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APULEIO

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APULEIO


Vita e opere


Apuleio è di origini africane: nacque a Madaura (Numidia) intorno al 125 d.C. Grazie alla sua posizione agiata poté studiare a Cartagine e ad Atene. Viaggiò a Roma e in Oriente. Si sposò con la vedova Pudentilla, molto ricca, madre di un suo amico, Ponziano. Non molto tempo dopo i parenti della donna lo citarono in giudizio con l'accusa di magia, ma Apuleio fu assolto. Morì a Cartagine sicuramente dopo il 170 a.C., apprezzato da molti.



Scrisse il Metamorphoseon libri, un romanzo in 11 libri noto anche col nome di Asinus aureus; scrisse l'Apologia, Florida (brani oratori) e alcuni trattati filosofico.


Una ura complessa di oratore, scienziato, filosofo


Apuleio venne definito dai suoi stessi concittadini "filosofo platonico", con sua grande gioia, perché credeva molto nella dignità del filosofo e


fu proprio su questa che basò la sua difesa dall'accusa di magia.

Per noi questo appellativo indica i multiformi studi ai quali Apuleio si dedicò durante il secondo periodo sofista, nel quale si moltiplicarono i retori e l'irrazionale penetrò nelle scelte religiose. Apuleio condivide molti aspetti di questa nuova corrente: la curiosità per la natura e l'occulto, l'iniziazione ai culti misterici, la pratica di conferenziere itinerante.

Per quanto riguarda la produzione filosofica e naturalistica di Apuleio, ci restano come testi di autenticità certa il De deo Socratis, il De Platone et eius dogmate e il De mundo. Il De mundo deriva da un altro testo aristotelico simile, il De Platone . sono due libri che sintetizzano il pensiero di Platone e testimoniano l'alto interessamento  riguardo ai suoi insegnamenti. Il Deo Socratis è lo scritto più importante dei tre e tratta della dottrina dei demoni (esame dei mondi degli dei e degli uomini, posto dei demoni nella gerarchia e loro funzione di mediatori tra i due mondi, conclusione: il demone di Socrate, la voce interiore, è il tramite di un ordine divino che spinge il filosofo a cercare la verità). Lo stile è dinamico e molto coinvolgente.

Per quanto riguarda l'attività di oratore itinerante di Apuleio abbiamo la Florida, una raccolta di testi di conferenze e letture pubbliche di vario genere tenute da Apuleio in Africa.

L'Apologia invece è un'orazione giudiziaria che tratta del processo per magia, molto importante perché da essa ricaviamo vari dati biografici del poeta.


Riassunto:

Il processo sembra originato da ragioni di interesse economico ed è intentato da Erennio Rufino, suocero di Ponziano, che voleva preservare l'eredità di Pudentilla. Dapprima cerca l'appoggio di Ponziano stesso e, dopo la sua morte, del fratello minorenne Pudente.

Dopo essere caduta la prima accusa circa la morte di Ponziano, Apuleio viene accusato di magia, reato abile con la morte: solo con la magia Apuleio aveva potuto convincere Pudentilla a sposarlo. E qui comincia l'orazione vera e propria: Apuleio cerca di smontare l'accusa attraverso disquisizioni dotte, in modo da avere in mano gli avversari sotto il profilo culturale, quindi ribatte l'accusa specifica di magia proclamando orgoglioso di essere un filosofo, e infine ricostruisce i fatti mostrando che fu merito di Ponziano se i due si erano sposati. La prova che gli garantisce l'assoluzione è il testamento di Pudentilla, che designa come maggior erede non Apuleio ma il lio Pudente.


Per la sua abilità di oratore spesso Apuleio viene accostato a Cicerone, da cui riprende numerosi spunti ma non il gusto repubblicano, perché Apuleio ama i volgarismi, i neologismi, gli arcaismi . e tutto quanto compone il suo stile.

Quello che più affascina nell'opera è che Apuleio non si cura di rinnegare le sue competenze in materia di magia. In fondo egli distingue, nell'orazione, filosofia e magia solo per tipo di poteri e si autodefinisce più volte capace di dominare le forze naturali. Anche la ura di filosofo che egli traccia, capace di evocare l'intervento di demoni, è alquanto ambigua.


Apuleio e il romanzo


Le Metamorfosi è un romanzo erotico che si intreccia con la magia (ma guarda . ).


Riassunto:

Il protagonista si chiama Lucio. I primi tre libri narrano le sue avventure nel viaggio verso la Tessaglia e dopo il suo arrivo, causategli da una forte curiosità. Tutte queste avventure sono cariche della carica misteriosa e magica del posto. Lucio è ospite di Milone e della moglie Panfila, dedita alla magia. Grazie alla serva Fòtide, Lucio riesce a spiare Panfila che si trasforma in gufo. Lucio è troppo curioso e vuole provare su di sé l'unguento che trasforma in gufo, per cui chiede aiuto a Fotide che però sbaglia unguento e lo trasforma in asino. Per ritornare umano Lucio dovrà mangiare delle rose.

