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LA MANDRAGOLA - SINTESI, TEMPI E LUOGHI, STILE, PERSONAGGI

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LA MANDRAGOLA


SINTESI

Callimaco è un giovane innamorato di una nobildonna, Lucrezia, e chiede aiuto a Ligurio, un suo amico, per riuscire a conquistarla. Lucrezia è, però, sposata con un facoltoso medico, messere Nicia, molto più vecchio di lei. Questi ultimi non hanno ancora avuto un lio dopo anni di matrimonio ed il medico è ormai convinto della sterilità della moglie. Ligurio prende al balzo la situazione per inscenare un tranello al marito credulone e gli consiglia di consultare un famoso medico di nome Callimaco, conosciuto anche a Parigi. Callimaco in questo incontro spiega a Nicia che ha inventato una pozione di mandragola che farà diventare fertile la moglie se costei la berrà. Purtroppo però il primo uomo che passerà la notte con la donna che ha assunto la pozione morirà, quindi se Lucrezia dovesse bere la mandragola dovrebbe giacere con uno sconosciuto preso per strada per non uccidere il marito. Nicia nonostante tutto accetta e porta la pozione di Callimaco alla moglie. Ligurio riesce anche a corrompere un frate, Timoteo, che convince Lucrezia, e la madre Sostrata, che passare una notte d'amore con uno sconosciuto, per tale fine, non è peccato. Per concludere l'inganno Ligurio organizza un rapimento e viene rapito un uomo robusto e giovane, che è proprio Callimaco che in questo modo riesce a passare la notte con la sua amata.  La mattina seguente svela il tranello e il suo amore per lei a Lucrezia, che credendo tutto ciò il segno di un volere divino accetta di diventare amante abituale del ragazzo, che viene anche accolto in casa da Nicia, soddisfatto dal lavoro compiuto. In questo modo potrà continuare indisturbato la sua relazione segreta con Lucrezia.




TEMPI E LUOGHI

Per quanto riguarda il tempo sappiamo, anche se non è ben esplicitato, che la commedia è ambientata nel primo Cinquecento. Già dal Prologo, inoltre, sappiamo che le vicende si svolgono a Firenze. Più in particolare i luoghi dove avvengono molti dialoghi sono: la casa di Callimaco, quella di Nicia e la chiesa di Fra' Timoteo, anche se non si ha nessuna descrizione dell'ambiente, né alcuna indicazione del luogo all'inizio di ogni scena. L'ambiente non si sposta mai da Firenze, a causa del carattere di Nicia; egli, infatti, si rifiuta di portare la moglie ai Bagni della Porretta, dove Callimaco inizialmente aveva pensato di mettere in atto il suo piano. Si cita la Parigi in cui ha vissuto felicemente Callimaco prima di far ritorno a Firenze.


STILE

E' una commedia scritta in prosa, divisa in cinque atti, preceduti da una canzone e da un Prologo in versi, in cui Machiavelli presenta i luoghi, cioè Firenze, i protagonisti, la trama e l'antefatto. La lingua è curata, varie sono le frasi latine che il finto medico Callimaco pronuncia per convincere messer Nicia della sua affidabilità. C'è da sottolineare però che Macchiavelli per evidenziare la stupidità di Nicia, gli fa pronunciare proverbi, espressioni popolaresche. La sintassi è piana, regolare, semplice e priva di periodi lunghi. Le frasi sono per lo più costituite da scambi di battute, domande, esclamazioni e lo stile è elevato, curato, raffinato.


PERSONAGGI

Callimaco: Machiavelli lo presenta nel prologo come un "amante meschino". Nasce a Firenze, ma essendo morti i genitori, viene mandato a Parigi dai tutori a dieci anni. ½ resta per venti anni. Si innamora però, per sentito dire, di Lucrezia e decide di tornare in Italia. Qui si rivolge ad un parassita affinché questi lo aiuti a realizzare il suo desiderio. E' preda della sua passione, ma è anche intelligente e dunque conosce il suo stato. Ha timore che Ligurio lo inganni, o che non riesca ad aiutarlo. Ma anche durante l'attuazione dell'inganno ha sempre paura che qualcosa possa andare storto. E quando alla fine è quasi certo che tutto vada a buon fine quasi non ci crede, si ritiene indegno di così tanta fortuna.

Dottor Nicia Calfucci: Machiavelli lo presenta nel prologo come "un dottore poco astuto". Nella I scena ci viene descritto da Callimaco, ma è solo nella II scena che e di persona. E' ricchissimo, non più giovane e si lascia governare dalla moglie, molto bella e savia. Ma nonostante tutto a un certo punto ripensando al fatto di non avere avuto li, quasi rimpiange d'averla sposata.

Alla fine risulta essere l'unica vittima della beffa. E non ne ha nessun sospetto, anzi è talmente grato a Callimaco che lo invita a pranzo e ingenuamente gli offre pure la chiave della propria casa. Cerca di apparire quello che non è, anche perché è convinto di esserlo. E' talmente ingenuo che di fronte alla resistenza della moglie si secca, mentre di fronte al cambiamento del comportamento di Lucrezia, non più remissiva, si mostra compiaciuto. E' l'unica vittima della beffa dunque e non lo intuisce nemmeno lontanamente.

Ligurio: Machiavelli lo presenta nel prologo come un parassita. Nella I scena ci viene descritto da Callimaco, ma è solo nella II scena che e di persona. E' molto astuto, e utilizza questa qualità per guadagnarsi da vivere. Parla con linguaggio del ragionamento, dell'ironia e del doppio senso. Ma è anche senza scrupoli (infatti non si fa problemi a tradire Nicia, con il quale "aveva una certa dimestichezza", per aiutare Callimaco sotto amento). Rappresenta l'astuzia distinta dalla passione di Callimaco, che invece governa dall'esterno. Lo aiuta non solo per motivi economici, ma anche perché in fondo si sente simile al giovane.

Lucrezia: Machiavelli la presenta nel prologo come "una giovane molto accorta". Callimaco la definisce subito come una donna bellissima, ma anche onesta e con una grande influenza sul marito, nonostante tutto ciò si basi solo sulla fama della donna. E' in grado nel corso della commedia di adattarsi alle circostanze e di mutare con esse. Prima restia, per onestà, a compiere l'adulterio impostole dalla madre, dal marito e dal Frate, una volta che vi è stata costretta  prende per mano la situazione e si compiace del tradimento con Callimaco.

Frate Timoteo: è un prete corrotto, pronto a mentire e a ingannare sotto compenso. Anche se poi cerca di convincere l'ascoltatore, ma in fondo anche se stesso che agisce così per fare del bene. Pur di convincere Lucrezia mente, spiegando che l'adulterio non è tale se non se ne ha l'intenzione cattiva, e che ciò è ribadito pure dalla Bibbia. E' avido, ma possiede comunque un po' di coscienza, che però non gli impedisce di fare ciò che sente. Agisce spinto dal desiderio di ricevere un compenso, ma non è totalmente libero dall'idea che in quanto uomo di Chiesa non dovrebbe peccare.

Sostrata: è la madre di Lucrezia e aiuta il frate a convincere la lia, un po' perché non è a conoscenza dell'inganno e un po' forse anche per turpe compiacenza. Ha  paura che la lia una volta morto il marito molto più vecchio di lei, se senza li, possa rimanere abbandonata. Le parla dunque anche in veste di madre preoccupata, ma anche ritenendo una gran fortuna poter tradire il proprio marito con il suo consenso.





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