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TEMA SUL "CARPE DIEM"

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TEMA SUL "CARPE DIEM"


Il termine "carpe diem" deriva dal latino, significa "cogliere l'attimo che fugge" ed esorta l'uomo a non pensare al domani, a non voler conoscere il futuro perché questo è incertezza.

Lorenzo de' Medici, signore di Firenze e poeta italiano del Quattrocento, scrisse nel 1490 la "Canzona di Bacco", nella quale trionfa il più tipico tema laurenziano, del tempo che fugge e dell'invito a godere il presente.

Il famoso componimento è un trionfo per il carnevale che si afferma proprio in quest'epoca .


Forse il senso della precarietà della vita, che Lorenzo avvertiva con molta sensibilità, è all'origine della sua passione per gli eccessi, per gli spettacoli vistosi e chiassosi del "mondo al contrario", dove tutto è concesso, compreso il ribaltamento degli schemi sociali e il mutamento dei rapporti spazio-temporali.

Tuttavia penso che oggi, rispetto al Quattrocento, questo senso di liberazione sia un po' limitato, forse perché molte persone sono convinte che la libertà sia condizionata dall'età.

Si pensa che quando si sia giovani si possano vivere più liberamente alcune situazioni come l'amicizia, l'amore o il divertimento, soprattutto perché si vivono senza quella maturità che impedisce di comportarsi con spensieratezza.

Io non penso sia così: molte volte si agisce in un certo modo perché a quell'età corrisponde quella maniera di comportarsi; spesso invece bisognerebbe mettere da parte la maturità che si è acquisita e provare a "rinascere" per un attimo.



Il tempo passa, su questo non c'è dubbio, e con esso svanisce anche l'opportunità di fare diverse esperienze che crescendo non si avrà più la possibilità di fare.

Si avrà il rimorso di non averle fatte prime, e questo rimorso ci porterà ad esprimere modi di dire come il "carpe diem" a persone più giovani di noi, proprio come io sento dire da persone più grandi di me.

In ogni caso credo che in fondo a questa espressione ci sia un senso di grande rammarico come per qualcosa che si è perso per sempre; è per questo che anch'io cerco di afferrare l'attimo che fugge e di vivere ogni situazione con una certa determinazione, proprio perché nel momento in cui sto a riflettere su quello che dovrei fare, un po' di tempo è passato e dopo potrebbe essere già troppo tardi per trarne ogni possibile vantaggio.

Questo è il mio punto di vista principale sul "carpe diem", anche se ammetto che a volte ho un po' paura di "buttarmi" così, senza prima pensare a cosa sto andando incontro. La vita è un dono meraviglioso e spesso ci soffermiamo troppo sulle piccolezze, lasciandoci così sfuggire degli eventi realmente significativi, ma è pur vero che in ogni caso sbagliando si impara. Il rimpianto è utile nella misura in cui ci serve da lezione, e pertanto aumenta il nostro "bagaglio" di esperienze da non rifare.

Per concludere . secondo la mia opinione è più conveniente cogliere l'attimo e capire di aver sbagliato, piuttosto che perdersi in mille pensieri e poi avere altrettanti rimpianti.




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