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Mille splendidi soli - Khaled Hosseini



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"Mille splendidi soli" è il secondo capolavoro dell'autore americano Khaled Hosseini.

E' un romanzo estremamente semplice: il linguaggio scorre fluido, e spinge il lettore a divorare ina per ina tutta la storia, senza riuscire a fermarsi: gioisce per le piccole vittorie dei personaggi, e soffre anche con loro.

Questa volta a rapire il lettore è la storia del lamento delle donne afghane che hanno vissuto combattendo contro la società dura e spietata che la vita ha messo loro di fronte. Protagoniste sono proprio due donne, molto diverse tra loro, che intrecceranno le loro vite, forse salvandosi a vicenda. Da una parte troviamo Mariam, un'harami, nata da una relazione clandestina. E' rifiutata dal padre, che si vergogna di lei ed accetta di vederla solo alcune ore a settimana. Le prime ine del romanzo raccontano la sua vita con quella della madre Nana, costrette a vivere in una kolba. Purtroppo, con l'arrivo del suo quindicesimo compleanno, la vita di Mariam prende una piega tragica: cerca di avvicinarsi al padre, che la delude respingendola nuovamente, e scopre il suicidio della madre. Si trova dunque sola, abbandonata, e viene obbligata a diventare la sposa di Rashid, un calzolaio ormai anziano. Inizia così per lei una nuova vita in una nuova città tra preghiere, mullah, locali di kebab. Dapprima la ragazza è contenta della sua sorte: Rashid è buono, la tratta con rispetto. Tuttavia Mariam comincia a essere vittima di numerosi aborti spontanei, e il marito cambia: è per lei un periodo di sofferenza, disprezzo, violenza. Suoi vicini da casa sono Farida e Hakim, ex-professore. Questi tiene molto all'istruzione dei li, anche della femmina, rimasta sola a causa della partenza per la guerra dei suoi fratelli. Il suo nome è Laila, ed è proprio lei la seconda protagonista del racconto. Per lei il suo unico fratello è Tariq, in realtà il suo migliore amico, lio dei vicini, rimasto vittima di un tragico incidente che gli ha rubato una gamba. E' il suo protettore: la difende da coloro che la trattano male e la offendono; ma è anche colui che le insegna a "vivere". La fa giocare, ridere, scherzare. Crescendo la loro amicizia si trasforma in amore: hanno solo 14 e 16 anni quando si dichiarano i loro veri sentimenti. Purtroppo però Tariq è costretto dalla guerra civile a scappare in Pakistan con la sua famiglia. Anche il padre di Laila vorrebbe rifugiarsi in Pakistan , e riesce a convincere la moglie a seguirlo. Sfortunatamente poco tempo prima della partenza un razzo colpisce la casa, e i genitori della ragazza perdono tragicamente la vita. Laila, gravemente ferita, viene accolta e salvata proprio da Rashid. Dopo un anno circa i due si sposano: la ragazza infatti è rimasta in cinta di Tariq, che crede essere morto, e l'uomo spera di avere così il bambino che tanto aveva desiderato. Ovviamente Laila e Mariam in un primo momento non vanno d'accordo: quest'ultima non accetta di essere stata messa da parte e sostituito dal marito. Quando però nasce Aziza, la lia di Laila, Rashid cambia comportamento: sperava infatti che venisse alla luce un maschio. E' con questa nascita che le due donne cominciano a legarsi con un legame indissolubile: Mariam infatti trova in Aziza e Laila i suoi primi veri legami dopo una vita di rapporti falsi o mandati in fallimento, così diventa per Laila una madre, un'amica e un sostegno.



Tuttavia la vita in casa di Rashid diventa insostenibile: le due donne e la bambina decidono quindi di scappare. L'uomo scopre però la loro fuga, e Aziza rischia anche di morire. Così la vita continua per Laila e Mariam, rendendole continuamente vittime di soprusi e vilenze.

Dopo qualche anno Tariq torna a Kabul: i due innamorati si rincontrano e si raccontano le loro storie. Il ragazzo in particolare rivela che aveva sofferto a lungo nei campi profughi, dove aveva perso i genitori, ma che poi era riuscito a salvarsi a Murri, lavorando in un albergo.

Purtroppo Rashid scopre che Laila aveva rivisto Tariq, e cerca di ucciderla, ma viene colpito a morte da Mariam, che rivela l'omicidio per non creare guai all'amica e alla bambina. Viene così condannata a morte, mentre Laila fugge con il suo amato e sua lia in Pakistan, dove vivono felici per un certo periodo. La donna sente però il bisogno di tornare a Kabul, in quanto sa che i Talebani erano stati sconfitti, e vuole aiutare la sua città a ricominciare. Prima però si reca nella casa dove aveva vissuto Mariam, e qui trova una lettera dove il padre dell'amica supplicava di perdonarlo per essere stato assente e averla rifiutata. In più con la lettera scopre anche la parte di eredità di Mariam.



Laila a Kabul aiuta un orfanotrofio, nel quale lavora come insegnante. Le ultime ine del libro raccontano una lezione, in cui si viene a sapere che la ragazza è incinta, e che, se sarà una bambina, si chiamerà Mariam.

Ho trovato davvero meraviglioso questo libro: è semplice, ma estremamente profondo e toccante. L'autore riesce a esprimere quanto sia grande l'amore: mostra fino a che punto una persona, e in questo caso una donna, si spinge per proteggere ciò che ama.

E' bello anche perché è reale:quella descritta è la storia di due donne che combattono con la storia dell'uomo. Infatti la vicenda si svolge in spazi e luoghi ben definiti: siamo nell'Afghanistan dei Talebani, che violenti e crudeli distruggevano la vita di intere famiglie.








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