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L'ARTE Gauguin, Seurat, Van Gogh

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L'ARTE:


Negli ultimi decenni del secolo si delinea, nella produzione di alcuni pittori (tra cui ), una tendenza ben diversa da quella che distingueva Monet e dei pittori a lui contemporanei, i quali sembravano limitarsi a una restituzione delle apparenze fenomeniche in termini puramente visivi. L'interesse della nuova generazione si sposta infatti dall'ottico al concettuale: in modi diversi ciascuno di essi guarda al di là dei fenomeni, alla ricerca di regole di costruzione dell'immagine indipendenti dalle contingenze naturali. I soggetti sono semplici pretesti per la messa a fuoco di schemi costruttivi svincolati dall'imitazione della natura, in direzione dell'identificazione di una pittura "pura", che trovi al proprio interno delle regole specifiche.

Verso la fine del secolo emergerà una pittura di tendenza simbolista, volta a ricercare sempre più l'aspetto evocativo della urazione, colta nelle sue implicazioni spirituali e dunque eminentemente individuali. La pittura simbolista ha dato un'interpretazione più ampia del termine "natura", tendente a mescolare i fenomeni naturali visivi con quelli invisibili, nascosti nella mente e nel cuore degli uomini. Tale complesso riferimento alla natura, ha portato al nuovo stile decisamente antinaturalistico che ha chiuso il secolo, attribuendosi un significato di rinnovamento e giovinezza: art noueveon nei paesi di lingua francese, Jugendstil in quelli di lingua tedesca.

I suoi interpreti sono pervenuti a un sempre più mancato allontanamento dall'oggettività attraverso una progressiva stilizzazione, semplificazione dell'immagine; un aspetto che iniziò a caratterizzare l'arte di questi pittori fu la contaminazione di linguaggi diversi: linguaggi "alti", della grande tradizione pittorica, e linguaggi bassi", quali quelli folcloristici o primitivi di Gauguin, oppure quelli del manifesto di Seurat , i loro viaggi diventarono una fonte primaria di stimoli. Viaggi reali, come quelli che portarono Gauguin in paesi non contaminati dalla cultura Occidentale, e viaggi della mente verso luoghi che non esistevano ma erano seganti, come quelli di Baudelaire ("come un liquido divino e puro il fuoco che colma, le regioni limpide").



Le corrispondenze tra suoni, colore, forme e sensazioni, produttrici di risultati visivi e fondati non sulla rappresentazione ma sull'allusione, sulla ricerca di sonorità diventarono la prima chiave di lettura della nuova arte, per la quale si usa il termine, estremamente ampio di Simbolismo.

Nel 1891 il critico Alòbert Aurier aveva preso per spunto proprio dalle "corrispondenze" baudelaireane per definire i caratteri fondamentali della nuova arte. Oltre a essere ideista l'opera d'arte deve essere simbolista, ovvero esprimere un'idea per mezzo di forme; sintetista, dunque in grado di presentare tali forme in modi generalmente comprensibili; soggettiva, poiché l'oggetto non doveva mai essere considerato come tale , bensì come segno di un'idea percepita dal soggetto; e infine decorativa, in quanto forma artistica.  





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