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L'imprenditore Commerciale

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L'imprenditore Commerciale


Lo svolgimento dell'attività  imprenditoriale comporta l'assunzione da parte dell'imprenditore del rischio d'impresa.

Egli infatti subisce il rischio di non riuscire a ottenere dal processo produttivi ricavi che superino i costi di produzione.

Da un punto di vista giuridico è molto importante stabilire a chi competa tale rischio.

Giuridicamente, per sapere chi è l'imprenditore e quindi chi subisce il rischio si fa riferimento a chi svolge effettivamente l'attività d'impresa. si parla in questo caso di spendita di nome.


L' imprenditore deve agire in nome proprio, spendere cioè il suo nome, in modo che i terzi sappiano con chi contrattano e quindi possano valutare il rischio che eventualmente subiscono. Imprenditore è cioè chi appare di fronte ai terzi.

La legge impone che chi esercita l'attività di imprenditore sia dotato di capacità d'agire. Chi è assolutamente incapace d'agire non può in nessun caso iniziare l'esercizio di un impresa.

Non è detto però che il soggetto nel cui nome l'impresa è esercitata sia colui che effettivamente svolge l'attività imprenditoriale .



Vi possono essere casi in cui i due soggetti non coincidano , come ad esempio il caso frequente dell'impresa gestita tramite 1 prestonome, vale a dire un soggetto che da il proprio nome ad un impresa, mentre in realtà è un altro che la esercita, o quello dell'attività d'impresa svolta in qualità di rappresentante di un'incapace di agire. In questi casi si pone il problema della tutela dei creditori dell'impresa che credono in buona fede che il soggetto che appare come imprenditore lo sia effettivamente.

L'esercizio dell'attività implica l'assunzione del rischio da parte dell'imprenditore. Il rischio complessivo riguarda il numero elevato di creditori per cui la legge impone che chi la esercita sia dotato della capacità di agire anche perché l'imprenditore compie atti di straordinaria amministrazione, quindi i minorenni e gli incapaci non potrebbero acquistare un'impresa .

Giuridicamente essi acquistano tale qualità ma non possono svolgere l'attività.

Chi è assolutamente incapace non può in nessun caso iniziare l'esercizio di un impresa, ma può continuarla(es: eredita un impresa).

La motivazione di questa disciplina è: di beneficiare comunque di un impresa ereditata.

Poiché però si tratta di soggetti incapaci l'attività sarà svolta dal loro legale rappresentante.

La situazione che si verifica nell'ipotesi dell'incapace e del suo legale rappresentante , perché la titolarità dell'impresa è separata dal suo esercizio: incapace assume la qualità dell'imprenditore, ma esercita l'attività corrispondente. Questa situazione però pone problemi in merito al rischio d'impresa. Anche l'inabilitato non può cominciare l'impresa, ma può continuarla, al contrario

Dell'incapace l'inabilitato dovrà essere assistito da curatore solo per gli atti di ordine amministrativa.

Il minore emancipato per matrimonio può essere autorizzato dal tribunale, sentito il giudice tutelare e sul potere del curatore a esercitare un'impresa commerciale. Egli può cominciare l'esercizio sia ex-novo, sia continuarla.

L'imprenditore è sottoposto per legge a un particolare "statuto" , vale a dire particolari obblighi che riguardano l'iscrizione nel registro delle imprese e la tutela delle scritture contabili, in caso di crisi, al fallimento e alle altre procedure cordiali della legge.


Il registro delle imprese è istituito per le iscrizioni previsto dalla legge, è pubblico ed è tenuto dall'ufficio del registro delle imprese, con sede prezzo le camere di commercio, sotto la vigilanza di un giudice delegato dal presidente del tribunale. La legge ha stabilito che ogni attività commerciale deve dichiarare entro 30 giorni dall'inizio d'impresa l'iscrizione nel registro d'impresa, deve inoltre chiedere la registrazione di ogni ulteriore atto inerente all'impresa.

