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IL DIRITTO AL VOTO

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IL DIRITTO AL VOTO.

Vedi l'art. 48 Costituzione; per la tutela giuridica, vedi l'art. 294 del codice penale, che punisce chiunque, con violenza, minaccia o inganno impedisca, in tutto o in parte, l'esercizio di un diritto politico; ovvero determini taluno a esercitarlo in senso difforme alla sua volontà.

Caratteri fondamentali del voto: (quattro).

A) UNIVERSALITA': Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne che hanno raggiunto la maggiore età (vedi art. 48 Costituzione ).

Sono escluse dall'elettorato attivo e passivo, alcune limitate categorie di cittadini per INDEGNITA' MORALE (i falliti, coloro che sono sottoposti a misure di prevenzione di polizia, a misure di sicurezza detentiva, o a libertà vigilata; i concessionari di case da gioco). Per INCAPACITA CIVILE (interdetti, inabilitati); o per effetto di SENTENZE PENALI IRREVOCABILI che comprendono LA PENA ACCESSORIA dell'INTERDIZIONE, perpetua o temporanea, dai pubblici uffici: Poi, la 12° e 13° disposizione transitoria della Costituzione.

Il legislatore deve, inoltre, predisporre le condizioni per l'esercizio di voto per alcune categorie di cittadini: per esempio, i marittimi imbarcati, i militari ( i cittadini residenti all'estero), o per coloro che, per varie ragioni, sono impossibilitati a essere presenti nella sede di residenza.



In Italia, nell'800, la titolarità del diritto di voto era riconosciuta secondo criteri di rigida selettività sociale: ceti aristocratici e nobiliari: La legge sabauda del 1848 richiedeva,per poter votare, oltre al sesso maschile,l'età, (almeno 25 anni), la capacità di leggere e scrivere, una elevata capacità contributiva; ovvero l'esercizio di particolari professioni (prof. Universitario, notaio, direttore di opifici con almeno trenta operai, magistrato inamovibile).

In seguito, con la crescita del ruolo sociale della borghesia urbana, (a scapito della nobiltà e della borghesia agraria), il limite del censo fu abbassato, e si attribuì valore alla capacità di saper leggere e scrivere. Quindi, aumentò la quota dei cittadini che partecipava al voto; nel 1892, la percentuale era del 9,4% (prima era solo del 2,2%) Rimanevano esclusi i ceti popolari, composti, in gran parte, da analfabeti.

Con la legge num. 665 del 1912: suffragio universale maschile, sia pur con l'obbligo di saper leggere e scrivere per gli elettori con meno di trenta anni. Il suffragio universale MASCHILE E FEMMINILE fu introdotto solo con la legge elettorale per l'elezione dell'Assemblea Costituente, nel 1946.


B) L'UGUAGLIANZA (art. 48).

Niente voto plurimo. Cioè, un elettore non può esprimere più voti per uno stesso organo. Una legge del 1993 ha poste regole circa la presenza due sessi nelle liste elettorali: ma la Corte Costituzionale ha dichiarato la illegittimità costituzionale di tale disposizione: La risposta dovrebbe essere nelle regole e nella prassi dei partiti politici, in ordine ai criteri di formazione delle liste elettorali.


C) LIBERTA' E SEGRETEZZA.

Pincìpi collegati. La legge disciplina dettagliatamente le fasi delle operazioni elettorali. Comunque, il voto è realmente libero se n on è psicologicamente influenzato dalla presenza dei candidati che possano utilizzare la loro posizione per orientare la scelta degli elettori a loro favore.


D) LA DOVEROSITA'.

Non solo un diritto, il voto è anche un dovere; l'obbligo vale solo per le elezioni politiche. (non per il referendum). Nel caso del referendum, la non partecipazione al voto produce effetti giuridici maggiori di chi partecipa al voto ( sia pur mettendo nell'urna una scheda non valida, bianca o nulla); infatti, che si astiene da voto, può determinare la non validità del referendum abrogativo, perché, secondo la Costituzione, la richiesta di referendum si intende non approvata SE ALLA VOTAZIONE NON PARTECCIPA LA MAGGIORANZA DEGLI AVENTI DIRITTO

(Viceversa,, che vota senza esprimere una opzione, si preclude ogni possibilità di influire sull'esito del referendum, perché per la determinazione del suo risultato, concorrono solo i voti VALIDAMENTE ESPRESSI).

Ruolo importante, i PARTITI POLITICI che individuano le candidature e le coalizione politica; e così, il voto, invece di costituire un atto di scelta, misura il consenso che il corpo elettorale manifesta nei confronti delle strategie perseguite dai partiti. Quindi, importanti sono i sistemi elettorali, che poi vedremo.





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