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SCHEDA LIBRO - Niccolò Macchiavelli, La mandragola

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SCHEDA LIBRO


TITOLO: La mandragola

AUTORE: Niccolò Macchiavelli

ANNO E LUOGO DI PUBBLICAZIONE: 1959 Milano

CASA EDITRICE: Rizzoli


BREVI NOTIZIE SULL'AUTORE: (1469 - 1527). Macchiavelli ha ricoperto importanti cariche politiche nella Firenze repubblicana tra la fine del 400 e il primo decennio del Cinquecento. Allontanato dalla vita pubblica con l'instaurarsi della signoria medicea, si è dedicato agli studi. Oltre al Principe ha scritto i DISCORSI, un commento all'opera storica del latino Livio, e due commedie che sono tra i capolavori del teatro cinquecentesco, La Mandragola e la Clizia.


SINTESI DEL CONTENUTO DEL LIBRO: Callimaco, giovane italiano che vive a Parigi dall'infanzia, per scommessa torna in Italia, dove si innamora della bella Lucrezia, moglie di Messer Nicia. Con l'aiuto di Licurgo, un amico, del servo Siro e di frate Timoteo, abbastanza corruttibile, tenta di conquistare la bella Lucrezia ingannando il marito. I due infatti non riescono ad avere li e Callimaco, fingendosi medico, prescrive loro una cura con l'erba della mandragola. Ma il primo che avrà rapporti con Lucrezia, in seguito a questa cura, morirà. Così gli uomini fingono di trovare un ragazzaccio, la cui morte non dispiaccia nessuno e lo fanno dormire con Lucrezia; ma il giovane è Callimaco, che coglie l'occasione per dichiarare il suo amore a Lucrezia: i due diventano amanti, continuando ad ingannare il povero stolto Nicia.




FABULA E INTRECCIO: Fabula e intreccio conincidono, essendo questa una commedia, destinata anche alla rappresentazione teatrale.


GENERE LETTERARIO E CORRENTE LETTERARIA: commedia.


CONTESTUALIZZAZIONE: la vicenda si svolge nel 1500 circa, a Firenze, anche se la città non si nomina e non si descrive mai. La signoria dei Medici era in auge al tempo e Macchiavelli a volte non si lascia sfuggire qualche commento sul governo mediceo.


TIPO DI NARRAZIONE: narratore esterno.


RAPPORTO TRA IL TEMPO DEGLI AVVENIMENTI E IL TEMPO DELLA NARRAZIONE: il tempo degli avvenimenti e della narrazione, trattandosi questa di una commedia, coincidono.


RIFERIMENTI AI LUOGHI: si cita la Parigi in cui ha vissuto felicemente Callimaco prima di far ritorno in Italia e Firenze, dove si svolgono i fatti della commedia. Ma non ci sono descrizioni di luoghi particolari.


PERSONAGGI PRINCIPALI E SECONDARI: Callimaco, Licurgo, Siro, Messer Nicia, Lucrezia, Fra Timoteo.


CARATTERIZZAZIONE DEI PERSONAGGI PRINCIPALI:

Callimaco: come nelle novelle boccacciane in cui c'è una beffa, Callimaco qui sembra il furbo inventore della truffa e della presa in giro, insieme a Licurgo. E' un giovane nobile e intelligente, di bell'aspetto, furbo e attento; con le sue qualità riesce a conquistare l'amore della bella Lucrezia.

Licurgo: è il giovane che aiuta Callimaco nella sua beffa. Fa le parti del parassita in questa commedia, aiutando l'amico che in cambio gli offre cene e denaro.

Messer Nicia: è il Calandrino della situazione. Si riesce a convincere dell'affidabilità del medico Callimaco nel sentir pronunciare poche parole in latino che lo incantano. E' ingenuo, sciocco, e facilmente convincibile.

Lucrezia: è una donna timorata di Dio, dai buoni costumi (al contrario della madre). Ha molte remore infatti, e non vuole cedere alla proposta del marito di trascorrere la notte con uno sconosciuto. Ma poi, alla fine, si innamora dei modi suadenti di Callimaco e del suo fare giovanile.

