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Turismo

Tema svolto



Il turismo come lo intendiamo noi oggi, fatto di viaggi verso mete lontane, per motivi che possono essere di puro svago o per il bisogno di apare il desiderio di conoscere luoghi incontaminati e popolazioni etniche, che nascondono ancora un'anima tribale, si è sviluppato come abitudine di massa nel secolo scorso,neanche cento anni fa,infatti, la maggior parte delle persone nasceva, viveva e moriva senza abbandonare mai uno spazio geografico molto limitato.    
Con il trascorrere dei secoli abbiamo assistiamo al trasformarsi del turismo da fenomeno d'élite a fenomeno di massa.
Questo cambiamento si è verificato in concomitanza allo sviluppo della borghesia come classe sociale e l'abitudine a viaggiare ha acquisito grande rilevanza, soprattutto in seguito all'invenzione dei moderni mezzi di trasporto, che hanno abbattuto le barriere spazio - temporali, rendendo gli spostamenti più brevi e confortevoli. Il XX secolo, con il potenziarsi delle tecnologie d'avanguardia, ha portato all'esplosione del turismo con il conseguente dilagare dell'industria del divertimento che, migliorando e diversificando le offerte, è oggi in grado di fornire i massimi comfort.



Nell'uomo è innato il desiderio di andare oltre l'orizzonte quotidiano. In un'epoca in cui i mezzi di comunicazione presentano nelle nostre case le meraviglie, le tradizioni e le culture del mondo intero, diviene irresistibile il desiderio di partire, per conoscere e ammirare altri paesaggi, per avventurarsi nell'ignoto.
Per soddisfare i sogni di tutti, il turismo si è diversificato in maniera straordinaria, fino al punto di personalizzarsi: si possono moltiplicare i viaggi e scegliere le stagioni più favorevoli per godere ora della montagna, ora della spiaggia, ora dell'incanto rurale, ora delle città.Ma lo sviluppo del turismo di massa ha portato alla standardizzazione del prodotto, molte località sono diventate schiave di esso, si sforzano persino di far coincidere il paesaggio reale con l'immagine che il turista ha di quel luogo.   
Diventato un fenomeno molto complesso, ha conseguenze in termini di impatto ambientale, culturale, sociale ed economico che non possono più essere ignorate. Impatto che spesso è devastante, soprattutto nei paesi del sud del mondo, dove la perdita di valori e tradizioni, la sottrazione di risorse, il disagio sociale dovuti all'invasione del turismo di massa non viene nemmeno compensata da un'equa redistribuzione del reddito generato. Anche le possibilità di incontro e di scambio tra turisti e popolazioni locali sono, nella maggior parte dei casi, limitate ad esperienze frettolose ed artefatte, quando invece il viaggio dovrebbe essere 'un'immersione' nella cultura che si incontra e un'opportunità di arricchimento reciproco tra popoli diversi.

Oggi invece la società mondiale si trova immersa in una mobilità generalizzata, quasi frenetica,ed il turismo è la manifestazione più evidente e quantitativamente più considerevole di questa mobilità.Esso è cresciuto come una delle maggiori industrie globali per volume economico, per numero di posti di lavoro e di utenti. La sua incidenza sullo sviluppo dei paesi sta diventando fondamentale, anche se talvolta i benefici non ricadono sulla comunità locale per un'errata politica, ed inoltre   l''industria turistica mondiale si rivolge alle popolazioni dei paesi industrializzati e spesso sfrutta le risorse naturali e culturali di altri paesi meno ricchi e il lavoro di uomini e donne esclusi dalla ricchezza, così contrariamente allo sviluppo sostenibile raccomandato dagli esperti, il turismo spesso sconvolge degli equilibri accentuando ancor di più le differenze tra paesi ricchi e paesi poveri.

Tuttavia il turismo è destinato a diventare l'attività economica principale dell'Unione europea entro la fine del secolo,ma è fondamentale che il settore gestisca il proprio sviluppo in modo più responsabile. Esiste un modo di viaggiare la cui prima caratteristica è la consapevolezza: di sé e delle proprie azioni, della realtà dei paesi di destinazione,della possibilità di una scelta meditata e quindi diversa. Questo è Turismo Responsabile: un viaggiare etico e consapevole che va incontro ai paesi di destinazione, alla gente, alla natura con rispetto e disponibilità. Un viaggiare che sceglie di non avallare distruzione e sfruttamento, ma si fa portatore di principi universali: equità, sostenibilità e tolleranza. C'è chi afferma che il turismo ha ammazzato il viaggio e che gli spazi dell'esplorazione sono finiti, sommersi dall'inquinamento e dai cataclismi o congelati in riserve 'di plastica'. Certamente è una descrizione realistica del tempo presente. Viaggiare oggi è diventato più veloce e sicuro, i mezzi messi a disposizione dal progresso permettono spostamenti continentali in poche ore. I mezzi informatici permettono di progettare un viaggio nei dettagli stando comodamente seduti di fronte ad un video, le sectiune di credito permettono di viaggiare senza portare con sé denaro. Il viaggio, nell'epoca contemporanea non rappresenta più una sfida alle difficoltà e ai disagi, non è più sete di conoscenza, esso è divenuto paradossalmente un dovere sociale in particolare per i ceti medi.Tuttavia il viaggio conserva una forza straordinaria, mette in gioco una quantità impensabile di fattori, rompe schemi, svela contraddizioni.Migliora le capacità comunicative, la capacità di relazionarsi ad altre persone. Non parlo semplicemente del linguaggio verbale, ma di una comunicazione più profonda, totale. Attraverso il viaggio si impara a vivere in simbiosi con l'ambiente e la cultura circostante, a farsi permeare dalle altre culture. La propria identità culturale non esce svilita da un tale processo, ma si arricchisce di nuovi valori, nuovi usi, nuovi costumi.Il viaggio non consiste solo nell'approdo al porto finale, ma piuttosto nel superamento di pericoli, ostacoli, prove e nella verifica delle esperienze; il viaggio diventa prova di conoscenza, nel senso più ampio del termine. Esso è lo stimolo naturale alla ricerca del nuovo, l'istintiva attrazione / repulsione per ciò che è estraneo, la misura della distanza che separa da realtà sconosciute, la sfida al confronto, l'abilità di rapportarsi con il diverso, il nuovo, la capacità di adattamento a situazioni imprevedibili.















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