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PUBLIO VIRGILIO MARONE - Vita, Opere, Eneide

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PUBLIO VIRGILIO MARONE

Vita


Nasce il 15 ottobre 70 a.C. ad Andes (odierna Pietole), in provincia di Mantova, da una famiglia d'agricoltori.

I suoi studi iniziano a Cremona, dove apprende la grammatica; a Roma frequenta il filosofo Epideo e instaura le prime amicizie con i grandi letterati dell'epoca.

A Napoli frequenta la scuola filosofica epicurea: si tratta di una corrente ellenistica filosofica del filosofo greco Sirone.

Tale corrente, d'origine materialistica, si proponeva di raggiungere la massima felicità sulla Terra tramite il distacco dalle passioni massime umane; tra gli altri elementi consideravano gli dei pura superstizione degli uomini.

Tra le sue amicizie letterarie più intime si ricordi quella con il poeta Orazio.



Profondamente amante della vita in camna, dove trascorre gran parte della sua vita, ma che deve abbandonare nel 41 a.C. a causa della spoliazione dei terreni per essere ridistribuite ai veterani cesariani.

La formazione culturale avviene in periodo politicamente turbolento, caratterizzato soprattutto dalla spoliazione dei terreni.

La fine di questo periodo coincide al 31 a.C. con la battaglia d'Azio, che pone fine alle lunghe guerre di questo periodo, e determina l'ascesa al potere d'Ottaviano.

Nel 41 a.C. entra a far parte del circolo di Mecenate, che finanziava i letterati affinché producessero opere letterarie.

Durante questo soggiorno a Roma compone la sua opera più famosa: l'ENEIDE.

Tale opera rimase incompiuta siccome Virgilio muore prima, nel 19 a.C., in rientro da un viaggio in Grecia per acquisire informazioni per l'Eneide.

Venne sepolto a Napoli sulla via per Pozzuoli con il seguente epitaffio:

MANTUA ME GENUIT, CALABRI RAPUERE, TENET NUNC

PARTHENOPE; CECINI, PASCUA, RURA, DUCES

(= Mantova mi generò, la terra di Calabria (l'allora Puglia) mi rapì, ora mi tiene Napoli; ho cantato i pascoli, i campi, i comandanti)

Evidente il riferimento alle sue opere:

Pascua-Bucoliche; Rura-Georgiche; Duces-Eneide.


Opere


BUCOLICHE: composte fra il 42 e il 39 a.C..

Si tratta di 10 composizioni in esametri, scritte sulla base degli Idilli di Teocrito.

E' un esaltazione alla camna, in altre parole un mondo puro e lontano dalla guerra, dai partiti.

E' descritta anche la serena pace dove il poeta si rifugia per dimenticare la spoliazione dei poderi paterni.

GEORGICHE: composte fra il 37 e il 30 a.C.

E' un poema diviso in 4 libri (coltivazione della vite, allevamento, agricoltura, apicoltura), per cercare un ritorno al lavoro dei campi.


Ci sarebbero altre opere di dubbia attribuzione note come "Appendix Verginiana".



Eneide


Composta nell'età augustea, l'Eneide comincia con il naufragio della nave d'Enea e d'alcuni suoi comni troiani, in fuga dalla strage di Troia.

La loro nave naufraga sulle coste Cartaginesi, dove sono accolti dalla regina Didone.

Durante il soggiorno a Cartagine Enea ha modo di raccontare tutta la sua storia a Didone; nel frattempo i due s'innamorano.

Dopo un breve periodo Enea deve ripartire, ciò sconvolge Didone che muore suicida.

Enea e i comni riprendono il viaggio, facendo tappa sulle coste siciliane dove muore Anchise, il padre d'Enea.

La tappa successiva fu Cuma, dove la Sibilla informa Enea del destino glorioso di Roma e compie un viaggio negli inferi.

Giunto finalmente a Roma sposa la lia del re Latino, Lavinia.

Ciò provoca la gelosia del re dei Turni, Turno.

Si scatena così una serie di battaglie, che culmineranno con il duello fra Turno ed Enea, che vincerà.

Il poema si conclude con la vittoria d'Enea e con la nascita di Roma.


Il poema fu composto per esaltare le origini della gens Iulia, che annota come antenato Enea, dalle origini divine.

Tra i maggiori discendenti di Enea, ci sono Giulio e Ottaviano.






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