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LA SUCCESSIONE LEGITTIMA



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LA SUCCESSIONE LEGITTIMA


Le norme sulla successione legittima trovano applicazione quando il testamento manchi o lo stesso non disponga per l'intero patrimonio del de cuius: in quest'ultimo caso la successione legittima interviene per i soli beni per il quale non vi sia disposizione dal parte del testatore.

Sono successori legittimi: il coniuge, i discendenti, gli ascendeti e gli altri parenti fino al sesto grado. Se non esiste nessuno dei precedenti come detto il patrimonio si devolve allo Stato.

La successione legittima prevede tre ordini successori: discendenti, ascendi con fratelli e sorelle e altri parenti collaterali fino al sesto grado. Ogni ordine esclude quello successivo. A prescindere dalla posizione del coniuge si tende a privilegiare la nuova famiglia formata col matrimonio e la procreazione. All'interno dello stesso ordine il grado prossimo esclude di regola quello più lontano. Più parenti allo stesso ordine e sullo stesso grado concorrono in parti uguali.

Per quanto riguarda il coniuge, egli consegue l'intero patrimonio solo se mancano discendenti, ascendenti, fratelli e sorelle. Altrimenti conseguono una quota più o meno grande dell'eredità: in particolare egli ha diritto alla metà del patrimonio se concorre con un lio ed un terzo se concorre con più li. Questi diritti spettano anche al coniuge separato ameno che la separazione non sia stata addebitata a lui o ad entrambi perché in questo caso gli spetta solo un assegno vitalizio se al momento dell'apertura godeva degli alimenti a carico del coniuge deceduto.

Nella successione legittima il lio naturale riconosciuto succede in quote uguali a quelle spettanti al lio legittimo. A quest'ultimi è concessa la facoltà di commutazione e cioè possono estromettere i li naturali dalla comunione ereditaria ando loro in danaro o in beni immobili ereditari, a giusta stima, la porzione a loro spettante, nel caso in cui il lio naturale si opponga a questa decisione potrà fare ricorso al giudice il quale autorizzerà solo in caso in cui ci siano giuste motivazione interpretabili solo dal caso concreto. In virtù delle regole della rappresentanza in base a due pronunce della corte costituzionale nel caso in mancanza di parenti fino al sesto grado i li naturali riconosciuti possono succedere anche ai fratelli.



Infine ai li naturali non riconoscibili invece spetta un assegno vitalizio pari alle rendite della quota di eredità alla quale avrebbe diritto se la filiazione fosse stata dichiarata o riconosciuta, essi hanno inoltre il diritto di ottenere la capitalizzazione di questo assegno.

Nel caso in cui manchi il coniuge o qualsiasi parente entro il sesto grado l'eredità sarà devoluta allo Stato, che è l'unico soggetto che obbligato ad accettare l'eredità considerando l'interesse generale di evitare che un patrimonio non abbia proprietà; ovviamente lo Stato risponderà ai creditori del patrimonio entro il valore dell'attivo del patrimonio stesso.







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