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Opera lirica



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Opera lirica


Con il nome "opera lirica" si intende quel genere letterario-teatrale nel quale le azioni sono sottolineate da musica e canto; si chiama anche melodramma. Per lo sviluppo della lirica in Occidente si deve molto al teatro greco; l'opera lirica in quanto tale fu teorizzata nel '500. Già nel Medioevo vi erano numerose rappresentazioni con la musica, ma non vi è una derivazione diretta dell'opera lirica. Grazie alla Camerata Fiorentina alla fine del '500 si gettano le basi dell'opera. Con Monteverdi (nel '600) si trovano alcuni elementi nuovi, come le strofe e i ritornelli, l'alternanza di parti cantate e dialogate e anche alcuni balletti. Nel 1637 a Venezia si aprì il primo teatro per tutti. Nel '700 le coreografie si fanno piú semplici e si differenziano l'opera seria e l'opera buffa. Alla fine del '700 trionfo l'opera buffa, da cui derivano l'opera romantica e neoclassica. All'inizio dell'800 Rossini fu l'italiano piú noto; Donizetti e Bellini sostituirono il bel canto con la passione. Verdi introduce i temi dell'innocenza liberata e della ricerca della libertà. Con l'opera romantica si aggiungono elementi innovativi e sorprendenti. Nei Paesi di lingua tedesca si preferivano rappresentazioni a carattere mitologico. Dall'opera romantica deriva l'opera verista (Puccini), che aveva un grande sentimentalismo da argomenti estranei ai precedenti e incentrati sulla borghesia. Da qui in poi si differenziano molto le esperienze dei singoli, che non possono rientrare in alcuna classificazione.




OPERA SERIA - BUFFA

(Rossini)

OPERA ROMANTICA (Bellini,

OPERA LIRICA o MELODRAMMA   Donizetti, Verdi, Wagner)

OPERA NEOCLASSICA

OPERA VERISTA o BORGHESE (Puccini, Strauss)



Verdi

Verdi nacque da una famiglia modesta e prese le prime lezioni dal parroco del paese. Non riuscì a entrare nel Conservatorio di Milano, ma riuscì comunque a prendere lezioni di organo, fino a diventare un maestro di musica. Muoiono la moglie e la lia. Delle sue prime due opere, una è un grande successo, l'altra un fiasco. I patrioti dell'epoca vedono nelle sue opere un forte significato patriottico, anche se in realtà le vicende politiche facevano solo da sfondo alle vicende amorose. L'Aida fu composta per l'inaugurazione del canale di Suez.


La Traviata (G. Verdi)

Il libretto è di Piave e il melodramma è un tre atti. Violetta è l'amante del barone Dufour, che ha dato un grande banchetto. Prima della festa, Violetta confida a un'amica di essere gravemente malata. Tutta la sera balla con un ragazzo di nome Alfredo, che si innamora di lei. Nel secondo atto essi sono già fidanzati, ma versano in gravi condizioni economiche; il padre di Alfredo convince Violetta a partire per Parigi e lasciare Alfredo. Violetta si reca a Parigi dall'amica Flora. Quando arriva a casa di Flora c'è una festa e lì vi è anche Alfredo, che Violetta cerca di convincere ad andare via. Nel terzo atto, Violetta giace morente a letto, quando le arriva una lettera di Alfredo, che giunge appena in tempo per stringerla nelle sue braccia prima che esali l'ultimo respiro.






Puccini

Puccini da ragazzo non aveva alcuna voglia di assecondare i genitori che volevano fargli imparare la musica, ma dopo aver ascoltato l'Aida decise di frequentare il Conservatorio a Milano per diventare egli stesso compositore. Collaborò con l'editore Ricordi, che era il piú famoso dell'epoca. Poiché il suo tenore di vita era molto basso, gli occorsero ben 5 anni per completare Edgar. Compose successivamente la Bohéme, la Tosca, Madama Butterfly, la Fanciulla dell'Est e la Turandot.


Bohéme

Il libretto è di Illica e Giocosa ed è formata da quattro atti. Marcello e tre suoi amici stanno parlando dentro la loro casa, ma arriva il padrone che esige il amento dell'affitto. I ragazzi riescono peró a mandarlo via e a questo punto escono tutti tranne Rodolfo. Bussa alla porta Mimí, loro vicina di casa e Rodolfo, vedendola pallida, le offre un bicchiere di vino. Si spegne d'improvviso la luce e Mimí perde la chiave di casa. Al buoi Mimí e Rodolfo si accorgono di essere reciprocamente attratti. Gli amici chiamano Rodolfo dalla finestra e nel secondo atto si trovano al Café, dove li raggiungono anche altri tra cui Musetta, che si innamorerà di Marcello. Nel terzo atto Mimí confida a Marcello di voler lasciare Rodolfo perché troppo geloso; anche Rodolfo vorrebbe lasciare Mimí, ma si addolcisce pensando al fatto che lei sia tisica. Nel quarto e ultimo atto Rodolfo, Marcello e gli amici improvvisano un nuovo banchetto come quello iniziale. Mentre stanno mangiando arriva Musetta, che riferisce che Mimí è svenuta per le scale. I ragazzi cercano di raccogliere i soldi per andare a chiamare un medico, ma questi non giunge in tempo e Mimí muore nell'abbraccio di Rodolfo.








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