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Il Neoclassicismo - L'estetica Neoclassica e il Neoclassicismo Preromantico



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Il Neoclassicismo

L'estetica Neoclassica e il Neoclassicismo Preromantico


La storia dell'800 ha certamente avuto grande importanza per i movimenti culturali e letterari. questo secolo ha annoverato, infatti, una serie di problemi che hanno modificato la coscienza popolare. La borghesia ha avuto l'occasione di terminare quel processo di rinnovamento nato nel tardo Rinascimento, come conseguenza del fallimento della Rivoluzione francese, i cui ideali, però, si sono conservati; tra questi specialmente quello dell'Uguaglianza, simbolo dell'umanità nei confronti degli altri, i più poveri dei quali, con l'avviamento della Rivoluzione Industriale, venivano sfruttati in favore del progresso ma soprattutto del profitto.

Il Neoclassicismo nasce fra la fine del 1700 e l'inizio del secolo successivo. Dopo la Rivoluzione Francese ci furono anni di crisi e contraddizioni politiche e ideali. Si sentiva l'esigenza di un rinnovamento che investisse la società. In questo periodo, che fu breve ma importante, si crearono le premesse per una cultura più moderna, che ritrovava il senso del sentimento razionale e il gusto del recupero di una più specifica identità. Svanito il sogno di fratellanza universale e anche la filosofia illuministica - sostenevano infatti che i filosofi illuministi erano in errore poiché non è possibile sopprimere l'istinto tramite la ragione - i problemi venivano analizzati da più punti di vista: politico, religioso e culturale in genere. L'opposizione alle regole dell'Illuminismo andava a sostituire il culto del filosofo con quello del poeta e la poesia si rinnovò. Si annunciavano infatti due indirizzi: il Neoclassicismo, che  vedeva nella Grecia l'armonia, la perfezione e la bellezza, e proponeva una revisione del Classico e il recupero di una parte della razionalità illuministica pur avvivandosi verso il Romanticismo e il Romanticismo che ideava una nuova epoca delle passioni, esaltava gli istinti e la fantasia, valutando le forze interiori dell'uomo e sostenendo che è la parte emotiva che ci distingue e non quella razionale.



Il movimento Neoclassico vede la sua nascita con la riscoperta da parte degli archeologi della civiltà e cultura Greca, grazie al ritrovamento di Pompei ed Ercolano, dove erano state trovate soprattutto opere pittoriche, in reazione al Barocco e al Rococò, come un ritorno alla misura e alla compostezza dell'arte antica. In Italia ci fu l'esplosione di un classicismo repubblicano, polemico e libertario. Il settore più emergente fu il teatro (strumento privilegiato di comunicazione di massa) che  ebbe una riforma politico-sociale del rinnovamento del repertorio e della revisione delle strutture amministrative (divenne pubblico e gratuito). Privilegianti furono i temi libertari e antitirannici, che facevano immediato appello alle emozioni. Un altro successo lo ebbe la lirica repubblicana e giacobina, con il diffondersi della poesia d'occasione "pubblica" non letteraria. Il regime napoleonico impose un'arte rivolta al bello, senza toccare la politica, se non per celebrare il regime. Dunque la letteratura giacobina in quel periodo si impoverisce. La riscoperta dei classici accentua l'evasione e il disimpegno civile, ma produce anche opere positive come le traduzioni dei testi classici.

Gli uomini della seconda metà del settecento vollero riscoprire l'arte classica nella sua purezza, al di là delle deformazioni a cui l'aveva sottoposta il classicismo rinascimentale e volevano ricostruire un modello di ideale bellezza, fondato sull'armonia delle forme e sulla semplicità. Ci fu un'evasione dal tempo per superare le inquietudini di quell'epoca oppressa dal regime napoleonico. Rappresentò un tentativo di privilegiare il presente anche attraverso il passato ed è la maniera più originale con la quale l'uomo riuscì a comprendere la civiltà greco-romana.



La teoria neoclassica è antirealistica e idealizza il bello. Per loro la caratteristica delle opere greche è la semplicità e una quieta grandezza, sia nella posizione che nell'espressione, come la profondità del mare sempre immobile anche se la superficie è agita, così l'espressione delle statue greche, anche se agitate da passioni, mostrano sempre un'aria posata.

Il Neoclassicismo, essendo un ritorno all'antico, può far pensare all'umanesimo del Quattrocento, caratterizzato dalla voglia di scoprire, invece il Neoclassicismo nasce dalla passione per l'antico e dalla convinzione che i modelli antichi fossero perfetti; differiscono anche per il fatto che il primo scaturisce da un'esigenza filologico-letteraria (pur avendo una base etica) mentre il "nuovo classicismo" ha carattere piuttosto urativo-artistico. Dunque la regola copre l'ispirazione e il canone l'energia creativa. Il Neoclassicismo è un fenomeno di antirealismo, di rinuncia alla vita presente per rifugiarsi nell'Antico Mondo. Quindi è un movimento dominato dall'accademismo o da un particolare tipo di manierismo classicistico. Vi si riflettevano le tendenze politiche di allora, la mente amava nutrirsi di suggestioni classiche ed era stimolata dal mondo antico in senso eroico.

I temi più comuni del Neoclassicismo si basano sul rapporto uomo antico-moderno. Per prima cosa il tema sepolcrale, esaminato da Foscolo, è sviluppato in senso positivo: non si deve trattare di qualcosa che guarda al passato e al fatto che si dovrà morire, ma ad un'evoluzione, ad un modello da seguire. In letteratura, inoltre, si sviluppa il tema della bellezza, quello della quiete e dell'armonia, della mancanza di sofferenza ("atarassìa") e del conciliare i moti dell'animo in una pace interiore.


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