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Joseph Schelling (1775-1854)

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Joseph Schelling (1775-l854).


Fiche: idealismo estetico   Schelling: idealismo estetico Hegel: idealismo assoluto

Nel pensiero di Schelling ci sono religione, mito . cose che potevano sembrare irrazionali. A differenza di Fichte che mostrò interesse per la 2a critica, egli preferì la 3a, la più romantica. Il suo pensiero è molto difficile perché sembra essere l'insieme di più filosofie. Gli studiosi sogliono dividere il suo pensiero in circa 6 fasi.


Fase fichtiana Schelling è giovanissimo. In pratica per lui si verifica ciò che era accaduto a Fichte: sviluppa alla fine un pensiero a sé stante.



Lettere sul dogmatismo e sul criticismo (1795) in esse affronta il rapporto di Kant fra fenomeno e noumeno. Schelling propone la risoluzione estetica dell'antinomia morale cui pone di fronte l'alternativa fra criticismo e dogmatismo. Il primo assume a principio l'Io e propone l'imperativo di una incondizionata libertà e di una illimitata attività. Il secondo pone come principio l'oggetto e conduce all'annientamento di ogni libera causalità e all'assoluta passività. Sicuramente la più importante è la 10ma lettera dove si sofferma sulla tragedia greca:

"La tragedia greca, rendeva onore alla libertà umana, facendo lottare il suo eroe contro lo strapotere del destino". In essa la necessità era rappresentata dal destino e la libertà dall'azione dell'eroe. Ma l'eroe doveva sempre are per una colpa commessa ad ogni modo dal destino stesso. Ma proprio da questa lotta nasce la dignità umana: l'eroe, pur sapendo che c'è qualcosa che impedisce la sua libertà, lotta contro questo qualcosa affermando la sua libertà. Per Schelling il senso del tragico sta proprio in questa lotta: attraverso la perdita della libertà proclamava nell'atto stesso di perire, il proprio libero volere.

Naturphilosophie: la natura viene vista in chiave filosofica; è il recupero di un pensiero che era passato in secondo piano quando in scienza si andava affermando il meccanicismo. La filosofia studia la natura per intero ed è una visione che non contrasta con la scienza, quella che si andava affermando con la chimica di Lavouasier, l'elettricità di Volta e il magnetismo, ma con quella di Kant e Fichte dal momento in cui F. l'aveva identificata con il NON-IO.

Assoluto





Fichte Schelling

Io Puro Unità indifferenziata

di natura e spirito




reale, ideale,

oggetto soggetto


Non si distinguono più natura e spirito e ci si può rivolgere indifferentemente verso l'uno o l'altro. Anche in natura è possibile ritrovare un'attività spirituale che, sebbene inconsapevole, si svolge finalisticamente. "La natura è lo spirito visibile, lo spirito è la natura invisibile". Partendo dalla natura si arriva allo spirito e viceversa:


natura spirito


Idee per una filosofia della natura(1797)

Anima del mondo(1798)

Primo abbozzo di un sistema della filosofia della natura(1799)

In queste opere è esposta la sua teoria sulla naturphilosophie. Schelling sostiene che tutti i fenomeni naturali sono governati dalle due forze di attrazione e repulsione. In tutti i corpi, organici ed inorganici (secondo Schelling non c'è differenza), è possibile ritrovare una dialettica fra questi due poli opposti  (le due forze) che determinano delle reazioni chimiche. L'equilibrio significa cessazione di ogni reazione, che nell'uomo è la morte. Ad ogni modo la morte di un membro della natura non pregiudica il funzionamento del tutto perché ogni parte è funzionale del tutto. Schelling non fa alcuna differenza tra natura inorganica e natura organica perché le forze dell'una (la gravità, il magnetismo, l'elettricità) si ripetono, ad una potenza superiore, nell'altra (dove agiscono sensibilità, irritabilità, riproduzione). L'armonia che regola ogni elemento di questa natura è un principio vitale che Schelling chiama "anima del mondo" riprendendo la teoria greca della yuc¾ toà cÒsmou[FM1] 

Si capisce come possa avvenire il passaggio dalla natura allo spirito: è possibile perché la natura stessa è spirito.

Fase del "Sistema dell'idealismo trascendentale" (1800): in questa fase Schelling spiega come possa avvenire il passaggio dallo spirito alla natura. Parla lui stesso di idealismo trascendentale poiché parla di real idealismo o idealismo reale. Afferma infatti che l'unità indifferenziata di natura e spirito porta ad un approccio alla realtà che può essere vista dal punto di vista del realismo o dell'idealismo. Ci sono due momenti:

riflessione: l'atto con cui l'Io si riappropria del Non-Io che ha creato che è un momento ideale ma consapevole;

intuizione: l'atto con cui l'Io crea il Non-Io che è un momento reale ma inconscio.

Come si possono conciliare necessità e finalità, oggettivo e soggettivo, reale e ideale? In due modi:

diacronicamente: attraverso il tempo, con l'azione dell'uomo. Egli crede di agire liberamente perché ha libero arbitrio, ma è guidato da una mano superiore, come il destino, che lo porta a segno anche se questo nell'uomo avviene incosciamente;

sincronicamente: attraverso l'arte. Per Schelling l'arte è l'organo (strumento) della filosofia per cogliere l'Assoluto. L'opera d'arte costa di due momenti: uno inconscio (l'ispirazione) e uno conscio (l'attuazione). Senza ispirazione un'opera non è tale, ma senza l'attuazione l'ispirazione non è nulla. Un 'opera d'arte, quindi, è espressione dell'Assoluto e in quanto ne coglie l'essenza, un'opera d'arte non finirà mai di dirci qualcosa. "L'opera d'arte è una finestra sull'ideale". L'arte che Schelling apprezza di più è la Poesia, anche se fra i tre generi, epico, lirico e drammatico, egli predilige il drammatico. Schelling mostra anche interesse per la mitologia, che sembrerebbe qualcosa di irrazionale. Naturalmente S. parla di una Nuova Mitologia che non è come la vecchia allegorica, quindi falsa, ma tantegorica.La mitologia è una manifestazione del divino.

Fase della filosofia dell'identità.

Fase della teosofia: la teosofia è una branca di conoscenza privilegiata e si occupa di argomenti quali l'essenza dell'anima umana, la personalità di Dio, il problema della libertà. Schelling afferma che il male non è non-essere come affermava S. Agostino, ma deriva dal Dio potenziale (natura naturans) che si contrappone al Dio in atto (natura naturata). Ciò significa che il male deriva da ciò che non può ancora definirsi spirito e quindi un gesto malvagio indica proprio la naturalità dell'essere che lo compie.

Fase positiva.


Tra la 4a e 5a fase c'è un periodo di stasi in cui Schelling si dedica all'insegnamento.


 [FM1]




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