uno solo per la Valle d'Aosta).

L'elezione avviene a scrutinio segreto: per le prime 3 votazioni occorrono i 2/3 dell'assemblea, poi dalla quarta votazione è sufficiente la maggioranza assoluta.

Il Presidente della Repubblica deve essere un cittadino italiano non appartenente alla dinastia dei Savoia, deve aver compiuto 50 anni e deve godere dei diritti civili e penali. Rimane in carica 7 anni.

Funzioni: è un organo di controllo perché può rinviare alla Camera le leggi (diritto di veto), è un organo di garanzia perché è simbolicamente a capo dell'Organo superiore della Magistratura e delle Forze Armate, è un organo di influenza perché può inviare messaggi alle Camere e influenzare l'opinione pubblica su temi d'attualità, è un organo di intermediazione politica perché indice le nuove elezioni, nomina il Presidente del Consiglio e i Ministri, indice referendum. Può inoltre concedere la grazia, commutare le pene e concedere delle onorificenze. Può dichiarare lo stato di guerra. Nomina 5 senatori a vita e 5 giudici della Corte Costituzionale.



Promulga formalmente le leggi e i disegni di legge approvati in Parlamento.






CORTE COSTITUZIONALE

La Corte Costituzionale è formata de 15 giudici (5 eletti dal Parlamento in seduta comune, 5 eletti dalle Supreme magistrature, ovvero 3 giudici dalla Corte di Cassazione, 1 dalla Corte dei Conti e 1 dal Consiglio di Stato, 5 eletti dal Presidente della Repubblica).

Questo organo giudica il Presidente della Repubblica per tradimento e attentato alla Costituzione (in questo caso è integrato da 16 cittadini estratti a sorte) ed esercita un controllo di costituzionalità delle leggi e degli atti avente forze legge.

Il controllo di legittimità costituzionale è di tipo:

1 - accentrato: perché solo un organo ad hoc può fare questo controllo, non tutti i giudici come negli Stati Uniti

2 - successivo: perché il controllo può essere fatto solo dopo l'entrata in vigore della legge

3 - ad effetti generali di annullamento: perché la dichiarazione dell'incostituzionalità della legge produce effetti nei confronti di tutti e determina la retroattiva ceduazione della norma


● Come denunciare l'incostituzionalità di una legge??

1 - Procedimento principale: è promosso delle regioni (contro leggi statali o di altre regioni) o dal Governo (contro leggi regionali) che chiedono di verificare un norma

2 - Procedimento incidentale: un singolo cittadino non può rivolgersi direttamente alla Corte Costituzionale ma deve prima rivolgersi ad un giudice (che farà da filtro) che deciderà se la questione è rilevante ai fini della definizione del giudizio in corso e solo in questo caso potrà avere udienza dalla Corte Costituzionale.


● Decisioni della Corte Costituzionale

Le sentenze della Corte possono essere di due tipi:

1 - d'accoglimento (riconosce incostituzionalità delle legge):

A - interpretative (legge legittima o illegittima solo se interpretata in un determinato modo)

B - additive (legge incostituzionale perché omette di dire qualcosa)

C - sostitutive (legge dica a anziché b e deve essere cambiata)

D - parziali (solo una parte della legge è ritenuta incostituzionale)

2 - di rigetto (la legge è compatibile con la Costituzione)



















► DIRITTO PENALE

Il diritto penale è quel ramo del diritto pubblico e consiste nel complesso delle norme che disciplinano i reati, cioè i fatti illeciti puniti con sanzioni penali.


REATO: il reato consiste in un fatto violato dalla legge sotto la minaccia dell'inflizione di una sanzione chiamata pena. Si differenzia da qualsiasi altro illecito giuridico perché la sanzione applicata può essere inflitta esclusivamente dall'Autorità giudiziaria mediante un processo.


In reati si distinguono, generalmente in base alla loro gravità, in due categorie:

1 - delitti - sono fatti di maggiore gravità.

I delitti prevedono come pena pecuniaria (amento di una somma di denaro) la multa e come pena detentiva (privazione della libertà personale) la reclusione.

2 - contravvenzioni - reati minori.

Le contravvenzioni prevedono come pena pecuniaria l'ammenda e come pena detentiva l'arresto.


L'ergastolo è una pena detentiva comminata solo per i delitti ed è considerato un terzo genere di pena perché consiste nella privazione della libertà personale per tutta la vita.

Oltre alle pene principali sono previste delle pene accessorie che vengono applicate al reo con una funzione di prevenzione speciale (esempio, oltre alla multa possono ritirarmi la patente)







GLI ELEMENTI DEL REATO

Il reato si compone di due elementi essenziali, indispensabili per l'esistenza del reato: l'elemento oggettivo e l'elemento soggettivo. ½ sono anche altri elementi non indispensabili per l'esistenza del reato, denominati elementi accidentali: le circostanze aggravanti e le circostanze attenuanti.


L'ELEMENTO OGGETTIVO

L'elemento oggettivo del reato è costituito da:

1 - soggetto: può essere generico o improprio (quando può essere chiunque) o proprio (quando il soggetto che compie il reato ha una determinata qualità o particolarità)


2 - condotta: può essere commissiva o attiva (quando si compie un azione vietata dalla legge penale) o omissiva (quando non si compie un'azione che la legge penale imponeva di compiere).


3 - evento: consiste nel risultato materiale della condotta.