Fra Timoteo: rappresenta il clero corrotto e avido del 500. Si lascia immischiare nello sporco tranello di Licurgo e Callimaco per denaro, e addirittura pronuncia una falsa confessione, assolvendo e dichiarando insignificanti dei peccati gravissimi.


OSSERVAZIONI LINGUISTICHE: la lingua è curata, varie sono le frasi latine che il finto medico Callimaco pronuncia per convincere messer Nicia della sua affidabilità. C'è da sottolineare però che Macchiavelli per evidenziare la stupidità di Nicia, gli fa pronunciare proverbi, espressioni popolaresche particolari: scingasi,alle guagnele, in questa terra non ci è se non cacastecchi, ho cacato le curatelle . non trova cane che gli abbai,cacasangue, che chiacchiera . come disse la botta all' erpice, entrare in cetere,le disse il padre del porro, andianci a sbisacciare ;


SINTASSI e STILE: la sintassi è piana, regolare, semplice e priva di periodi lunghi. Le frasi sono per lo più costituite da scambi di battute, domande, esclamazioni e lo stile è elevato, curata, raffinato.


INTERTESTUALITA': Per com'è strutturata, questa commedia mi ricorda le novelle del Decameron di Calandrino. La beffa ai danni di uno stolto si ripete anche qui e infatti Messer Nicia viene raggirato così come accadeva al povero Calandrino. Infatti la scena in cui Licurgo dà a Nicia una palla d'aloe da mettere in bocca per contraffare la voce si rifà tutta alla sesta novella dell'ottava giornata del Decameron.

La commedia classica funge anch'essa da modello: Licurgo rappresenta l'astuto parassita che "ruba" pranzi e cene con il suo modo di fare furbo e allegro. Il padrone è Callimaco e il servo fedele che contribuisce alla riuscita del tranello è Siro. Inoltre di solito le commedie Plautine o di altri autori classici avevano come personaggio principale un giovane innamorato che cerca di far trionfare il suo sentimento. I nomi sono tutti di origine greca.

Inoltre ci sono precisi riferimenti anche alla novella del Grasso Legnaiolo, nota a quel tempo: il carceriere VA QUA TU, è ricordato anche in quella novella.


EXTRATESTO: Considerando l'ingegnoso modo di ragionare di Machiavelli si possono trovare delle somiglianze con Ligurio, abile organizzatore, che sembra parlare più a se stesso e agli spettatori che a Callimaco, ma sa anche impartire al giovane preoccupato una serie di comandi dettati da una grande malizia e da un'intelligenza priva di scrupoli morali.

In questa commedia si riscontra da parte di Machiavelli un atteggiamento irriverente e beffardo nei confronti della morale e dei valori pseudo-religiosi. 

Ancora oggi, però, quando si parla di 'machiavellismo' si intende, non proprio giustamente, una tattica politica che cerca, senza rispettare la morale, di ingrandire il proprio potere ed il proprio benessere, da cui il famoso motto (che pare Machiavelli non avesse mai pronunciato), 'il fine giustifica i mezzi'.


DIBATTITO CRITICO: la commedia lascia intravedere lo spaccato della società italiana del tempo, dominata dalla legge dell'utile e dalla legge del più forte, dove ciò che conta è il denaro e l'avidità spadroneggia. Nonostante questo Macchiavelli dà un taglio ironico alla sua commedia, rifacendosi ad antichi stili classici ma anche alla tradizione cinquecentesca italiana.


GIUDIZIO PERSONALE: la commedia mi è piaciuta, ho letto con piacere e divertimento questa leggera storiella. Mi sono subito ricordata delle commedie latine studiate quest'anno a scuola, quelle Palatine per esempio, che erano molto simili a questa peer quel che riguarda il tema e i personaggi.

Ovviamente anche il Decameron trova riscontro in questa commedia e il personaggio di Calandrino calza a pennello a Messer Nicia.





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