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PAKISTAN - POPOLAZIONE



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PAKISTAN






CLIMA E PAESAGGI CLIMATICI


Il Paese risente della costante presenza di alte pressioni tropicali: prevalgono climi caldi di tipo arido (Bw e Bs della c. di Köppen). I valori termici e pluviometrici risultano leggermente differenziati, in relazione anche alla morfologia, determinando la presenza di più paesaggi vegetali: coincidente in buona parte con il bacino del fiume Indo, il Pakistan annovera, oltre il prevalente bioma della steppa asciutta, sia aree di vegetazione meno povera, individuabili sulle pendici himalayane del Nord, sia zone di deserto proprio, lungo il confine orientale con l'India (deserto di Thar). Parte significativa della vegetazione arborea che ricopriva le regioni meno aride è stata eliminata dall'intervento antropico, anche attraverso la diffusione della pastorizia. Fenomeno che sminuisce le potenzialità dell'irrigazione è la salinizzazione.



POPOLAZIONE


La popolazione, oltre 120 milioni insediati per lo più in villaggi, è distribuita in modo tutt'altro che omogeneo: la maggiore densità si raggiunge nel Panjab, le più basse nel sud-ovest. La rete urbana si sviluppa essenzialmente nella valle dell'Indo. Molto forte è la crescita demografica (3%) a causa di una elevatissima fecondità. La separazione dall'India (1947) ha provocato la migrazione di milioni di persone: indù verso l'India e musulmani verso il Pakistan. In seguito, la secessione del Bangladesh ha portato alla perdita di metà della popolazione. Questa è divisa in numerosi gruppi tribali.



STRUTTURA ECONOMICA


Il Pakistan è un paese ancora molto arretrato dal punto di vista economico: l'attività agricola rimane il settore dominante in cui è occupato ancora il 48% della popolazione attiva. Le attività agricole, praticate con metodi arretrati, si concentrano nelle aree irrigue dove, accanto alle coltivazioni di sussistenza (frumento, miglio, sorgo e riso), sono presenti anche colture di piantagione (cotone, canna da zucchero e tabacco).



L'allevamento di bovini, ma soprattutto caprini ed ovini (lana del Kashmir), è una risorsa costante, specie nelle aree meno coltivabili.

Le risorse del sottosuolo sono scarse (le più importanti sono quelle di gas naturale); anche le attività industriali, in buona parte gestite dallo stato, sono poco sviluppate per mancanza di capitali e sono limitate al tessile e alla lavorazione dei prodotti agricoli.

La crescita economica del paese è in buona parte vanificata dal forte incremento demografico.



STRUTTURA SOCIALE E QUALITÀ DELLA VITA


Il paese vive una fase di instabilità sociale per i contrasti tra gruppi etnici e tra le due comunità religiose musulmane sannita e sciita. Il PIL ha una crescita annua piuttosto sostenuta, ma la diffusione di un maggiore benessere tra la popolazione è ostacolata dal notevole incremento demografico e dal basso tasso di produttività dell'agricoltura. È dunque molto diffusa la miseria, cui si aggiungono l'analfabetismo, che coinvolge oltre il 60% degli abitanti, e una bassa durata della vita media, spia di precarie condizioni igienico-sanitarie. È in crescita l'urbanizzazione che, tuttavia senza apportare miglioramenti al tenore di vita, produce un sovraffollamento degli spazi urbani, con un incremento del lavoro precario nel settore terziario.









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