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La trappola del tabagismo

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Per l'Europa la storia del tabacco cominciò nel 1492, quando Cristoforo Colombo ed i suoi comni vennero a conoscenza della pianta e delle usanza dei popoli dell'America di fumarlo per scopi religiosi, ma fu dall'inizio del 1600 che cominciarono a fumare, oltre a marinai e soldati, anche intellettuali e nobili. È stato il 1800 a facilitare il passaggio dalla pipa e dal masticare tabacco, alla sigaretta, più pratica e conforme alla moda in continuo mutamento.

Il consumo di tabacco si è poi protratto fino ai giorni nostri, uccidendo attualmente quattro milioni di persone ogni anno. I risultati di un indagine fatta su 76 persone, 37 di sesso maschile e 39 femminile, il 45% fuma e l'ISTAT ha rilevato che, tra i fumatori, il 39% fuma da una a dieci sigarette al giorno, il 47% da undici a venti ed il 14% ne fuma più di venti.

Indubbiamente, il fumo nuoce gravemente all'organismo, tanto che i rischi vengono addirittura riportati sui pacchetti di sigarette: esso provoca gravi danni soprattutto all'apparato respiratorio, tra cui l'invecchiamento precoce del sistema polmonare, all'appara-to circolatorio ed alla cavità orale; inoltre può essere causa di menopausa precoce nelle donne, di osteoporosi elevata, di perdita di elasticità della pelle e, cosa più tragica, sono


causati dal fumo il 93% dei cancri ai polmoni ( dati dell'ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANI-

TA'); si ammalano di questa malattia i fumatori che sono predisposti, mentre in genere vengono colpiti soggetti di età superiore ai 65 anni.

Altro penoso aspetto del fumo è la dipendenza: la sigaretta diventa infatti un "bisogno", ed un'improvvisa astinenza può provocare conseguenze sia fisiche ( come il nervosismo, l'irritabilità, la stanchezza, l'insonnia), sia psicologiche, perché il fumatore usa spesso la sigaretta per trovare sollievo da situazioni come stress, ansia, solitudine che gli si ripercuotono contro nei momenti di astinenza.



L'età più critica è tra i 12 ed i 18 anni, poiché nell'arco di quegli anni un ragazzo può decidere tra l'accettazione ed il rifiuto della sigaretta. Una ricerca relativa alla provincia di Varese fatta nel 2002 ha rivelato che il 73,5% dei ragazzi ed il 68,2% delle ragazze in età adolescenziale ha già sperimentato il fumo, e che il consumo di sigarette cresce in proporzione alla classe frequentata: gli alunni delle classi prime ad avere già provato a fumare sono il 55,7%, mentre quelli delle quinte sono l' 82,2%. Altri dati  riguardano l'età in cui in cui si inizia a fumare, che va dai 13 ai 16 anni per il 41% dei 44,6%

Ragazzi intervistati e per il 44,6%  per le ragazze, dagli undici ai dodici anni per il 13,9% dei ragazzi e per il 10% delle ragazze, mentre il 6'4% dei maschi ha provato in età ancora inferiore.

I dati relativi al consumo abituale di sigarette è in aumento dimostrano che la media di sigarette fumate quotidianamente risulta maggiore di dieci per l'8,4% dei maschi e per il 4,9% delle femmine.

Importante punto di riflessione è cosa spinge i giovani ad avvicinarsi al fumo. Probabilmente esso è legato all'insicurezza di cui soffrono molti adolescenti, dal desiderio di essere maggiormente considerati dai coetanei, di dimostrarsi già in parte adulti, oppure per un semplice bisogno di trasgredire alle regole dettate da genitori  severi. Senza volerlo però molti di essi si ritrovano ad essere dipendenti dal fumo e a fare molta fatica per perdere questo orrendo vizio.



Destinatario: quotidiano


La trappola del tabagismo

Fumo: i danni e la diffusione tra i giovani





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