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Il fantasma di Canterville - RECENSIONE

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'Il fantasma di Canterville' è stato scritto da Oscar Wilde e stampato per la prima volta nel 1985, mentre la seconda edizione fu pubblicata solo dieci anni dopo. Questo libro, più che un romanzo, è un lungo racconto, nel quale si intersecano situazioni e circostanze a volte comiche, altre volte tristi. E' la storia della famiglia Otis che giunge in Inghilterra dagli Stati Uniti per trasferirsi nel castello di Canterville. Miss Catherine Humney, la domestica inglese paurosa, dignitosa e affranta, vive nel castello da sempre e a causa dei suoi continui svenimenti viene vista come un personaggio un po' comico, racconta loro la storia di sir Simon che uccise la moglie spinto da un moto d'ira nel lontano 1575 così costretto all'eterna dannazione di vagare di notte per il castello. L'aristocratico fantasma, il cui unico chiodo fisso diventò, da quel momento in poi, quello di spaventare coloro che si sistemavano nella sua antica dimora, non riesce più a "lavorare" con la presenza degli Otis, i li dei quali, invece di temerlo a morte, lo raggirano con scherzi e burle. I padroni di casa cercano una soluzione ai fastidi causati dal fantasma, che, avvisato da Janet (o in altre edizione Virginia, la lia diciottenne primogenita degli Otis), dopo una misteriosa visita, non vuole gettare la spugna. Charles Clayton fa visita agli Otis reclamando i suoi diritti su antichi debiti, ma l'incontro con Janet è fatale per i due che s'innamorano. Sir Simon prova disgusto per i due giovani innamorati perché fanno gli venire nostalgia di Eleonore (sua moglie). Frattanto c'è la festa della notte di Halloween ma Janet, pur innamoratissima di Charles decide di salutarlo ed andare a consolare il povero fantasma. Questi si mostra sprezzante, ma poi esprime con commozione il suo desiderio di raggiungere la pace eterna, cosa che potrà avvenire solo se una ragazza piangerà per lui, come c'era scritto nella maledizione. Questo miracolosamente avviene: Janet piange e accetta di implorare perdono all'Angelo della morte ma prima pretende che il fantasma perdoni sua moglie, che appare all'improvviso e scorge, nel suo sguardo una luce di perdono. Nel frattempo Charles e gli Otis sono disperati per l'ormai lunga assenza di Janet e la cercano invano per il castello, ma torna da loro dopo poco. Il fantasma viene sepolto e per Janet e Charles si prospetta una lunga vita insieme.



La fiaba di Wilde, è adatta a grandi e piccini anche grazie al suo linguaggio facile di uso corrente, utilizzando uno stile espressivo fluente e comprensibile. Logicamente gli adulti potranno avere un'interpretazione di stampo più filosofico: l'idealismo della società nobiliare inglese, si scontra con lo stile di vita pratico ed essenziale del Nuovo Mondo, l'America. E il risultato che ne uscirà fuori sarà proprio la nostra civiltà europea di oggi che avendo una mentalità più realistica e scientifica vede quest'opera ironizzare sulle antiche leggende dei fantasmi.

La storia di questo libro mi ha avvinto e coinvolto molto anche perché adoro le storie un po' surreali che trattano maledizioni, amori perduti e altri che sbocciano, spiriti e castelli. Credo che questo sia un libro molto ricco di sentimenti dal mio punto di vista adolescenziale che grazie alla sua semplicità della sintassi mi ha fatto meglio provare emozioni.





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