Le caratteristiche del buon lettore

Le caratteristiche del buon lettore.

Tutto quello che può riguardare la lettura presenta spesso molte controversie.

Per questo se si organizzasse un sondaggio, facendo le domande proposte da Nobokov, non esisterebbe un unico tipo di risposte. Tuttavia si potrebbero ottenere più o meno due linee abbastanza comuni. Analizzando ulteriormente le caratteristiche sociali di chi risponde si potrebbe arrivare ad una grossolana divisione sulla base delle condizioni sociali dei diretti interessati.

Più precisamente gli appartenenti ad un ceto medio-basso si aspetterebbero che il lettore modello è iscritto ad un club del libro e ha un certo senso artistico. Potrebbero anche aggiungere che deve potersi identificare nell'eroe o nell'eroina di quello che legge e che gli sarebbe molto utile aver già visto il film tratto dal libro in questione.

Gli intellettuali risponderebbero invece mediamente con la loro classica visione della materia in questione. Dipingeranno quindi la ura di un lettore capace di crearsi un mondo parallelo alla realtà in cui può sognare liberamente, dotato di un livello culturale tale da fargli ottenere un buon senso artistico, capace di ricordarsi per un certo periodo quello che legge e in grado di concentrarsi sull'aspetto socio-economico così da avere un quadro dettagliato delle possibilità del protagonista nella vicenda.

Bisogna però ricordarsi che questa divisione così gerarchica non è sempre veritiera. Esistono infatti persone di basso ceto che riescono a considerare la lettura un vero e proprio mezzo di comunicazione vivo e che quindi avrebbero fornito risposte sostanzialmente simili a quelle del secondo gruppo esaminato.

Non bisogna dimenticare che alcune persone, che non vogliono leggere, ma che necessitano di convincere se stessi di questo, potrebbero attenersi ai pensieri del primo gruppo sminuendo così le loro capacità.

C'è chi vede la ura del buon lettore come colui che non necessita di nessun requisito indicato, fatta eccezione, forse, dell'immaginazione. Pensano di conseguenza che il grande appassionato non lo si riconosce solo perché lo si vede sempre vicino a un libro o per il fatto che ha un'immensa libreria, ma anche per la grande facilità con cui si lascia trasportare interiormente.