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Da "De Agri Cultura" - Tipi e virtù mediche del cavolo, Offerta votiva a Giano prima della messe, Dal "Bellum Alexandrinum"



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Da "De Agri Cultura"


Tipi e virtù mediche del cavolo


De brassica Pythagorea, quid in ea boni sit salubritatisque. Principium te cognoscere oportet, quae genera brassicae sint et cuius modi naturam habeant. Omnia ad salutem temperat conmutatque sese semper cum calore, arida simul et umida et dulcis et amara et acris. Sed quae vocantur septem bona in conmixtura, natura omnia haec habet brassica. Nunc uti cognoscas naturam earum, prima est levis quae nominatur; ea est grandis, latis foliis, caule magno, validam habet naturam et vim magnam habet. Altera est crispa, apiacon vocatur; haec est natura et aspectu bona, ad curationem validior est quam quae supra scripta est. Et item est tertia, quae lenis vocatur, minutis caulibus, tenera, et acerrima omnium est istarum, tenui suco vehementissima. Et primum scito, de omnibus brassicis nulla est illius modi medicamento. Ad omnia vulnera tumores eam contritam inponito. Haec omnia ulcera purgabit sanaque faciet sine dolore.


Il cavolo "pitagorico", cosa ci sia di positivo e di salutare.
E' opportuno che tu conosca in principio quali tipi di cavolo ci siano e quali insiemi di proprietà e caratteristiche abbiano: (il cavolo) unisce tutte le proprietà per la buona salute fisica e cambia sempre con il colore, (diventa) secco e umido allo stesso tempo e dolce o amaro e acre; ma quelle cose che sono chiamate le sette cose erano mischiate naturalmente tutte quante le ha il cavolo. Ora, affinché tu conosca l'insieme delle loro proprietà e caratteristiche, la prima che è nominata è che è leggero: questo è grosso, tolte le foglie, col grande gambo ha importanti proprietà e ha grande efficacia terapeutica; un altro è increspato, è chiamato "cavolo crespo", questo è buono sia per le proprietà sia per l'aspetto, è più efficace per il trattamento terapeutico di quello che è descritto sopra; e anche è simile il terzo tipo di cavolo, che è chiamato dolce, con i piccoli gambi, è tenero e il più aspro di tutti questi, il più forte con poco succo; e per prima cosa nessun cavolo è fra tutti di questo tipo come ottimo medicamento: questo tipo di cavolo va applicato tritato su tutte le ferite e i gonfiori; questo (cavolo) ripulirà tutte le piaghe e le renderà sane senza dolore.





Offerta votiva a Giano prima della messe

Priusquam messim facies, porcam praecidaneam hoc modo fieri oportet. Cereri porca praecidanea porco femina, priusquam hasce fruges condas, far, triticum, hordeum, fabam, semen rapicium. Ture vino Iano Iovi Iunoni praefato, priusquam porcum feminam immolabis. Iano struem [c]ommoveto sic: 'Iane pater, te hac strue [c]ommovenda bonas preces precor, uti sies volens propitius mihi liberisque meis domo familiaeque meae'. Fertum Iovi [c]ommoveto et mactato sic: 'Iuppiter, te hoc ferto obmovendo bonas preces precor uti sies volens propitius mihi liberisque meis domo familiaeque meaemactus hoc ferto'. Postea Iano vinum dato sic: 'Iane pater, uti te strue [c]ommovenda bonas preces bene precatus sum, eiusdem rei ergo macte vino inferio esto.' Postea porcam praecidaneam inmolato.


Prima che tu faccia il raccolto, bisogna che sia fatta l'immolazione della scrofa in questo modo: a Cerere (bisogna offrire) la scrofa precedentemente immolata femmine di un maiale, prima che i prodotti della terra li mettano da parte: il farro, il frumento, l'orzo, la fava, il seme di rapa.
A Ture, dopo aver invocato con il vino Giano, Giove e Giunone, immolerai (tu) il porco femmina, a Giano viene offerta la focaccia sacrificale così: "Padre Giano, ti rivolgo buone preghiere con questa focaccia sacrificale affinché tu sia nel tuo volere proprio a me e ai miei li, e a tutta la mia famiglia e alla casa". A Giove si offriva in sacrificio e si immolava la focaccia così: "Giove, ti supplico con l'offerta di questa focaccia che tu voglia essere propizio a me e ai miei li, alla mia casa e alla mia famiglia con l'offerta di questa focaccia". Poi veniva dato il vino a Giano così: "Padre Giano, ho pregato bene affinché tu accolga la focaccia sacrificale, della medesima cosa dunque questo vino offerto in sacrificio". Poi a Giove così: "Giove, accogli questa focaccia offerta in sacrificio, accogli questo vino offerto in sacrificio".
Dopo veniva immolata la scrofa (precedentemente immolata).



Dal "Bellum Alexandrinum"


Mitridate prende la città di Pelusio


Sub idem tempus Mithridates Pergamenus, magnae nobilitatis domi scientiaeque in bello et virtutis, fidei dignitatisque in amicitia Caesaris, missus in Syriam Ciliciamque initio belli Alexandrini ad auxilia arcessenda, cum magnis copiis, quas celeriter et propensissima civitatium voluntate et sua diligentia confecerat, itinere pedestri, quo coniungitur Aegyptus Syriae, Pelusium adducit: idque oppidum firmo praesidio occupatum Achillae propter opportunitatem loci--namque tota Aegyptus maritimo accessu Pharo, pedestri Pelusio velut claustris munita existimatur --, repente magnis circumdatum copiis multiplici praesidio pertinaciter propugnantibus et copiarum magnitudine, quas integras vulneratis defessisque subiciebat, et perseverantia constantiaque oppugnandi quo die est aggressus in suam redegit potestatem praesidiumque ibi suum collocavit. Inde re bene gesta Alexandream ad Caesarem contendit omnisque eas regiones per quas iter faciebat auctoritate ea quae plerumque adest victori pacarat atque in amicitiam Caesaris redegerat.


Allo stesso tempo Mitridate di Pergamo, uomo di nobili discendenze e di distinzione nel coraggio e nell'arte della guerra e che teneva una elevata posizione nell'amicizia e nella fiducia di Cesare, essendo stato inviato all'inizio della guerra Alessandrina a procurarsi soccorsi in Siria e in Cilicia, giunse via terra a capo di un gran contingente di truppe, che il suo zelo e l'affetto di quelle due province gli permisero di reclutare in un tempo molto breve, a Pelusio, dove l'Egitto confina con la Siria: lo deteneva Achillas, che era perfettamente a conoscenza della sua importanza e vi aveva piazzato una forte guarnigione - l'Egitto si considerava difeso da tutti i lati da forti barriere, dal lato marittimo dall'isola di Pharos e dal lato terrestre della Siria da Pelusio,  considerate le due chiavi del regno - egli attaccò con impeto con un forte contingente di truppe in modo che uomini freschi si succedevano a quelli logori dalla battaglia e spinse l'assalto con tale fermezza e perseveranza che lo portò a termine nello stesso giorno installandovi una guarnigione



N.B.: riguardate quest'ultima versione perchè è fatta fin "troppo" bene


BUONA FORTUNA!!!






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