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Dal 'Decameron' di Giovanni Boccaccio Giornata V, novella VIII, Nastagio degli Onesti



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Dal 'Decameron' di Giovanni Boccaccio Giornata V, novella VIII,


Nastagio degli Onesti


Un nobile ravennate, Nastagio degli Onesti, nonostante fosse ancora molto giovane, si ritrovò ricchissimo in seguito alla morte del padre e dello zio; presto s'innamorò di una ragazza di un'ancora più nobile famiglia, quella dei Traversa, e per attirare la sua attenzione, cominciò a spendere smisuratamente in banchetti e feste.

La giovane però non si mostrò mai interessata all'amore del ragazzo, e per questo lui più volte si propose di suicidarsi, di odiarla o di lasciarla stare, ma mai riuscì nei suoi propositi.

Vedendo che, seguendo questo suo sogno, Nastagio si stava consumando nella persona e nel patrimonio, i suoi amici e parenti gli consigliarono allora di andarsene da Ravenna, in modo che riuscisse poi a dimenticare il suo amore inapato; il ragazzo, non potendo continuare ad ignorare questo consiglio, si trasferì a Classe, poco lontano dalla sua città.

Un venerdì all'inizio di Maggio, Nastagio, addentratosi nella pineta, vide una ragazza correre nuda e in lacrime, inseguita da due cani che la mordevano e da un cavaliere nero che la minacciava di morte: lui si schierò a difesa della fanciulla ma l'uomo a cavallo, dopo essersi presentato come Guido degli Anastagi, disse a Nastagio di lasciarlo fare in quanto, essendo in realtà già morto per essersi suicidato, stava solo scontando la propria pena infernale, accanendosi su colei che disprezzando il suo amore lo aveva portato a togliersi la vita.



Rassegnatosi al volere divino, assisté allo strazio del corpo della giovane da parte del cavaliere, al termine del quale i due furono costretti a ricominciare da capo il loro inseguimento, fino a fuggire dalla vista di Nastagio.

Il ragazzo decise allora di approfittare di questa situazione, e perciò invitò i propri parenti e la sua amata con i suoi genitori a banchettare in quel luogo il venerdì seguente.

Come Nastagio aveva previsto, alla fine del pranzo si ripeté la scena straziante alla quale lui aveva assistito una settimana prima, e questa ebbe l'effetto sperato, infatti, la giovane Traversa, ricordandosi di come aveva sempre calpestato l'amore che il padrone di casa provava nei suoi confronti, per paura di subire la stessa condanna acconsentì immediatamente a sposare Nastagio, tramutando il proprio odio in amore.






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