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BILANCIO DELLA GUERRA CIVILE - CICERONE

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BILANCIO DELLA GUERRA CIVILE - CICERONE


Cicerone traccia in questo brano un quadro della situazione politica che vorrebbe sembrare ottimistico alla luce della vittoria di Cesare, ma dal quale traspare chiaramente il suo rimpianto per la perduta libertà repubblicana.

Diversae voluntates civium fuerunt distractaeque sententiae. Non enim consiliis solum et studiis, sed armis etiam et castris dissidebamus. Erat obscuritas quaedam, erat certamen inter clarissimos duces; multi dubitabant quid optimum esset, multi quid sibi expediret, multi quid deceret, non nulli etiam quid liceret. Perfuncta res publica est hoc misero fatalique bello: vicit is qui non fortuna inflammaret odium suum, sed bonitate leniret; neque omnis quibus iratus esset eosdem etiam exsilio aut morte dignos iudicaret. Arma ab aliis posita, ab aliis erepta sunt. Ingratus est iniustusque civis qui armorum periculo liberatus animum tamen retinet armatum, ut etiam ille melior sit qui in acie cecidit, qui in causa animam profudit. Quae enim pertinacia quibusdam, eadem aliis constantia videri potest. Sed iam omnis fracta dissensio est armis, exstincta aequitate victoris: restat ut omnes unum velint qui habent aliquid non sapientiae modo, sed etiam sanitatis.

Cicerone, Pro Marcello 10 



Le aspirazioni dei cittadini furono diverse e i pareri opposti. Infatti non eravamo in dissidio soltanto nelle opinioni e nelle passioni, ma anche militarmente1. C'era una sorta di oscurità, c'era una contesa fra i comandanti più illustri; molti non sapevano che cosa fosse meglio, molti che cosa convenisse loro, molti che cosa fosse dignitoso, alcuni perfino che cosa fosse lecito. La repubblica ha portato fino in fondo questa guerra sciagurata e fatale: ha vinto colui che non infiammava il proprio odio con il successo, ma (lo) mitigava con la clemenza; e che non giudicava tutti coloro con cui era adirato degni per ciò stesso2 di esilio o di morte. Le armi da parte di alcuni sono state deposte, ad altri (sono state) strappate. E' ingrato e ingiusto il cittadino che, liberato dal pericolo delle armi, tuttavia mantiene armato l'animo, tanto che è migliore anche colui che è caduto sul campo, che ha dato la vita per la causa. Infatti quella che ad alcuni può sembrare ostinazione, ad altri3 (può sembrare) coerenza. Ma ormai ogni dissidio è stato stroncato dalle armi, soffocato dalla giustizia del vincitore: rimane (soltanto) che abbiano un'unica aspirazione4 tutti coloro che hanno non solo un po' di saggezza, ma anche di buon senso.





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