L'iscrizione è richiesta , nella sezione ordinaria come mezzo di prova nei confronti di terzi, per tutte le imprese commerciali, siano individuali o societarie.

Nelle sezioni speciali per limitati fini anagrafici e di certificazione anagrafica è richiesta per i piccoli imprenditori, per le imprese agricole e per le società.

I fatti iscritti sono opponibili ai terzi che non possono provare di non averne avuto conoscenza, invece i fatti che non sono stati iscritti non sono opponibili.

In Generale si può dire che lo scopo della registrazione è di informare gli associati, a cui bisogna rendere conto,e tutti gli interessati a conoscere la solvibilità dell'impresa.

Le imprese anno l'obbligo di registrazione di tutti gli atti.


Scritture contabili

Gli imprenditori commerciali esclusi i piccoli imprenditori, sono tenuti a documentare continuamente la propria attività tramite la tutela di apposite scritture contabili.

Le scritture contabili sono : libro giornale,  libro degli inventari, e le altre scritture richieste dalla natura e dalle dimensioni dell'impresa.


Libro giornale: si tratta di un documento in cui devono essere indicate giorno per giorno le operazioni relative all'esercizio relativo all'impresa.


Libro degli inventari: è un documento redatto all'inizio dell'attività e poi ogni anno, che deve contenere le indicazioni e le valutazioni delle attività e delle passività relative all'impresa. L'inventario si chiude con il bilancio e con il conto economico Il bilancio è il documento da cui risulta il complesso delle attività e delle passività. Il conto economico deve mostrare con evidenza e verità gli utili o perdite come differenza tra costi e ricavi.

Il bilancio noto come stato patrimoniale, è il documento da cui risulta il complesso delle attività e delle passività.

Il conto economico deve mostrare con evidenza e verità gli utili conseguiti o le perdite sofferte come differenza tra ricavi e costi.


Procedure concorsuali

Qualora si verifichi una crisi dell'impresa di particolare rilievo , sono previste procedure tendenti a garantire ai creditori dell'imprenditore la parità di trattamento, nel soddisfacimento dei loro crediti 3 , qualora sia possibile risanare l'impresa.

Tra queste procedure c'è il fallimento.


I collaboratori dell'imprenditore

L'imprenditore è il capo dell'impresa a da lui dipendono i suoi collaboratori.

Questi collaboratori sono muniti del potere di rappresentarlo nei confronti dei terzi con cui vengono in contatto. ½ sono 3 ure di collaboratori: l' Estintore, il Procuratore, e il Commesso.

L' Institore è definito come colui che è preposto dal titolare all'esercizio di una impresa.

Gli institori possono essere anche più di uno. In questi casi possono agire disgiuntamente, salvo che dalla procura non risulti una disposizione diversa, ciascuno sarà cioè legittimato di fronte ai terzi a compiere da solo tutti gli atti inerenti all'impresa stessa.

I poteri che la legge attribuisce sono molti, infatti egli può compiere tutti gli atti inerenti all'esercizio dell'impresa,  ha anche la legittimazione attiva e passi , cioè può stare in giudizio al posto dell'imprenditore.

I Procuratori sn coloro k in base a un rapporto continuativo, hanno il potere di compiere per l'imprenditore gli atti pertinenti all'impresa pur non essendo preposti a essa.

I procuratori sono anch'essi in rappresentanti generali dell'imprenditore e hanno autonomia decisionale, ma non sono preposti all'impresa. I procuratori sono quindi dirigenti intermedi dell'impresa e hanno autonomia decisionale illimitata dalle decisioni superiori dell'imprenditore o dell'institore.

I Commessi sono coloro che privi di funzioni direttive esercitano un attività subordinata alle dipendenze dell'imprenditore, attività che li pone in contatto con la clientela.  qualora sia possibile risanare l'




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