Reato di evento: il reato ha un evento che si è consumato

Reato di mera-condotta: non ha eventi successivi ma è già consumato con la condotta

Reato di danno

Reato di pericolo: come l'attentato o il procurato pericolo di incendio

Reato permanente: quando dura nel tempo (sequestro di persona)

Reato istantaneo: viene commesso in un istante (omicidio)

Reato istantaneo con effetti permanenti: (abuso edilizio)




4 - nesso di causalità: è indispensabile che tra condotta ed evento esista un legame. Non sempre è accertato che l'evento è conseguenza certa della condotta e quindi è sufficiente che l'evento ne sia conseguenza probabile o molto probabile. Basta infatti che vi siano delle leggi specifiche, scientifiche o di copertura, che rendono altamente probabile il collegamento tra l'evento e la condotta.


● L'ELEMENTO SOGGETTIVO

Un soggetto non può essere punito per aver commesso un reato se egli non ha agito con coscienza e volontà. Il soggetto doveva quindi comprendere il significato del proprio comportamento (capacità di intendere) e doveva essere in grado di controllare gli impulsi del suo agire (capacità di volere).

Gli elementi soggettivi del reato sono:

1 - dolo: il delitto è doloso quando l'evento è dall'agente preveduto e voluto. Il soggetto quindi aveva previsto l'evento e voleva commetterlo.

Dolo generico: senza considerare i motivi per cui è compiuto il reato

Dolo specifico: quando il delitto è compiuto per un fine particolare

Dolo diretto: quando il soggetto vuole proprio compiere il delitto

Dolo eventuale: quando il soggetto accetta tutti i rischi possibili pur non avendo il fine di commettere il reato ed agisce ugualmente


2 - colpa: il delitto è colposo quando l'evento non è voluto dall'agente e si verifica per imperizia, imprudenza o negligenza, ovvero per l'inosservanza di certe leggi o regolamenti. Quindi il soggetto, pur prevedendo o non prevedendo il reato, non aveva l'intenzione di compierlo.

Colpa generica: quando si infrangono leggi generiche di comportamento

Colpa specifica: quando si infrangono leggi per la prevenzione di eventi lesivi

Colpa incosciente: il soggetto non si rende conto del pericolo

Colpa cosciente: il soggetto ritiene che grazie alla proprie capacità e alla propria abilità il delitto non si verificherà (omicidio Marta Russo)


3 - preterintenzione: il delitto è preterintenzionale quando vi è la volontà di un evento minore ma si verifica un evento più grave, non voluto, che è pur sempre conseguenza della condotta del soggetto (poliziotto ucciso a Catania). E' intermedio tra il dolo e la colpa. Esistono solo due casi: l'omicidio preterintenzionale e l'aborto preterintenzionale.


SCRIMINANTI

Le scriminanti sono norme penali che escludono l'illecità del fatto. Sono delle cause di giustificazioni.


Esercizio di delitto: (diritto di difendere propria abitazione con spuntoni, diritto di cronaca senza ledere l'onore di nessuno)

Adempimento di dovere: (militare che esegue ordini o fare qualcosa perché lo dice una norma)

Legittima difesa: (per difendere un diritto proprio o altrui contro un pericolo imminente, una minaccia o un atteggiamento aggressivo si reagisce. La reazione deve essere proporzionata all'offesa e scaturire nel momento preciso della minaccia, non prima e non dopo) 

Stato di necessità: (per un grave danno alla persona in caso di un pericolo imminente. Esempio, butto giù uno dalla mongolfiera che può portare il peso solo di uno) (causo incidente per non investire bambino)

Uso legittimo delle armi: (per chi ha porto d'armi e segue le regolo d'ingaggio)






● ELEMENTI ACCIDENTALI: LE CIRCOSTANZE

Un reato è circostanziato quando vi sono elementi accidentali che incidono sulla gravità del reato e comportano una modifica delle sanzioni. Ci sono solo quando c'è sia l'elemento oggettivo che l'elemento soggettivo (elementi essenziali perché ci sia il reato).

1 - Circostanze attenuanti: comportano una diminuzione della pena

2 - Circostanze aggravanti: comportano un inasprimento della pena

3 - azione delle circostanze: quando vi sono sia aggravanti che attenuanti


CONCORSO DI REATI

Il concorso di reati si verifica quando lo stesso soggetto commette due o più reati dando luogo ad un problema di cumulo delle condanne in sede di esecuzione delle sentenze.

Esistono diversi modi per stabilire le pene:

1 - Concorso materiale: quando non c'è un vincolo diretto tra i reati, si adotta il cumulo materiale sommando aritmeticamente le varie pene previste

2 - Concorso formale: quando un soggetto commette contemporaneamente più reati con una sola azione, si adotta il cumulo ideale delle pene considerando solo la pena per il reato più grave che può essere aumentata sino al triplo

3 - Reato continuato:   quando un soggetto commette più reati anche in tempi diversi ma con lo stesso disegno criminoso (sono collegati tra loro) si applica sempre il cumulo ideale delle pene.


FUNZIONI DELLA PENA

Le sanzioni penali sono applicate al reo con diverse finalità:

1 - Funzione retributiva: quando il colpevole a un compenso per il danno causato

2 - Funzione general preventiva: comporta la dissuasione a commettere altri reati al colpevole e alla collettività con la minaccia della sanzione applicata

3 - Funzione special preventiva: misura di sicurezza che ha lo scopo di rieducare e di risocializzare l'autore del reato di modo che in futuro non compia più reati.









Privacy

© ePerTutti.com : tutti i diritti riservati
:::::
Condizioni Generali - Invia - Contatta