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Le elezioni delle due camere



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Le elezioni delle due camere

artt. 56-57-58

Le differenze tra la Camera e il Senato. Le due Camere sono identiche per compiti e poteri, ma sono differenti riguardo la loro struttura. Sono entrambe elette a suffragio universale diretto, ma i membri della Camera dei deputati sono 630,  mentre quelli della camera sono 315 e sono eletti dai cittadini, in più ci sono alcuni senatori a vita.

Gli elettori. Per il Senato possono esercitare il diritto di voto i cittadini che abbiano 25 anni e possono essere eletti senatori coloro che hanno superato 40 anni. Per eleggere i membri della Camera basta avere 18 anni e per essere eletti deputati bisogna avere 25 anni.

Il sistema elettorale non è indicato dalla Costituzione, che rimanda a una legge ordinaria. Nel 1948 era previsto il sistema proporzionale per l'elezione dei deputati e il sistema maggioritario per l'elezione dei membri del Senato. Però un candidato per essere eletto senatore doveva ottenere il 65% dei voti del collegio nel quale si presentava e dato che ciò accadeva raramente, i seggi veniva attribuiti nella maggior parte dei casi con il sistema proporzionale. Nel 1993 è stata introdotta una nuova legge elettorale e per entrambe le Camere è stato adottato un sistema misto, in parte proporzionale e in parte maggioritario.

Dal proporzionale al maggioritario. Il sistema proporzionale viene considerato il sistema che garantisce meglio il principio democratico perché si basa sulla corrispondenza tra i voti ottenuti dai diversi partiti e i seggi assegnati. A causa dell'elevato numero di partiti che entrano a far parte del Parlamento è difficile che qualcuno possa raggiungere la maggioranza assoluta dei voti e questo determina l'instabilità politica. Per superare l'ingovernabilità del Paese si è sentita la necessità di adottare un sistema elettorale diverso che consentisse di entrare a far parte del Parlamento solo ai partiti che ottengono il maggior numero di voti.



Le elezioni della Camera. Secondo l'art. 56 i deputati sono eletti in base alle circoscrizioni. Inoltre 12 dei 630 seggi vengono assegnati con il sistema proporzionale ai deputati eletti all'Estero. Attualmente il 75% dei seggi viene assegnato con il sistema maggioritario e il 25% con il sistema proporzionale su base nazionale. Per i seggi assegnati con il sistema proporzionale è previsto il cosiddetto "sbarramento", per cui possono partecipare alla ripartizione solo le liste che hanno ottenuto almeno il 4% dei voti totali.

Le elezioni della Senato.  Secondo l'art. 57, il Senato viene eletto su base regionale, cioè a ciascuna regione viene attribuito un certo numero di senatori in rapporto alla popolazione. Per eleggere i senatori i seggi che spettano a ciascuna Regione sono assegnati per il 75% con il sistema maggioritario e per il 25% con il sistema proporzionale su base regionale. Anche dei 135 seggi del Senato, 6 devono essere assegnati a senatori eletti nella circoscrizione Estero.

Per entrambe le Camere, i seggi destinati ai rappresentanti degli italiani all'estero devono essere sottratti da quelli della quota proporzionale (25%).

art. 59 Mentre la Camera dei deputati è completamente elettiva, del Senato fanno parte anche i senatori a vita: gli ex Presidenti della Repubblica e alcuni cittadini nominati dal Capo dello Stato per essersi distinti per meriti particolari. Così vengono chiamati a far parte del Senato personalità che, per cultura o esperienza politica e sociale, possano apportare un valido contributo all'attività dell'assemblea.

art. 60 La legislatura dura cinque anni per entrambe le camere. In origine per il Senato era prevista una durata di sei anni. Viene presa in considerazione l'eventualità di una proroga, ma soltanto per un evento eccezionale come la guerra.







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