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L'INDUSTRIA DELL'AUTOMOBILE



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L'INDUSTRIA DELL'AUTOMOBILE




L'industria dell'automobile viene presa a simbolo dello sviluppo industriale di tutto il mondo, perchè tutti i paesi sono coinvolti nella produzione di un bene a larga diffusione, e che ha portato a trasformazioni della società notevoli.

Si dice che la macchina ha cambiato il mondo e viceversa.


Si possono individuare 3 fasi nello sviluppo di questa industria:



La produzione iniziale (avviata a Francoforte e Parigi, soprattutto) agli inizi del 1900 è caratterizzata da:

modelli unici e non di serie;

tanti artigiani si riuniscono (per questo lo sviluppo nelle grandi città) e producono ognuno un pezzo a mano;

artigiani specializzati si scambiano informazioni e nelle officine montano i pezzi.

il prodotto ha un costo elevatissimo.





Svolta portata da Henry Ford: pensava che il costo doveva abbassarsi, e per far questo si doveva produrre le automobili in serie. Quindi:

aumento della produttività perchè le persone ripetevano la stessa mansione di 1 minuto per 8 ore rimanendo al loro posto seguendo il pezzo sulla catena;

< costo del prodotto

Ford per vendere ha bisogno di compratori e aumenta perciò i salari dei dipendenti;

abbassamento della classe operaia, anche con forte utilizzo di immigrati e un riciclo continuo del personale(non si voleva che i dipendenti creassero problemi): Ford non aveva bisogno di artigiani capaci, ma di operai che sapessero fare una sola cosa e produrre il massimo;

appartenenza nulla degli operai alla vita aziendale, solo interesse al salario (anche i sindacati lottano solo per questo).





Questo sistema è stato copiato da tutta Europa, anche la rotazione dei dipendenti con molti immigrati, e il tutto è rimasto fino a 20 anni fa.

In Italia, è stato diverso: operai della Fiat tutti italiani che si associavano insieme per la tutela dei loro diritti; il che ha fatto nascere continue tensioni tra imprenditori e lavoratori.




La rivoluzione giapponese ha una logica diversa:

la produzione di modelli diversificati a basso costo ;

un sostanziale cambiamento della piramide organizzativa, con soli 4 livelli, operai intelligenti, acculturati e polivalenti che sanno lavorare in equipe e analizzare i problemi risolvendoli e fermando anche la catena di montaggio;

cambiamento della situazione salariale, con incentivi di produzione e anziani ancora al lavoro.




Il tutto affidandosi anche al just in time (la produzione di diverse parti all'esterno, con un rapporto perfetto tra impresa madre e fornitore) che ha poi portato all'adozione dei Transts, ovvero industrie in tutto il mondo che riescono ad adattarsi alla cultura del luogo, alle opportunità ecc. I sistemi produttivi sono orientati


I giapponesi studiano uno per uno le parti di una macchina, e producono in base alla richiesta del mercato azzerando i costi di magazzino.



La risposta italiana a tutto ciò si è orientata in due direzioni:


grande automatizzazione delle fabbriche in cui la persona ha un ruolo marginale (robot costi altissimi);

avvicinamento al modello giapponese, abolendo protezionismi e favorendo la Fabbrica Integrata, formata dalle UTE (Unità Tecnologiche Elementari).







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