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Scheda Del Libro La gita a Tindari, Andrea Camilleri

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Scheda Del Libro


TITOLO: La gita a Tindari

AUTORE: Andrea Camilleri

LUOGO DI EDIZIONE: Palermo

ANNO DI EDIZIONE:



PERSONAGGI (PRIMARI E SECONDARI): Salvo Montalbano (commissario, protagonista), Fazio, Gallo e Mimì (membri della squadra di Montalbano), Livia (fidanzata di Montalbano), Nicolò Zito (amico giornalista di Montalbano), Catarella (centralinista al commissariato), dott. Ingrò (chirurgo operante per la mafia), don Balduccio Sinagra (boss mafioso).

AMBIENTI: Montalbano presta servizio a Vigata, in Sicilia.

TEMPO IN CUI SI SVOLGE LA STORIA: La storia si svolge durante la fine degli anni Novanta.

TIPO DI NARRAZIONE: Il narratore è onnisciente e il punto di vista è interno alla narrazione.

TRAMA: Il commissario Montalbano, investigatore di polizia palermitano, intraprende le indagini riguardanti il caso dell'assassinio del ragazzo Nenè Sanfilippo, e della ssa di un'anziana coppia, i signori Griffo. Queste persone abitavano nello stesso palazzo.

I coniugi Griffo erano stati visti l'ultima volta in pubblico durante una gita a Tindari, aggregandosi all'ultimo momento a un gruppo organizzato. Montalbano prosegue le indagini, nel corso delle quali sono ritrovati i corpi dei due pensionati che, dopo essere stati uccisi, erano stati rinchiusi in un casolare al quale era stato dato fuoco. In questo modo non sarebbe rimasta traccia dei due corpi, se non fosse stato per il tempestivo intervento dei vigili del fuoco che permise il recupero e l'identificazione dei cadaveri.

In seguito il vecchio boss della mafia don Balduccio Sinagra contatta Montalbano, e fa in modo che giunga nel luogo dove egli ha fatto assassinare il nipote Japichinu Sinagra. Così facendo il boss ha la speranza che il commissario attribuisca la responsabilità del delitto ai nemici di Sinagra. Montalbano comprende però che si tratta di una trappola e riesce ad evitarla senza rimanervi coinvolto.

Collegando gli indizi raccolti da file informatici e cassette modificate appartenute a Nenè Sanfilippo, il commissario Montalbano riesce a ricostruire la vicenda. A Vigata era situata una delle basi di una nuova mafia internazionale dedicata al contrabbando di organi. Questa organizzazione, estesa in tutto il mondo, operava per lo più tramite Internet. La base di Vigata era in una casetta dei signori Griffo, che affittavano l'abitazione all'organizzazione mafiosa. Nenè Sanfilippo, esperto di computer, lavorava per l'organizzazione. Japichinu Sinagra faceva parte dell'organizzazione e, diventato rivale del nonno, venne ammazzato. Il dottor Ingrò era coinvolto poiché era costretto dalla mafia a operare trapianti illegali per saldare i suoi debiti con l'organizzazione. Vania Ingrò era moglie del chirurgo Ingrò e amante di Nenè Sanfilippo. Ella era all'oscuro della faccenda e, nel momento in cui venne alla luce la sua relazione con Sanfilippo, diventò un pericolo per la mafia. Divenne dunque necessario smantellare la base di Vigata e far sparire i coinvolti. Vengono quindi eliminati i Griffo e Sanfilippo, mentre Vania è allontanata per non far ricadere sospetti sul chirurgo e su una sua possibile vendetta contro la moglie e il suo amante.

Montalbano arriva dunque a ingannare il chirurgo e a farlo confessare davanti al questore. Il commissario fa poi tenere il suo nome fuori dal caso, in modo che la mafia non possa vendicarsi.

GIUDIZIO PERSONALE: Questo romanzo poliziesco mi è piaciuto molto: a un certo punto i fatti s'ingarbugliano confondendo il lettore e spingendolo a immergersi nella storia per trovare una soluzione al caso. Lo scrittore ha poi l'abilità di portare tutto a posto, permettendo al lettore di riuscire a ricostruire la vicenda partendo da un'ipotesi, che si rivela in seguito, essere l'esatta risoluzione del caso.  Il libro tocca l'importante tema del commercio di organi umani.




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