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Relazione su: Le migrazioni, ieri e oggi

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Le migrazioni, ieri e oggi.


Da poco tempo la nostra società è entrata nel terzo millennio, un periodo che, in futuro, verrà ricordato come l'era del progresso e della tecnologia, ma anche un momento in cui l'uomo si vede costretto a dover superare alcuni ostacoli e problemi che ormai caratterizzano il contesto socio-culturale in cui vive. Sembra difficile pensare, infatti, che, al giorno d'oggi, la maggior parte della popolazione mondiale si trova a lottare contro la fame, cerca disperatamente un lavoro o viene perseguitata per motivi politici. L'uomo vede l'unica soluzione nell'immigrazione dai paesi meno sviluppati, quali quelli del terzo mondo, a quelli più industrializzati.

Oggi non è raro ascoltare notizie che riguardano gli immigrati ed i continui sbarchi di clandestini dall'Africa settentrionale o dall'Europa dell'est alla Sicilia o alla Puglia. È un fenomeno che va avanti da anni ma che non è ancora stato risolto. Inoltre le immigrazioni "spaventano" (il fenomeno, infatti, è conosciuto con il nome di "xenofobia") la popolazione del paese ospitante. Ovunque si vada si è soliti vedere gente che rifiuta i clandestini e gli extracomunitari ed assume un comportamento del tutto razzista; razzismo che nasce molto spesso dall'ignoranza: la gente solitamente non conosce il motivo per cui chi emigra va alla ricerca di una "speranza" in un paese nuovo fuggendo da paesi devastati da guerre, conflitti etnici e calamità naturali.



A tal proposito bisogna pure riflettere sul fatto che non è possibile dimenticare l'esito delle imponenti migrazioni di massa del passato: in America ed in Australia furono sterminati o fatti prigionieri tutti gli indigeni del luogo, vittime di un vero e proprio genocidio, dagli europei in cerca di nuove terre da colonizzare. Adesso, dunque, la situazione si è capovolta: l'extracomunitario si vede spesso vittima di violenze razziste ed abusi, nonostante gli sia stato riconosciuto lo "status" di rifugiato politico.

Occorre capire che l'immigrazione non è sempre stata un problema: non è raro, per esempio, che tra gli immigrati emergano le più rilevanti ure in ambito politico, nello sport e nelle arti. Va, inoltre, aggiunto che gli immigrati che trovano un posto di lavoro, poi, danno anche un contributo economico e culturale al paese ospitante: in Germania, sempre per fare un esempio, l'immigrazione ha contribuito ad un aumento del prodotto interno lordo per abitante.

Nonostante questo, però, vengono operate evidenti restrizioni: i poveri sono immediatamente ricacciati nei loro paesi di origine, mentre se si presentano uomini d'affari stranieri viene riservata loro una "calda accoglienza": i potenti possono circolare liberamente.

Ma l'immigrazione non ha soltanto riguardato il Nord Africa o l'Europa orientale; infatti, crediamo di parlare di "loro" e parliamo di noi. L'immigrazione è come uno specchio: più lo guardiamo, più ci rimanda l'immagine della nostra società e della nostra vita. Paesi come l'Italia sono ancora vittime di una cosiddetta "immigrazione interna": intere famiglie emigrano ancora oggi dalle aride terre del Sud Italia verso il Nord alla disperata ricerca di un lavoro.

E' da aggiungere poi che gli spostamenti di popoli da una terra ad un'altra hanno caratterizzato la storia umana per migliaia di anni: è stato un fenomeno sempre presente che ha interessato ora singole famiglie ora intere popolazioni. Fin dalla preistoria l'uomo si è spostato da un territorio all'altro in cerca di cibo: si pensi, inoltre, alle migrazioni degli ebrei dall'Egitto verso la Terra promessa o a quelle che sono state le imponenti "invasioni barbariche" che hanno interessato l'Europa del V secolo e che, pian piano, hanno provocato il crollo dell'impero romano d'Occidente. Tra la fine del XIX secolo e la fine del XX anche milioni di italiani hanno lasciato l'Italia per andare a vivere all'estero: le mete principali sono state l'America Latina e gli Stati Uniti.

Oggi l'Italia è preoccupata per gli sbarchi clandestini di extracomunitari che arrivano nella nostra penisola per cercare lavoro. Gli italiani sono sempre più convinti che stiamo vivendo una situazione di emergenza; questo perché l'immigrato viene considerato come un delinquente. Alcuni di loro sembrano abituati a vivere rubando e uccidendo e questo avviene anche come reazione all'atteggiamento non sempre accogliente degli italiani. Purtroppo, però, questa situazione è destinata a continuare fin quando l'uomo non riuscirà ad accettare la sua vera condizione di cittadino del mondo in una moderna visione cosmopolita che sembra sempre più caratterizzare il nostro tempo.




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