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L'isola di Arturo

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L'isola di Arturo.


Trama : "L'isola di Arturo" narra la vita del giovane protagonista dal nome di una stella.

I personaggi: Arturo, che è la voce narrante, si descrive da solo, come un bel ragazzino che anche se piuttosto basso attira l'attenzione delle compaesane più giovani. era cresciuto con la sua balia Silvestro, perché la madre era morta nel metterlo alla luce e il padre era sempre lontano dall'isola. Così Arturo dovette abituarsi presto ad essere grande ed a badare a se stesso, l'unico amico che aveva era un cane di nome Immacolatella. Man mano che il giovane cresceva aumentava in lui l'ammirazione per suo padre, che a causa dei viaggi, era diventato irraggiungibile come un dio.L'isola rappresentava per il protagonista tante cose, in certi giorni gli pareva una prigione, a volte lo rassicurava, e altre volte si rendeva conto che quello era il suo mondo e il solo pensiero di allontanarsene gli stringeva il cuore. Si può affermare che Arturo fosse molto ingenuo, non aveva mai ricevuto una vera istruzione e tutto ciò che sapeva sul mondo lo aveva appreso in qualche libro. Non conosceva nulla dell'altro sesso, che considerava come un insieme di creature inferiori.

Wilhelm è il padre di Arturo. Da come lo descrive il lio, è un uomo bellissimo, alto, con i capelli biondi e gli occhi azzurri. Era approdato su quest'isola vent'anni prima, quando suo padre lo aveva chiamato al suo seguito per lasciargli l'eredità. Arrivato sull'isola, Wilhelm conobbe l'Amalfitano, instaurando con lui un rapporto d'amicizia, perché simili tra loro e quando l'Amalfitano morì, gli lasciò in eredità la casa dei Guaglioni. Egli era incapace di trattenersi in un posto fisso troppo a lungo, e nel corso degli anni le sue abitudini non cambiarono
Nunziata è la sedicenne sposa di Wilhelm. Prima di approdare a Procida viveva a Napoli in un monolocale, con la madre Violante e tanti fratelli e sorelle più piccoli.
Nunziata non era una ragazza bellissima, però Nunziata poteva vantarsi di una chioma di capelli ricci e neri, di una pelle candida e di due occhi neri venati di viola. Era una ragazza dolce e fragile, che non osava mai ribellarsi al volere degli altri e soprattutto col marito, che la umiliava, era sempre sottomessa.
Di lei si può dire che era molto buona e devota, e anche quando il suo cuore provava dell' amore sincero per Arturo, la sua coscienza le impedì di manifestare i suoi sentimenti.



Il narratore. Il narratore è il giovane Arturo, che descrive minuziosamente se stesso, la sua vita e il mondo che lo circonda.

Lo spazio: Le avventure di Arturo sono ambientate a Procida, un'isoletta a largo della costa napoletana.
L'isola era per la maggior parte coperta dalla camna che d'estate si ricopriva di ginestre; su per le colline era attraversata di stradine chiuse fra muri. Sulla costa c'erano varie spiagge e altre più piccole e nascoste fra le scogliere. L'isola era fornita di un porto, ma quello di Procida non era molto grande, perché non vi attraccano mai imbarcazioni eleganti come le navi da crociera. Intorno al porto le case erano fitte e ravvicinate e colorate con colori vivaci.
L'isola era sovrastata dal Castello Penitenziario che raccoglieva i peggiori criminali di quella zona, e perciò, molto spesso, il nome "Procida" era associato alla prigione. La Casa dei Guaglioni era la dimora del protagonista. Il castello Gerace era immenso, costruito su un monticello, in mezzo ad un terreno incolto.
All'interno c'erano una ventina di stanze a al pian terreno una grande cucina e un salone; le pareti erano ricoperte di carta di Francia.
A fianco di questa stanza di Arturo c'era la camera di Silvestro. La camera del padre era la più grande di tutta la casa.Tutta la casa era sporca e disordinata perché da quando Romeo l'Amalfitano era morto nessuno l'aveva più pulita.

Il tempo: La storia è ambientata in un tempo non precisato, ma dai riferimenti dei personaggi si può supporre che la storia si svolge pochi anni prima dell'inizio della prima guerra mondiale.

Concludendo: In "lisola di Arturo" Elsa Morante è riuscita ad esprimere le angosce e le sensazioni di un adolescente. Mi è piaciuto soprattutto il protagonista, che con le sue sole forze ha superato il momento più difficile della vita,l'adolescenza, affrontando problemi come il primo amore, la trasformazione fisica e mentale, il confronto con i genitori e scegliere cosa fare da grandi. 
Il modo in cui è scritto il libro permette una lettura facile e la semplicità del linguaggio invoglia il lettore, che si affeziona al protagonista.
Inoltre la trama, forse un po' lenta e a volte noiosa nella prima parte, riesce poi a rapire con i colpi di scena e ad avvolgere completamente, anche grazie alle descrizioni dettagliatissime degli ambienti e dei personaggi.




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