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L'ELEGIA

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Genere letterario autonomo che si colloca all'interno della poesia lirica (dal greco lyra, strumento a corde che accomnava la recitazione cantata di testi poetici privi di narrazione e a carattere soggettivo), che tratta qualunque argomento, pur che questo sia connesso al particolare modo di sentire del poeta. Lo spunto iniziale è del tipo descrittivo: il poeta osserva le cose che lo circondano con una capacità di cogliere i loro significati. Sulla realtà percepita il poeta proietta il proprio stato d'animo e lo trasmette al lettore attraverso le parole e alla loro associazione. Caratteristica fondamentale: brevità della poesia. Per la sua brevità e per la necessità di comunicare la ricchezza di significati trasmessi dalla realtà, il linguaggio della lirica possiede caratteristiche particolari, che derivano dalla struttura in versi, dall'uso di ure retoriche e da un utilizzo particolare del lessico e della sintassi. Le parole, per il modo in cui sono state scelte, accostate e composte, producono una particolare musicalità e ritmo, che si aggiunge all'effetto trasmesso dal significato semantico.


L'elegia è una composizione poetica articolata, nella sua forma metrica, in una sequenza più o meno ampia di distici elegiaici, ossia esametri alternati a pentametri, in rigorosa successione.


Il contenuto della poesia elegiaca ha un'ispirazione soggettiva e autobiografica.


L'elegia nasce in Grecia come composizione poetica usata per accomnare il flauto.


Il termine greco "elegos" indicava il mome di un canto lamentoso o funebre. Le più antiche composizioni però presentano caratteri del tutto diversi.




Si possono individuare tre distinte linee di sviluppo dell'elegia greca: la prima si ispira al modello dell'epica omerica, rappresentato da elegie guerresche. Esortavano alla lotta in difesa della patria e all'esaltazione delle virtù eroiche del guerriero. La seconda tende a definire con intento pedagogico i tratti di un'etica aristocratica e conservatrice. La terza sembra invece rinviare al modello del genere didascalico. Il contenuto più originale del genere elegiaco fu quello di Mimnermo di Colofonie, iniziatore dell'elegia amorosa, che in tono malinconico o sconsolato attribuisce il tema erotico alle sue opere.


L'elegia latina raggiunge i suoi più alti esiti nell'età augustea con le composizioni di Properzio, Tibullo e Ovidio, però, precursore e iniziatore dell'elegia latina, può essere considerato Catullo.


L'elegia latina porta in primo piano i sentimenti del poeta, soprattutto l'amore, vissuto come un'esperienza tormentosa, ciò giustifica la ura della donna amata, rappresentata come capricciosa padrona del cuore del poeta.


L'elegia latina presenta anche un repertorio mitologico.


L'originalità dell'elegia latina deriverebbe dalla capacità dei suoi autori di fondere modelli diversi animando la nuova creazione poetica con costanti riferimenti alla propria vicenda personale.




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