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EDGAR ALLAN POE - BIOGRAFIA, RACCONTI LETTI



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EDGAR ALLAN POE






BIOGRAFIA:  Nasce a Boston nel 1809 da una famiglia di modesti attori, dopo la morte della madre viene abbandonato anche dal padre e va a vivere presso la famiglia di John Allan di cui, in segno di rispetto prenderà anche il cognome, ma da cui non verrà mai adottato e alla morte di John non sarà nemmeno nominato nel testamento.

Dopo un breve soggiorno a Londra torna a Richmond e si iscrive all'università dove avrebbe degli ottimi risultati ma purtroppo si da al gioco d'azzardo e all'alcol e viene cacciato dall'ateneo.

Abbandonata l'università si iscrive all'accademia militare di West Point che però lascerà quasi subito sempre per i problemi legati all'alcol, al gioco e anche alla droga.



Va a vivere a Baltimora da una vecchia zia dove pubblica il suo primo racconto Metzengerstein.

Con un altro racconto : 'Manoscritto trovato in una bottiglia' vince un premio in denaro e si da al giornalismo.

Nel 37 si trasferisce a N.Y. dove l'anno dopo pubblicherà Gordon Pym.

Torna a Filadelfia dove diventa direttore del Burton's Gentlemen'smagazine.

Nel 45 pubblica il corvo, la sua poesia più famosa e nel 47 muore perde la moglie sposata nel 35 e le sue condizioni economiche sono pessim.

Muore nel 49 pochi giorni prima del suo secondo matrimonio, alcuni racconti ta cui Annabel Lee verranno pubblicati dopo la sua morte.



RACCONTI LETTI: Dall'opera omnia a cura di Giorgio Manganelli C.E. Meridiani ho letto i seguenti  racconti:


. TITOLO TRADUTTORE


5 Metzengerstein Elio Vittorini

26 Senza Fiato Elio Vittorini

42 Bon Bon Elio Vittorini

62 Manoscritto trovato in una bottiglia Delfino Cinelli

263 La rovina della casa degli Usher Elio Vittorini

285 William Wilson Elio Vittorini

407 Gli assassini della Rue Morgue Delfino Cinelli

513 La maschera della morte rossa Elio Vittorini

521 Il mistero di Marie Roget Elio Vittorini

610 Lo scarabeo d'oro Delfino Cinelli



I serbatoi delle immagini a cui attinge Poe sono il paradiso, l'inferno e l'imperfetto mondo dei folletti, fa di quelle immagini losche e abbaglianti un sistema funzionale grazie alla costruzione di una retorica intimidatoria e duramente coerente; come scriverà in Eureka, 'la verità è coerenza'.

'Nessun principio critico scrive Poe 'è fondato nella ragione più solidamente di questo, che una certa esagerazione è necessaria a ben ritrarre la stessa verità'.

Ed è proprio grazie alla coerenza e all'esagerazione che Poe si pone alle radici della letteratura che inventa mostri e miracoli.

Poe non dipinge un oggetto perché sia vero ma perché tale appaia all'osservatore. La verità di cui parla Poe apparirà dunque falsa se trattata senza esagerazione , è dunque una verità specifica della letteratura che questa non divide con altro.

Mentre la sua narrativa è molto conosciuta, la sua attività di teorico della letteratura viene spesso considerata minore, in realtà è proprio a partire dalle opere critiche che è possibile situare il lavoro letterario di Poe e comprenderne stilemi e motivi.



Poe è considerato il padre della letteratura gialla e di quella orror, non perché abbia ideato chissà quale trama gialla o inventato mostri terribili ma perché fu il primo a riuscire a trasmettere uno stato d'animo di terrore, di suspence, durante i monologhi dei suoi personaggi, molto presenti nelle sue opere il lettore anche digiuno in materia di letteratura viene trascinato in un vortice di pensieri, di ragionamenti e collegamenti che è difficile tuttora ritrovarlo in altri autori.

Poe, profondo conoscitore della lingua francese, oltre ad ambientare molti racconti in Francia inserisce nei suoi scritti molti modi di dire francesi, egli combatte affinché la letteratura americana non sia succube di quella europea ma neanche chiusa in se stessa 'non bisogna preferire un libro brutto ad uno bello solo perché è americano' dice l'autore.


