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Sconfitta persiana a Maratona

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Sconfitta persiana a Maratona


Dati, sebbene vedesse che il luogo non era favorevole ai suoi, tuttavia fiducioso del numero delle sue truppe desiderava venire a conflitto tanto più che riteneva utile lottare, prima che gli Spartani giungessero in aiuto. Pertanto fece avanzare in campo centomila fanti e diecimila cavalieri ed attaccò battaglia. E in questa battaglia gli Ateniesi valsero tanto più per valore, che sconfissero un numero di nemici dieci volte maggiore e li spaventarono a tal punto che i Persiani si diressero non verso l'accampamento, ma verso le navi. E fino ad ora nulla si mostrò più nobile di quella battaglia. Infatti, mai nessun manipolo tanto esiguo sbaragliò un così grande esercito. E di questa sua vittoria non sembra inopportuno mostrare quale premio sia stato assegnato a Milziade, perché possa essere compreso più facilmente che la natura di tutte le nazioni è la stessa. Come, infatti, una volta le onorificenze del popolo romano furono rare e modeste e per questa ragione gloriose, ora invece diffuse e obsolete, scopriamo che così fu un tempo presso gli Ateniesi. Infatti, a questo Milziade, che aveva liberato Atene e tutta la Grecia, fu concessa tale onorificenza, nel portico chiamato Pecile, essendo dipinta la battaglia di Maratona, che nel numero dei dieci comandanti si ponesse per prima la sua efie ed egli esortasse i soldati e attaccasse battaglia.






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