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"A ciascuno il suo"

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"A ciascuno il suo"

Leonardo Sciascia



AUTORE

Leonardo Sciascia è uno scrittore siciliano nato nel 1921 e morto nel 1989. Sciascia è un esempio di coincidenza tra il lavoro letterario di scrittore e l'impegno politico con indipendenza intellettuale. Lui non si identificava in un partito in particolare, ma è sempre rimasto fedele a un ideale quasi illuministico di società civile, razionale, trasparente. E' un ideale che Sciascia sa sconfitto, ma che non si stanca di riproporre in opere narrative e saggistiche.

Le sue opere consistono in gran parte in brevi romanzi di impianto poliziesco, in cui l'autore utilizza la suspense per offrire squarci di una dura, ma vera realtà sociale.Due romanzi che seguono questo stampo sono "Il giorno della civetta" (1961) e "A ciascuno il suo"(1966). Nei romanzi successivi l'autore non fa più riferimento solo alla realtà siciliana, ma si allarga al contesto italiano, scegliendo anche lui immaginari. Utilizza questa scelta narrativa di spazi in "Il contesto" (1971). Altre opere composte dall'autore sono: "La ssa di Majorana" (1975), "L'affare Moro" (1978), Candido (1977).




TITOLO

"A ciascuno il suo"


DATAZIONE



CASA EDITRICE

Einaudi


TRAMA

Il giallo è ambientato in un paese della Sicilia e tutto ha inizio con il recapito al farmacista di una lettera anonima in cui viene annunciata la sua morte. Il farmacista parlò della lettera a molti suoi compaesani, ma tutti erano convinti che si trattava di un banale e innocuo scherzo. Il maresciallo del paese convinse il farmacista a denunciare il fatto e il professor Laurana, frequentatore della farmacia voleva scoprire qualcosa di più su quella lettera anonima.

Il 23 agosto del 1964 la profezia si avverò. Il farmacista Manno e il Dottor Roscio, suo amico furono trovati morti dopo una battuta di caccia. Dopo aver avuto quella notizia il professori Laurana non si dette pace ed era disposto a qualsiasi cosa pur di scoprire la verità sugli omicidi. Intanto in paese si faceva ogni tipo di ipotesi sulla colpa che doveva avere il farmacista per meritare una condanna così dura. La pista più accreditata, anche dalla polizia, sembrava quella dell'omicidio passionale, ma il professor Laurana non era convinto di questa spiegazione e imperterrito continuò le sue ricerche. Interrogò le vedove Manno e Roscio, senza peraltro scoprire granchè di interessante per le indagini.

Più tardi il caso fece incontrare a Laurana, un ex comno di liceo che aveva accolto la confidenza di Roscio poco prima della sua morte. Il Dottore aveva pregato l'amico di aiutarlo a incastrare una persona del suo paese che costituiva una minaccia per la comunità, non specificando in quella sede però il nome di tale nemico. Laurana non si perse d'animo e continuò i suoi interrogatori cercando sempre di non dare troppo nell'occhio, e arrivò alla conclusione che l'avvocato Rosello, cugino della moglie di Roscio avesse un forte legame con l'accaduto. Qualche mese dopo, quando ormai il professore aveva rinunciato a trovare la soluzione dell'enigmatico omicidio, incontrò la vedova Roscio parlarono dei loro sospetti, delle prove che avevano acquisito negli ultimi tempi e stabilirono una linea d'azione comune. La vedova avrebbe trascorso i tre giorni successivi in città dove finalmente avrebbe conosciuto la verità. Fu per questo che i due si diedero appuntamento di lì a tre giorni in un caffè poco conosciuto, frequentato abitualmente dal professore.

Venne il giorno dell'appuntamento. Laurana aspettò impaziente per quella che dovette sembrargli un'eternità, ma la bella vedova non si presentò.

Però c'era qualcuno che aspettava impaziente la sua uscita dal bar. Da quel momento del professore non si seppe più niente.

Venne trovato qualche giorno dopo in una zolfara abbandonata a metà strada tra il suo paese e la città. Anche l'astuto professore era caduto vittima della mafia.


GENERE

Narrativa - giallo -


TEMI

Il romanzo è improntato su un unico tema che fa da sfondo a tutto la vicenda: è la mafia che rappresenta una costante che gli abitanti del paese in cui si consumano i due delitti non possono scordare.

Gli altri temi che si trattano all'interno del romanzo appaiono sempre in secondo piano rispetto all'intreccio vero e proprio e sono il potere a cui aspirano molti uomini, l'amore, lecito o meno, il dolore e la sofferenza causati dalla morte.


TEMPO

Il lettore può supporre che la vicenda si svolga agli inizi del secolo scorso, ma l'autore nel testo non ci fornisce di riferimenti temporali precisi.

La vicenda narrata può durare qualche mese, ma anche in questo caso non esistono indicatori temporali che lo dimostrino.


LUOGO

Il teatro della vicenda è la Sicilia, patria dell'autore e della mafia. La narrazione avviene principalmente in un piccolo paese di provincia, ma si sposta anche al capoluogo e ai boschi che circondano il paese.


NARRATORE

Il narratore è esterno alla vicenda, ma non è onnisciente


PERSONAGGI

Leggendo questo romanzo sono molti i personaggi che incontra il lettore. Secondo me i protagonisti sono due e si alternano all'interno dell'intreccio. Nella prima parte del romanzo è il farmacista che ricopre il ruolo del protagonista, è lui al centro dell'attenzione del paese dopo aver ricevuto la lettera anonima che preannuncia la sua morte. Dopo l'omicidio del farmacista Manno, invece il professor Laurana assume una posizione di rilievo all'interno dell'intreccio. E' infatti intorno a lui che l'autore fa gravitare le ricerche e anche il lettore è portato ad assumere il punto di vista di quest'ultimo riguardo i fatti.

Poi c'è la vedova, la signora Luisa Roscio, circondata da un alone di mistero che la rende ancora più attraente, l'avvocato Rosello che dapprima sembra estraneo ai fatti, ma poi appare incredibilmente coinvolto, si incontra anche l'arciprete Rosello, zio della vedova e dell'avvocato e tanti altri personaggi che ricoprono parti secondarie.




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