Uno dei suoi racconti più famosi e certamente 'La rovina della casa degli Usher', un racconto assolutamente umoristico o meglio una parodia che da nel burlesco. La presenza contemporanea di un elemento parodistico e di un altro di puro e semplice orrore, intricati e complici, conferisce al racconto un che di argutamente assurdo, di impossibile e forse comporta una nuova interpretazione dell'orrore.

La casa degli Usher è un centro del mondo'mistico e pestilenziale' un inferno come quelli che gli antichi iconografi collocavano al centro della terra.

In questo racconto il narratore non coincide col protagonista , la sua funzione è più umile e tuttavia essenziale: ascolta le reticenti confidenze di Roderick ne lusinga e placa i bizzarri umori, lo aiuta nella provvisoria sepoltura di lady Madeline e infine gli legge a luttuoso conforto i passi del Dad Trist. E' una ura ambigua di amico, di letterato, con un che del buffone di corte, del cronista, del cantore di famiglia: una ura affettuosa, cauta, destinata a non essere travolta nella catastrofe finale.

Per una volta, il centro narrativo è fuori dal racconto; l'interpretazione della morte e la sua narrazione non coincidono;il narratore è stato convocato per assistere ad una discesa negli inferi.

Il lavoro ironico percorre all'interno tutta la macchina dell'orrore; e ne è prezioso documento 'l'ironia di un leggero colore roseo' che appare sul volto di Madeline creduta morta, doppiamente ironico in quanto per l'appunto costei non è morta.

La trama di questo racconto è geniale nella sua semplicità: il narratore va a trovare un suo caro amico, Roderick ma appena lo incontra capisce subito che qualcosa non va il suo amico a perso il lume dell'inteletto, è schiavo del terrore.

La sorella gravemente malata vaga per il castello, dopo qualche giorno di convivenza i due sono testimoni della morte di lady Madeline o almeno così sembra. Il corpo viene seppellito nei sotterranei del castello ma dopo un po' mentre i due stanno conversando si sentono dei rumori provenire dai sotterranei la morte di lei era solo apparente, ed ora irata esce dalla sua bara e si avvicina alla stanza dei due. Il narratore riesce a fuggire mentre Roderick rimane come bloccato alla vista della sorella tutta intrisa di sangue che lo fissa alla porta. Dal cortile il narratore vede la casa illuminarsi e subito dopo sgretolarsi senza un valido motivo. Ecco brevemente la trama di questo appassionate racconto.

Un altro racconto che a parer mio è anche in parte biografico è William Wilson. Narra la storia di un giovane che durante la scuola all'età di 15 anni  incontro colui che potrebbe essere il suo gemello, tutto coincide, la fisionomia, il carattere, il modo di vestire, il nome e la data di nascita. Il protagonista sarà perseguitato durante tutta la sua vita da questo sosia che non gli da pace, lo segue ovunque ed è sempre pronto e svergognare e ad inguaiare il protagonista che nel frattempo si è recato al college ed alla università di Oxford, dalle quale sarà cacciato perché scoperto imbrogliare durante le partite di sectiune dal suo sosia perseguitatore.

Alla fine durante una festa il protagonista riesce ad uccidere il sosia ma con lui morirà anche l'anima del protagonista, in punto di morte il sosia pronuncia queste parole: ' Tu hai vinto ed io cedo, ma tu pure, da questo momento sei morto- sei morto al Mondo, al Cielo, alla speranza ! In me tu esistevi - e ora,  nella mia morte, in questa mia immagine che èla tua, guarda come hai definitivamente assassinato te stesso.'

Questa è la trama raccontata sommariamente, quello che mi ha colpito di più è la descrizione che fa della scuola, la descrive con infantile orrore, con i suoi immensi corridoi e le molteplici stanze, oltre che la descrizione degli stati d'animo del protagonista.

Da ogni racconto di Poe c'è sempre un che di magico che trasporta la mente in luoghi lontani, luoghi che Poe descrive molto bene ma che in realtà lui non ha mai visto un po' come avviene per Salgari e la Malesia.

Insomma alla fine ci si rende conto di come racconti scritti nell'ottocento possano essere ancora letti solo grazie alla maestria con la quale sono stati scritti , una maestria che porta il nome di Edgar Allan Poe.









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