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Riassunto del libro "l'amico ritrovato" di Fred Ulman



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Riassunto del libro "l'amico ritrovato" di Fred Ulman

Siamo agli inizi di uno dei periodi più tetri della storia moderna, infatti l'anno seguente verrà nominato Adolf Hitler quale cancelliere del Reich, ponendo così fine alla democrazia tedesca e dando inizio all'inarrestabile ascesa del nazionalsocialismo. Hans Schwarz è un sedicenne di origini ebraiche che frequenta il liceo più prestigioso di Stoccarda. Nel febbraio 1932 ha un incontro che non dimenticherà mai; nella sua classe infatti arriva un nuovo alunno: Konradin, conte di Hohenfels. Quello degli Hohenfels è un nobile e famoso casato in Germania: i suoi ascendenti avevano conosciuto Barbarossa e combattuto al suo fianco. Nessuno fra i suoi comni di classe, intimiditi dalla storia delle gesta degli Hohenfels, osa rivolgergli la parola pur desiderandolo. Il giovane Hans, protagonista del racconto, soffre di qualche complesso di inferiorità, e fa di tutto per mettersi in mostra. Al contrario dei suoi comni di classe, che più dell'amicizia cercano in Konradin il riflesso della grandezza del suo casato, Hans vede in lui un comno dal carattere molto in comune: la timidezza, l'impacciato modo di vivere i rapporti interpersonali, i sogni adolescenziali. Durante le lezioni alza la mano ed interviene prontamente, porta a scuola le sue collezioni, tra cui una di monete, finché Konradin, notandole, si avvicina ad Hans per osservarle. Nasce in questo modo un'amicizia fra i due ragazzi, spontanea, limpida, destinata a diventare un vero 'cerchio magico' nel quale frequentarsi con l'entusiasmo un po' sognatore tipico della loro età, splendida e fuggevole. Hans invita l'amico a casa sua per mostrargli la propria stanza ed i suoi piccoli 'cimeli'. Konradin ne resta affascinato ma contraccambierà l'invito solo dopo molto tempo. Gli Hohenfels hanno Infatti una profonda avversione contro gli ebrei ed il giovane Konradin, ben sapendolo, aspetta le occasioni nelle quali i genitori non sono in casa per invitare il comno. Una sera Hans assiste ad uno spettacolo orchestrale e vede, seduti nelle prime file, il suo amico e i suoi genitori. Durante l'intervallo Konradin, pur passandogli accanto, dà mostra di non conoscerlo. Il giorno dopo Hans gli chiede perché aveva avuto quello strano comportamento e l'amico, vincendo il grande imbarazzo, gli confessa la verità: sua madre teme gli ebrei, è convinta che siano al servizio del giudaismo e quindi del comunismo, non accetterebbe mai di conoscerlo. Questo episodio è destinato a pesare come un macigno sulla loro grande amicizia. Con la fine dell'anno scolastico arrivano le vacanze che vengono trascorse lontano dalla Germania. Quando Hans ritorna in città tutto è cambiato: il nascente Nazionalsocialismo sta producendo i primi anormali effetti: sui muri sono apparsi i manifesti contro gli ebrei, le svastiche. Una mattina, arrivato a scuola, sente alcuni suoi comni che parlano dell'argomento più attuale: l'odio antisemita. Hans entra ed improvvisamente è al centro dell'attenzione: qualcuno gli urla contro di tornare in Palestina ed il ragazzo, furioso, colpisce un comno. Quel giorno, al termine delle lezioni, uscendo spera di trovare Konradin, come al solito, per percorrere assieme la strada verso casa, ma lui non lo ha aspettato. Verso dicembre i genitori di Hans, visto il clima sempre più pesante e l'intolleranza razziale che monta inarrestabile spinta dai farneticanti discorsi sulla purezza della razza che il nuovo 'padrone' della Germania, vomita contro l'ebraismo, decidono di farlo andare in America, ospite di parenti, perché possa continuare serenamente i propri studi, rimandando il suo ritorno a tempi migliori. Prima di partire riceve una lettera di Konradin che gli parla del suo dispiacere per il suo allontanamento e gli spiega come abbia cominciato ad apprezzare Hitler e la sua inarrestabile facoltà naturale nel fare i discorsi. Tempo dopo Hans, trasferitosi, in America viene a sapere che suo padre, non potendo resistere al clima di odio che ormai regna in tutto il paese, ha aperto i rubinetti del gas, ponendo così tragicamente fine alla propria vita ed a quella della moglie. Tutti questi episodi segnano profondamente l'animo di Hans il quale rimuove dalla sua mente ogni pensiero, ogni ricordo che lo riconduca al suo paese dal quale è stato così tragicamente respinto, al punto di non usare più la sua lingua madre, non leggere più alcuna pubblicazione in tedesco. Solo dopo molti anni, incontrando un uomo che viene dalla città dove ha trascorso gli anni dell'infanzia, gliene chiede notizie: tutto è stato distrutto dalla guerra e dalla follia degli uomini, anche la sua scuola, anche il palazzo degli Hohenfels, anche l'orgoglio della pura razza ariana. Dopo qualche tempo gli giunge una lettera nella quale si fa richiesta di una donazione da parte del vecchio ginnasio di Stoccarda per l'erezione di un monumento funebre a ricordo degli allievi caduti nella Seconda Guerra Mondiale. Vincendo l'impulso di gettare nel cestino quel foglio dal quale emergono i fantasmi di un passato doloroso e sepolto, Hans riconosce i nomi dei suoi comni di classe, senza riuscire a trovare il coraggio per guardare alla lettera H. Poi, dopo aver lungamente esitato, cerca il nome che aveva tentato di dimenticare: 'VON HOHENFELS KONRADIN, implicato nel complotto per uccidere Hitler. Il cerchio magico si chiude nuovamente, l'amico di un tempo si è riscattato, è tornato nel cuore del vecchio Hans, ed è questo il significato del titolo del libro.









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