Ma le peripezie a cui l'asino andrà incontro prima di poter mangiare le rose sono molte: nella prima viene rapito da alcuni briganti e liberato da un ragazzo. Nella caverna dei briganti si trovava infatti Carite, la ragazza del giovane che libera Lucio, a cui la sorvegliante della caverna racconta (in tre libri) la storia di Amore e Psiche. Durante le peripezie successive, l'asino è spinto dalla curiosità per il mondo e dalla voglia di trovare le rose. Ma qualcuno si accorge della sua natura ambivalente e così Lucio finisce nelle mani di un uomo che lo mostra agli amici. Destinato a congiungersi in un'arena con una condannata a morte, l'asino riesce a fuggire e arriva ad una spiaggia su cui si addormenta. Svegliatosi nel cuore della notte, Lucio prega alla Luna e il giorno dopo riesce a mangiare una corona di rose di un sacerdote di Iside, come la stessa dea gli aveva predetto in sogno.


Le Metamorfosi viene definito "romanzo", ma in realtà è l'unione di vari generi letterari. Oltretutto, abbiamo poche testimonianze di romanzi latini, per cui è difficile dire se le Metamorfosi appartengano a questo genere o no. Apuleio riconduce l'essenza dell'opera (e così potremmo capire il genere) alle fabulae Milesiae. Ma il naufragio della traduzione di Sisenna rende oscuri le origini di questo genere. Comunque, sia le fabulae, sia le Metamorfosi sono di carattere erotico.

Le fonti delle Metamorfosi sono un po' controverse. Esiste un romanzo attribuito a Luciano chiamato Lucio o L'asino, ed un altro scritto da un certo Lucio che tratta dello stesso argomento. Le questioni sono due: o Luciano e Apuleio hanno ripreso il tema da Lucio, oppure il Lucio è la versione originale (e l'autore Lucio non esiste). Comunque del testo di Apuleio non si sa quanto sia da attribuire a lui e quanto all'originale (tranne la novella di Amore e Psiche che di certo è di Apuleio). Tutto il quadro magico, comunque, appartiene ad Apuleio.

In ogni caso, il Lucio sembra avere il solo intento di intrattenimento senza scopi moralistici, mentre le Metamorfosi è in realtà il racconto esemplare: per esempio il fatto che tutta la vicenda e le disgrazie di Lucio avvengano per la sua curiosità, o la favola di Amore e Psiche che, al centro del romanzo, assume il valore di una premonizione del destino di Lucio.


Riassunto della favola di Amore e Psiche:

Psiche, la lia minore di un re, suscita l'invidia di Venere a causa della sua bellezza e per questo viene data in preda ad un mostro. Ma Cupido la vede, se ne innamora e la salva, portandola nel suo castello e -divenendone l'amante. La fanciulla non sa di essere l'amante di un dio, né può vederlo o si separerà da lui. Istigata dalle sorelle invidiose, Psiche spia Amore che dorme e se ne divide per forza. Ma attraverso un'espiazione riuscirà e ricongiungersi a lui e a sposarlo, diventando una dea.


La favola di Amore e Psiche dunque ripropone in scala ridotta l'intero romanzo e ci propone la sua chiave di lettura. Infatti, se la favola non ci fosse, leggeremmo il romanzo come una serie di avventure, non come il romanzo di un'iniziazione ai riti misterici (espiazione di Psiche = purificazione e preghiera alla Luna di Lucio).

Le Metamorfosi sono dunque formate dall'elemento popolare (le vicende semplici) e da quello mistico-simbolico. Le riflessioni dell'asino servono ad allineare i due generi a dare una sensazione di continuità.


Lingua e stile

Apuleio ha piena padronanza di una grande varietà di registri che vengono poi combinati in tutti i modi portando l'attenzione del lettore più sulla forma che sul contenuto del testo.

Inoltre, è come se conoscesse dei formulari tratti da un repertorio di opere classiche che gli servono per descrivere scene di lutto, passioni, stati d'animo . Questo procedimento dà naturalmente vita ad una moltiplicazione dei tratti, che permettono ad Apuleio di utilizzare per ogni evento una frase di questo repertorio. La struttura del periodo si basa su questa tecnica, ed infatti tende a sfaccettare il concetto fino ai limiti del possibile.


La fortuna


Apuleio, per le sue doti "magiche", riscosse molta fortuna nel Medioevo, ma la sua influenza più notevole è legata al romanzo, la cui diffusione si deve al ritrovamento del codice che ne contiene il testo da parte di Boccaccio. Con l'invenzione della stampa, poi, fu diffuso in tutta l'Europa e la favola di Amore e Psiche fu varie volte rielaborata.


TESTI

La difesa di Apuleio (Apuleio oratore)


Apuleio si sta difendendo dallíaccusa di magia. Dice che sicuramente ci sono molte cose che potrebbe dire, ma sono le solite ragioni che dicono tutti e perciò le lascierà perdere, perchè non sono quelle che cancellano i sospetti. A questo punto Apuleio nomina numerosi maghi e il pubblico protesta, come se si trattasse di uníinvocazione delle forze malefiche, al che l'oratore dice che si tratta di un pubblico di barbari, che non sanno che nominare qualcuno e praticarne l'arte sono due cose differenti. Così decide di parlare solo a Claudio Massimo (giudice) e di dimostrargli che non aveva alcun interesse a convincere con la magia Pudentilla a sposarlo. Lei è molto ricca, ma la dote è stata povera e tutta la sua eredità (è scritto nel testamento) andrà al lio Pudente. Quindi Apuleio non guadagna denaro da questa unione.





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