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ITALIANO - Influenza di Aristotele nel Medioevo, Divina commedia: perfetto esempio della concezione aristotelica in Dante

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ITALIANO

Influenza di Aristotele nel Medioevo.

Nel corso del Medioevo la filosofia era al servizio della chiesa ed il suo compito era di giustificare i dogmi già in precedenza accolti e rivisti dagli stessi ecclesiastici. In questo periodo alcuni uomini di chiesa, come Tommaso d'Acquino, riprendendo testi classici tra cui alcuni aristotelici, ne riformularono alcune tesi adattandole alle rigide regole della chiesa che allora influenzava tutte le manifestazioni culturali, sociali e politiche.

Questa filosofia ,detta Scolastica, basa gran parte della sua dottrina sul pensiero aristotelico, infatti lo stesso filosofo fu tenuto in altissima considerazione da tutti i letterati del tempo e in particolare da Dante che lo definì nella Divina Commedia :'Il maestro di color che sanno'.

Divina commedia: perfetto esempio della concezione aristotelica in Dante.

Dante derivò dalla concezione cosmologica medioevale quella che egli stesso espone nella sua più grande opera vale a dire la 'Divina commedia'.

Questa visione del mondo pone la terra, creata dalla divinità, immobile al centro dell'universo.

Nel complesso universo dantesco sono presenti tutti e quattro quegli elementi che componevano il mondo sublunare aristotelico: acqua, aria, terra, fuoco. Infatti intorno alla terra immobile rotea una sfera infuocata, oltre la quale troviamo i nove cieli che portano all'Empireo; inoltre la terra è divisa in due emisferi: nel meridionale, detto boreale, troviamo l'acqua e nel settentrionale, detto australe, troviamo terre emerse, tra cui Gerusalemme, simbolo per eccellenza della cristianità, sotto la quale si apre una voragine, accesso per l'inferno. Intorno alla sfera terrestre ritroviamo l'aria.



Altro elemento che accomuna la visione dantesca a quella aristotelica è la presenza, come abbiamo accennato prima, di nove cieli che ruotano intorno alla terra; Aristotele fece corrispondere i pianeti allora conosciuti ai vari cieli : così Dante fa corrispondere ad ogni cielo le schiere dei beati; oltre i nove cieli troviamo l'Empireo, vero paradiso immateriale, sede della candida rosa, dei cori angelici e di Dio. E agli angeli Dio affida il compito di comunicare, attraverso gli influssi astrali, i caratteri che distinguono creatura da creatura.

La teoria dantesca, che meglio riconosciamo come tolemaico - aristotelica, si basa su una concezione antropologica che vede l'uomo come elemento centrale dell'universo. La sua storia si risolve nella storia dell'incontro con Dio. Tutto è stato creato come conseguenza delle sue azioni in terra: Dio ha dato vita all'inferno per l'uomo caduto nel peccato, dove la sua anima viene annullata attraverso una degradazione eterna; al purgatorio per le anime peccatrici pentite dove esse, attraverso le pene che gli vengono inflitte, riescono a redimersi e a raggiungere la beatitudine; infine al paradiso dove le anime sono circondate dagli angeli e raggiungono la felicità eterna attraverso la visione dell'Imperatore celeste. Come si vede, quindi, Dante fa protagonista della sua concezione insieme a Dio anche l'uomo di cui, attraverso il suo viaggio oltremondano, criticherà i vizi ed esalterà le virtù.




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