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APOLLONIO RODIO

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APOLLONIO RODIO


UNA VITA TRA BIBLIOTECA E POESIA


Nasce ad Alessandria all'incirca nel 298 a.C. Le notizie sulla sua vita sono scarse e imprecise; ne conosciamo alcuni aspetti solo grazie alla Argonautiche e al frammentario papiro di Ossirinco. Da quest'ultimo si ricava che Apollonio Rodio ricoprì la carica di direttore nella biblioteca di Alessandria e di conseguenza anche quello di precettore dell'erede al trono. Ad un certo punto Apollonio lascia Alessandria per andare a Rodi: alcuni dicono per una lite con Callimaco, altri invece per il clamoroso insuccesso delle Argonauticheà questa ipotesi è la più probabile in quanto a Rodi revisionerà  le Argonautiche. Apollonio Rodio muore probabilmente a Rodi in tarda età .




LE OPERE


Le fonti attribuiscono ad Apollonio un vasto numero di opere, andate però quasi totalmente perdute.Le fonti inoltre ci parlano di un saggio "contro Zenodoto", che non abbiamo più, ma nel quale il filologo aveva scelto la definitiva copia dei poemi omerici (εκτροσις) .


LE ARGONAUTICHE


È l'unica opera di Apollonio Rodio pervenutaci integralmente. È formata da 4 libri , perché Aristotele nell'opera "retorica" aveva affermato che la misura ideale dell'epica erano 4 libri e cioè 3 tragedie + 1 dramma satirico.

I LIBRO

proemio: partenza dal porto(dopo aver eletto Giasone come capo della spedizione per la conquista del Vello d'oro, la nave Argo salpa da Pagase) .

catalogo: si rifà al catalogo delle navi dell'Iliade .

Prima tappa del viaggio: Isola di LEMNO, formata solamente da donne che uccisero tutti gli uomini perché maltrattate.  Poi Gli argonauti vengono accolti dal re CIZICO. Ripresa la navigazione una tempesta notturna li riporta sull'isola di quest'ultimo, ma non essendosi riconosciuti, inizia una battaglia e perde la vita lo stesso re. ILA, compagno di Giasone, viene rapito dalle ninfe mentre beveva da una sorgente e ERACLE, informato da Polifemo va a cercarlo. L'indomani all'alba gli argonauti partono senza accorgersi degli assenti.


II LIBRO

Gli argonauti incontrano l'indovino FINEO, che per aver parlato troppo fu reso cieco da Zeus e tormentato dalle ARPIE. Scacciate le terribili creature, vengono informati da Fineo sul continuo del suo viaggio e precise istruzioni sul difficile passaggio attraverso le rupi SIMPLEGADI.  Poi giungono all'isola di ARES . Qui incontrano i li di FRISSO ,partiti dalla COLCHIDE per andare a prendere un'eredità ma naufragarono. Salpati insieme, giungono finalmente in COLCHIDE.



III LIBRO

Si concentra sulla ura di Medea,lia del re della Colchide ( sono presenti 3 monologhi). Lei,indotta da Eros si innamora di Giasone, che la seduce ma non è un eroe , solo un diplomatico.

Il padre di Medea infatti, non vule concedere pacificamente il Vello, e propone una sfida a Giasone, che consisteva nel soggiogare due tori e arare con loro dei terreni. Solo grazie a Medea , Giasone riesce a vincere la prova .


IV LIBRO

Preso il vello d'oro, gli argonauti scappano, ma vengono raggiunti dal fratello di Medea, che viene ucciso da quest'ultima e da Giasone . Poi giungono all'isola della maga Circa,che per volere di Zeus li purifica dall'omicidio. Dopo molti pericoli , gli argonauti giungono nell'isola dei FEACI , dove giunge anche un esercito di Colchi per riprendersi Medea. I sovrani del posto , li sposano frettolosamente. Ripresa la navigazione, una tempesta porta la nave in secca e gli argonauti dovranno spingerla per 12 giorni e 12 notti nel deserto. Vicini al ritorno, giungono a Creta dove un gigante tenta di impedirgli il ritorno , gigante che viene ucciso dalle arti magiche di Medea. Dopo l'apparizione di Apollo , fanno ritorno a ASE.

C'è la volontà di chiudere a cerchio).

C'è inoltre una trasformazione di Medea che diventa maga feroce.


UN'EPICA NUOVA


L'Opera di Apollonio Rodio rivela la volontà di riallacciarsi alla grande tradizione omerica.

Omero infatti rappresenta per Apollonio un codice di riferimento, da modificare però e rivedere in una prospettiva diversa, reinventandolo di continuo con forme e tematiche nuove.

Ci sono: differenze a livello espressivo, lingua e stile subiscono variazioni  rispetto al modello omerico, pur riprendendo fedelmente forme come gli apax legomenon. Il lessico viene variato.

La sintassi è più complessa di quella omerica , con prevalenza dell'ipotassi sulla paratassi.

Uso più frequente dell'enjambement.

Apollonio inoltre rifiuta il linguaggio formulare poiché funzionale alla tradizione orale , che ormai è fuori uso .

