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ORAZIO

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ORAZIO


Vita


Quinto Orazio Flacco nacque nel 65 a.C. in


una colonia romana, da famiglia modesta, che però riuscì ugualmente ad ofrirgli un'ottima educazione: studiò a Roma e perfezionò i suoi studi in Grecia. Ma lì incontrò vari problemi a causa della difficile situazione politica: in Grecia si erano rifiugiati gli uccisori di Cesare e Orazio, in cerca di gloria e convinto di riportare la libertà, si arruolò nell'armata di Bruto e divenne tribuno militare.. In seguito ad una dura sconfitta, gli fu concesso di tornare a Roma, dove fu costretto a scrivere su commissione per vivere.

Finalmente Virgilio e Vario gli presentarono Mecenate, uomo di lettere e protettore dei letterati, che lo ammette nel circolo dei suoi amici e gli dona un podere in camna. Quando morì, Orazio passò sotto l'ala di Augusto, con cui aveva un rapporto di amicizia, ma non di servilismo.

Morì nell'8 a.C.


Opere


Orazio scrisse molte opere. Fra le più famose ricordiamo:

Epodi - sono 17 componimenti il cui nome rimanda alla forma metrica: epodo è il verso più corto che segue a un verso più lungo, formando assieme un distico, di tono aggressivo. Il genere è molto vario, naturalmente l'introduzione è un proemio a Mecenate.

Satire - contano più di 2000 versi e sono divise in due libri, di cui il primo dedicato a Mecenate. Nell'aggressività delle Satire è nascosta un'intensa ricerca di analisi dei vizi che non serve per cercare di tracciare un modello ideale di virtù, ma per individuare la strada che pochi potranno percorrere fra lo schifo della società. Non prende di mira il mondo nobiliare, ma tutto il popolo.



Odi - (o Carmina) sono divise in tre libri, a cui poi si aggiungerà un quarto. Il metro è molto vario.

Interessante è la disposizione delle odi, simile al modello alessandrino: le odi di apertura e chiusura di ogni libro sono dedicate a personaggi famosi. Sedi privilegiate sono anche il secondo, il penultimo e la posizione centrale. Si possono aggiungere, a volere del poeta, carmi di contenuto simile, un ciclo di carmi con un proema dedicato all'ideologia nazionale. Le odi di Orazio non danno voce a libere meditazioni, ma si rivolgono ad un "tu" immaginario o reale.

Si dice che le Odi comincino dove le Satire finiscono: sono una specie di raccolta di perle di saggezza epicuree tratte dai risultati delle Satire e spesso dal semplice buon senso, ma scritte in modo da rientrare in senso vero e proprio nella cultura europea. Il punto centrale è la coscienza della brevità della vita che spinge ad appropiarsi delle gioie del momento, senza progetti futuri. Orazio usa spesso la camna come locus amoenus, ma soprattutto il nido personale. Il tema dell'amicizia è ricorrentissimo, perché essa svolge un ruolo fondamentale nella vita del poeta, così come il tema della vocazione poetica.

Epistole - si tratta naturalmente di una raccolta di lettere. E' divisa in 2 libri. Il primo comprende 20 poesie in esametri; il secondo contiene due epistole di argomento letterario.


Le sue opere non derivano da altre fonti: Orazio è un tipo originale. Forse ha preso




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