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Kafka, Franz - La Metamorfosi



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¢   Autore: Kafka, Franz (1883 - 1924).

Nacque a Praga da genitori di origine ebraica, ed ebbe tre sorelle più giovani, Elli, Valli ed Ottla, sse tutte nei campi di concentramento nazisti. Specialmente quest'ultima gli stette vicino offendogli assistenza nel primo periodo dopo la diagnosi della tubercolosi polmonare riscontrata nel 1917, malattia che lo porterà alla morte nel 1924.

A contrasto con il positivo rapporto con le sorelle, dobbiamo però anteporre quello difficile con il padre, probabilmente a causa delle pronunciate differenze caratteriali: di fronte a Franz, timido e sensibile e volto a perscrutare la propria interiorità, troneggia un padre volitivo, energico, dotato di un grande senso pratico, ma tendenzialmente rozzo o brutale.

¢   Titolo: La Metamorfosi (edito nel 1916, nel pieno della I Gierra Mondiale - 1914-l918)



¢   Ambientazione: luogo e tempo non sono esplicitamente definiti, ma dai tratti sociali caratterizzanti che leggiamo nel testo potremmo facilmente intuire che l'ambientazione è contemporanea al periodo in cui il racconto è stato redatto, ma in quanto all'ubicazione geografica del racconto possiamo solo supporre che si tratti della germania dell'epoca.

¢   Trama:

«Un mattino, al risveglio da sogni inquieti, Gregor Samsa si trovò trasformato in un enorme insetto.» È questa la storia di un giovane ritrovatosi improvvisamente scarafaggio, ed altrettanto repentinamente misconosciuto da quella che era, e che  solo da parte del protagonista continua ad essere considerata tale, la sua triste famiglia. Samsa si vede repentinamente strappato dalla sua quiete quotidiana, dagli affetti famigliari (essi stentano perfino a credere che quell'essere sia il proprio lio e fratello) e da qualsiasi tipo di interazione; e e mutato in qualsiasi caratteristica corporea ed interlocutiva, è costretto dalla sua nuova natura a cmbiare qualsiasi abitudine; ma il dramma psicologico che il protagonista è costretto ad affrontare lo porterà presto alla morte.

¢   Personaggi (interpretazione, significato)

Gregor Samsa: è il protagonista del racconto. Egli è un cosciente emarginato, escluso da qualsiasi forma di civiltà: pur conservando la sua sensibile umanità, egli manca di essere considerato umano da chi gli sta attorno; è un estraneo indesiderato nella sua domestica familiarità, e come tale viene calpestato ed umiliato, allontanato e segregato, e portato alla morte a causa della sua disperazione innanzi ad un tale dramma.

Grete: è la giovanissima sorella di Gregor. Essa è la sola che, pur soffrendo enormemente e non riuscendo ad accettare la trasformazione corporea del fratello, cerca per quanto le sia possibile di aiutarlo fornendogli ciò di cui mostra necessità nel suo confinamento, ed allo stesso tempo offre sollievo ai genitori non solo accudendo il fratello, ma anche riferendo ai familiari il suo stato di salute e le sue azioni.

Padre di Gregor: è una ura burbera ed ostile, che nella sua ottusità non è in grado nemmeno di accorgersi che quell'insetto che abita nella sua casa sia suo lio. Egli non mostra alcuna pietà per il giovane nel suo nuovo stato, ed ogni volta lo scaccia e lo calpesta nella massima crudeltà.



Madre di Gregor: è un personaggio fragile e sofferente, ma al contrario della sorella del ragazzo ella rimane passiva di fronte alla sua tragedia. La donna quasi non vuole vedere ciò che le accade intorno: il suo è un tipo di sofferenza incentrato su se stessa e sulla disgrazia che le è caduta addosso, che contrapponiamo specialmente a quello dello stesso Gregor, decisamente più sofferente per l'isolamento causato dal dolore e dal rinnegamento da parte dei suoi familiari.

Governante: è una donna meschina e le cui doti intellettive e sensitive sono palesemente carenti. Essa è estrenea a tutto ciò che possa riguardare Gregor, ma non appena scopre il segreto di casa Samsa non fa che insultare il ragazzo nelle sue mostruose sembianze, quasi quell'insetto fosse un animale inferiore e indegno di qualsivoglia forma di rispetto.

¢   Commento: agghiacciante; ecco l'aggettivo meglio descivente questo breve racconto. Ne La Metamorfosi Kafka è riuscito a delineare con pochi, semplici tratti delle sensazioni forti e vivide, strazianti nella loro verosimiglianza. Da una breve analisi dell'opera possiamo distinguere due filoni paralleli di significato simbolico: potremmo, infatti, definire il racconto sia un'allegoria del tempo in cui è vissuto l'autore (chiave universale), sia una della vita personale dello stesso (chiave personale).

Per quanto riguarda l'interpretazione universale dell'opera, possiamo identificare Gregor (commesso viaggiatore) con il popolo Ebraico disperso nella diaspora (di cui kafka fa parte) e mistrattato dalla società come disumano; oppure, considerando nella chiave personale Gregor come l'autore stesso (e quella metamorfosi potrebbe significare la sua stessa malattia, oltre al suo personale malessere a causa della palese superiorità sensitiva dello scrittore?), la ura amica della sorella come quella di Ottla, e quella crudele del padre come quella dello stesso per Kafka.

Al di là di questo, in ogni caso, i ruoli di ogni singolo personaggi appaiono indistinti a livello morale. Gregor è vittima o eroe molare? Ed il padre è vittima o carnefice?

Sicuro è che ladre e sorella sono vittime altamente sensibili, che estraneano la loro sofferenza in maniere diametralmente opposte; ma quanto al giovane protagonista non possiamo affermare questo altrettanto sicuramente. Egli allo stesso tempo è vittima di ciò che gli è accaduto fisicamente, e delle ripercussioni che il suo cambiamento ha comportato alla sua vita; ma è sicuramente eroe in quanto soffre l'odio ed il disprezzo della famiglia senza potere difendersi, e progressivamente lasciandosi morire per redimere i famigliari dal grande peso della sua stessa esistenza. D'altro canto il padre risulta ura antagonista per eccellenza di Gregor; ma anch'egli, come madre e sorella, può essere considerato vittima, poiché la sua veemenza e crudeltà sono frutto della sua reazione verso la metamorfosi del lio.

L'efficacia della tecnica è anche data dallo stile scrittorio secco e stridente dell'autore, che descrive con assoluta calma e freddezza episodi tragici e straordinari, come fossero elementi della realtà quotidiana.

Questo romanzo altamente introspettivo non può fare a meno di colpire profondamente il lettore che voglia e riesca ad ascoltare ciò che l'autore ha da trasmettere.






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