Differenza sostanziale è la lunghezza del poema, che in Apollonio ha un numero di versi inferiore alla metà di quelli omerici.

Come tematiche,troviamo al centro della trama l'amore tra Giasone e Medea  e psicologia delle persone analizzata in modo approfondito, cosa che nei testi omerici non c'era.


APOLLONIO INNOVATORE INCOMPRESO


Ad un attento esame le Argonautiche illustrano una specifica volontà dell'autore di creare un'epica nuova . A lungo però quest'opera è stata scambiata come una malriuscita imitazione omerica.




LE TECNICHE NARRATIVE


L'architettura narrativa delle Argonautiche è caratterizzata da un continuo incrocio di piani temporali : il presente dell'azione primaria, il passato, formato dall'antefatto della vicenda narrata , dalle saghe mitiche precedenti a quella argonautica , e il futuro con anticipazioni di eventi relativi ai protagonisti.

Nelle Argonautiche si trovano poi una grande frequenza degli αιτια , con i quali il poeta spiega elementi e fenomeni a lui contemporanei.

Gli αιτια creano continuità tra il passato mitologico e il presente storicoà tale attuazione del mito diventa lo scarto più grande dal codice omerico .

Lo scopo di Apollonio è quindi quello di inserire una forma nuova e innovatrice all'interno del genere letterario più canonico.

Particolare è la scelta del mito degli argonauti, uno dei miti più antichi, che appaiono ad Apollonio come una selva ricca di varianti e contraddizioni .


IL RITMO DEL RACCONTO


Il ritmo del racconto è molto variabile: si alternano infatti parti più dialogate, dove tempo del racconto e tempo storico coincidono  e parti esposte in forma sintetica (generalmente parti narrative) , impiegate da Apollonio per dare maggiore o minore rilievo alle diverse sezioni dell'opera. Non a caso le parti con massima dilatazione temporale, piene cioè di monologhi , sono riservate alla ura di Medea.

C'è il riuso delle "scene tipiche" nelle quali azioni di carattere tecnico vengono seguite nel loro svolgersi graduale. Mentre in Omero vengono ripetute più volte con fissità, in Apollonio vengono raccontate in modo dettagliato solo la prima volta che si presentano.

à questo procedere irregolare della narrazione rappresenta un'altra forte differenza dal codice omerico.

Oltre al dilatarsi o condensarsi a seconda delle esigenze, il tempo del racconto talvolta viene bloccato per lasciare spazio alla descrizione. Oltre alla descrizione degli oggetti (Omero fa solo quella dello scudo) , nelle argonautiche c'è la descrizione introduttiva dei personaggi!

Questa descrizione è vicina al gusto alessandrino , che si concretizza in una descrizione impietosamente realistica.


IL NARRATORE


Il narratore delle Argonautiche si qualifica come narratore onnisciente, che sa  e dice più dei suoi personaggi . Talvolta si identifica con essi , e si immedesima nei loro sentimenti .

Un'innovazione è l'emergere in primo piano della ura dell'autore, che interviene talvolta per porre domande alle muse o per interrompere una digressione.








I PERSONAGGI


Uno degli aspetti in cui le Argonautiche si distaccano da Omero è la caratterizzazione dei personaggi .

GIASONE non ha i connotati dell'eroe classico, ma è anzi tormentato dai dubbi. È un eroe fragile, che si presenta come una vittima. La situazione psichica di Giasone viene spesso definita dall'autore αμηχανία intesa come assenza di potere, frustrazione .

L'unico personaggio nel poema che ha caratteristiche eroiche è ERACLE che viene subito tolto dalla scena con l'espediente del rapimento di ILA.


MEDEA


È presente in Apollonio umanizzazione dei personaggi, soprattutto nella ura di Medea, personaggio più studiato degli altri, che permette all'autore di ritrarre la situazione interiore della principessa , caratterizzata da un lacerante dissidio tra il "pudore" soprattutto nei confronti del padre  e la "passione" e il "desiderio"per il bello straniero giunto da lontano.

Si parla inoltre di una "Seconda Medea" , ormai maga e spietata , non più dominata dall'amore ma dalla crudeltà .


LE DIVINITA' NELLE ARGONAUTICHE


Differenziano Apollonio dall'epica, il ruolo delle divinità: subiscono come il protagonista un ridimensionamento.

Mentre nell'Iliade gli dei si schieravano dall'una o dall'altra parte, o nell' Odissea aiutavano o ostacolavano Odisseo , nelle Argonautiche tutti gli dei sono uniti nel proteggere gli argonauti . Non esercitano però un'influenza continua , ma intervengono saltuariamente dopo che l'azione si è sviluppata in piena autonomia. Gli dei delle Argonautiche sembrano dunque aver perso ogni traccia di maestà e grandezza.


UN MODELLO PER IL FUTURO


Le argonautiche, tramandano le fonti antiche , all'inizio furono un insuccesso per poi , dopo la revisione effettuata a Rodi avere grande successo. Sebra però essere consono a questa opera un pubblico colto, capace di apprezzare la continua tensione tra tradizione e innovazione , che costituisce il tratto più caratteristico dell'opera .




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