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METASTASIO

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METASTASIO


La vita:


- Nasce a Roma nel 1698.

Le sue doti di improvvisazione attirarono su di lui l'attenzione di Gravina che curò la sua educazione.

Dopo l'esordio letterario del 1717 fu accolto in Arcadia e la morte di Gravina nel 1718 lo indusse ad abbandonare Roma e l'accademia dei Quirini.



La frequentazione assidua dei musicisti lo indusse ad applicare le proprie doti nel dramma per musica, la "Didone abbandonata" nel 1724 che ottenne un grande successo.

Nel 1730 accettò di sostituire Zeno come poeta cesareo alla corte di Vienna dove inizierà il suo periodo più ricco.

Dal 1740 inizia il suo declino dato che le sue opere non presentano più quell'intensità e quell'equilibrio tipici del periodo viennese.

Alla base della semplicità delle sue opere sta una costante pratica della riflessione estetica e morale che regolano il funzionamento dell'opera.

Egli definisce la creazione poetica come finzione finalizzata a suscitare una commozione emotiva. Muore nel .


L'educazione sectiunesiana:


Il pensiero sectiunesiano proponeva la ricerca di un fondamento su cui basare la validità di una nuova concezione del mondo, che doveva inglobare le scoperte elaborate dallo studio scientifico della natura. Questa ricerca faceva sperare nella conoscenza di una verità generale che permettesse di interpretare la varietà dell'esperienza raccolta dall'uomo.

Metastasio trova nella psicologia sectiunesiana la prova della possibilità di applicare il metodo razionale dell'analisi ai sentimenti.

Il carattere vitale del flusso di esperienza in cui l'uomo è immerso può essere reso attraverso l'arte più astratta e concreta, la musica.


Il melodramma:


E' a Napoli che Metastasio trova l'ambiente più adatto per apprezzare le sue doti; il suo coinvolgimento nel teatro musicale fu imposto dalla sua sensibilità che lo aveva indotto ad accostarsi a poeti ricchi di risonanze musicali e interdetti dal suo maestro, come Tasso e Marino.

Il melodramma nasce dall'incontro di diverse arti e doveva risvegliare il suo interesse di sectiunesiano.

La nascita di teatri pubblici a amento aveva trasformato il melodramma da divertimento per le corti a bene di consumo; il nuovo pubblico era sensibile alle nuovi invenzioni scenografiche. Il libretto assume un ruolo secondario.

Zeno aveva sottovalutato l'importanza del rispetto delle convenzioni teatrali e i gusti del pubblico; Metastasio prese da lui la distinzioni delle parti cantate (ariette) e di quelle recitate (recitativi) in endecasillabi.

Lo scioglimento della tensione emotiva viene da lui fatto coincidere con la fine della scena.

Pur restando legato al classico reperto storico, sceglie la vicenda di Dione come suo primo melodramma ma sviluppa soprattutto il carattere sentimentale, catturando così il consenso femminile.


L'organizzazione del melodramma di Metastasio


E' caratterizzato da un perfetto equilibrio tra gli elementi emotivi e gli elementi razionali della narrazione, tra sviluppo dell'azione e sentimento, tra parola e musica.

All'interno delle strofe c'è equilibrio tra elementi razionali e irrazionali, cioè tra gli elementi che assicurano i rapporti logici all'interno della sintassi a quegli elementi che assicurano la valenza emotiva, come gli elementi fonici.

Il melodramma poteva rappresentare le esigenze artistiche di una società che ambiva a unire le esigenze dell'emozione con quelle della razionalità.


Melodramma d'intrigo:


Nel melodramma d'intrigo (Olimpiade) i personaggi conoscono il dolore del conflitto tra dovere e passione, seguendo così lo schema tragico introdotto nel teatro del 600. Il disporsi delle scene impedisce uno sviluppo dell'azione verso un epilogo tragico, secondo il modello classico.

La razionalità rassicurante conferma che l'ottimismo sta alla base dell'effetto toccante e rasserenante della rappresentazione.

L'ambientazione in un tempo imprecisato, in una Grecia priva di caratteristiche distintive rappresentano l'immutabilità della condizione umana e la validità perpetua dell'esperienza proposta.

L'intreccio inestricabile di componimenti come la gioia e il dolore domina anche la psicologia dei personaggi.




Melodramma eroico:


Nel melodramma eroico (Attilio Regolo) l'organizzazione della vicenda trova il suo centro nella presenza costante dell'eroe. Gli altri personaggi ordinati in gruppi simmetrici si organizzano secondo un criterio di vicinanza al personaggio.

L'opera non presenta un lieto fine per il protagonista che i sostituisce come destinatore delle vicende al benevolo fato che nel melodramma di'intrigo

aveva permesso la risoluzione dei conflitti.



La lingua e lo stile:


Il procedimento creativo consiste nella coerenza tra la forma adottata per l'organizzazione generale delle vicende e la forma costruttiva dei singoli elementi.

Questo implica la padronanza degli strumenti tecnici e un uso costante delle ure retoriche.

Metastasio non cerca di farsi ammirare dal lettore ma sfrutta gli elementi tecnici per creare un effetto di naturalezza.

L'autore è consapevole sia dei limiti imposti dalla natura che dall'irrazionalità e tuttavia da questa unione c'è la necessità di godere del piacere della consapevolezza di sé.

Sceglie i termini meno altisonanti e più comuni evitando sia l'alto che il basso; opera nella zona media del linguaggio.


L'addio di Megacle ad Aristea:


La speranza della ragazza si trasforma in delusione mentre il patimento dei due personaggi rivela al lettore il legame che gli unisce sul piano del sentimento.

Megacle non rinnega il proprio amore ma spera che il suo dolore possa essere accettato dagli dei in cambio della felicità della ragazza.

Il mondo del melodramma è chiuso ed equilibrato, nulla va perduto o resta privo di connessione e questo ordine assicura i trasformarsi del male in bene.

L'accettazione da parte di Megacle della vita futura, fanno desiderare anche al lettore lo sviluppo negativo della vicenda.





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