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Niccolò Machiavelli : "Il Principe" - La Dedica



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Niccolò Machiavelli : "Il Principe"


La Dedica


Machiavelli esordisce, mettendo subito in chiaro quale sia il suo scopo, ovvero dimostrare a Lorenzo quanto lo stimi e lo ammiri.

Per fare ciò ha intenzione di donargli ciò che di più caro possiede, com'era usanza del tempo, vale a dire la propria esperienza politica e la propria conoscenza degli "uomini grandi", che ha raccolto in un volume che intende regalargli.

Egli si aspetta che il nuovo signore di Firenze sia interessato alla sua opera unicamente per i contenuti che essa esprime, e non certo per la forma con cui lui l'ha composta, che, infatti, è volutamente semplice e diretta, ad esclusione di questa stessa introduzione che mantiene un tono aulico proprio perché si rivolge direttamente a Lorenzo.

Machiavelli giustifica quella che potrebbe essere interpretata come presunzione, affermando che pensa che quest'opera potrebbe essere utile a "vostra Magnificenzia" in quanto "come coloro che disegnano e' paesi si pongono bassi nel piano a considerare la natura de' monti e de' luoghi alti e, per considerare quella de' luoghi bassi, si pongono alto sopra e' monti, similmente, a conoscere la natura de' populi, bisogna essere principe, e, a conoscere bene quella de' principi, conviene essere populare".

Machiavelli si augura infine che la lettura di questa sua opera possa aiutare il signore di Firenze a pervenire a "quella grandezza che la fortuna e l'altre sua qualità le permettono" e che nel frattempo lo spingano ad osservare come Machiavelli stesso sia invece tormentato dalla mala sorte, e perciò ad aiutarlo a riprendere l'attività politica, facendogli ritrovare i fasti e la gioia di un tempo.






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