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SCHEDA DI ANALISI DI UN TESTO NARRATIVO - Enrico Brizzi, Jack Frusciante è uscito dal gruppo

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SCHEDA DI ANALISI DI UN TESTO NARRATIVO


Autore: Enrico Brizzi

Titolo: Jack Frusciante è uscito dal gruppo

Edizione: Baldini & Castoldi, Milano 1995

Ambiente: -Tempo: La vicenda si svolge nella Bologna dei giorni nostri, la Bologna caotica degli anni '90.

-Spazio: Lo spazio è interamente occupato da Bologna città, una città vivace e caotica, ma che ha i suoi spazi tranquilli, come i porticati per le romantiche passeggiate e le verdi colline dove si trova la casa di Aidi. Nel corso della narrazione vengono citate numerose vie e piazze della città, e ciò rende ancora più reale il racconto, e ci fa inoltre capire che questa città l'autore la conosce molto bene. Tra i luoghi principali vi è il Liceo Classico Caimani, descritto dall'ironico punto di vista di uno studente medioborghese che si ritrova a scuola con comni ricchi e snob e professori intolleranti. Un ambiente in cui spicca la differenza tra la maggioranza di li di dottori e avvocati e quella minoranza di ragazzi più scanzonati, forse con qualche villa e macchina in meno, ma sicuramente con meno problemi e con una allegra e spensierata voglia di divertirsi. Vi è poi la casa di Alex, che, dalla descrizione della scena iniziale, sembra un quadro che non muta mai, con la stessa famiglia davanti alla tv e le stesse prediche ogni volta. E poi ci sono i locali di Bologna, le strade affollate, le colline, che fanno da contorno alle prodezze ciclistiche del protagonista, e la casa nel bosco di Aidi, quasi un luogo incantato.



Personaggi: Alex D. è un ragazzo che frequenta la IV superiore al liceo Caimani di Bologna. E' un ragazzo a cui piace molto andare in bicicletta, che ama la musica rock-punk e che suona la chitarra, e per questo viene visto con un po' di disprezzo dai coetanei e dai suoi genitori; ad aggravare la situazione c'è anche il suo rendimento scolastico e le persone che frequenta: era sempre stato il migliore della classe, ma aveva incominciato a non studiare più, preferendo andare a suonare o ad ubriacarsi con gli amici piuttosto di recarsi a scuola. Un giorno conosce Adelaide, una ragazza che frequenta la sua stessa scuola, e se ne innamora. Da quel momento tutto cambia nella sua vita: non gli importa più nulla della scuola, non ha più lo stesso rapporto con gli amici e si isola da essi . le uniche cose a cui pensa sono i momenti che passerà con Adelaide, quello di cui parleranno, ciò che faranno insieme . Ma pensa anche a quando lei non ci sarà più, a quando sarà lontana in America, e capisce di aver trovato finalmente ciò che è veramente importante per lui, e anche se lei sarà lontana, lui la penserà sempre fino a quando non potranno rivedersi di nuovo.

Adelaide (Aidi) è la ragazza di cui si innamora il protagonista. E' arrivata a Bologna dalla Sicilia e alla fine dell'anno scolastico a cui si fa riferimento nel testo partirà per la Pennsylvania, in America, dove starà a studiare per un anno. Conosce Alex quasi per caso: le viene presentato da un'amica comune e si ritrovano a parlare di poesie; un giorno lo chiama per portargli una raccolta riguardante il suo poeta preferito, e dal quel momento fa cambiare la vita del protagonista. Tra loro si forma un legame molto particolare: sono più che amici, ma non si sentono dei "fidanzati". Infatti quando Alex le chiede se si vuole "mettere" con lui lei non risponde e fugge via, evitandolo per qualche giorno. Ma poi è lei stessa a richiamarlo e a pregarlo di ricominciare quel rapporto così "difficile da capire", ma proprio per questo bellissimo.

Martino è il miglior amico di Alex; è un ragazzo molto ricco ma con dei grossi problemi. I genitori divorziati non lo controllano molto e perciò la sua vita è molto libera: è molto spesso fuori casa, si ubriaca con gli amici e spende tutti i suoi soldi con le ragazze o per comprare videocassette, la sua passione; la sua agiatezza, il suo comportamento distaccato e il fatto che aveva abbandonato le attività che non lo interessavano, come lo studio, per dedicarsi solo a ciò che gli piaceva veramente, affascinano il vecchio Alex. La polizia un giorno lo trova all'uscita di una discoteca dopo che si era drogato e per questo, dopo essere stato una notte in galera, deve essere processato; per evitare questa vergogna si uccide, lasciando una lettera ad Alex, in cui gli spiega che non ce la faceva più a vivere, che non poteva più rimanere nel "gruppo", dato che ora tutti lo avrebbero deriso e sbeffeggiato, e quindi l'unico modo che aveva per uscirne era di suicidarsi.

Sintesi della Narrazione: Il romanzo racconta i turbamenti e le ribellioni di un diciassettenne , Alex , lio di genitori benestanti , studente del liceo Caimani, uno dei migliori Licei di Bologna , che all'improvviso scopre quanto sia falsa la sua vita così facile e scorrevole , senza difficoltà e senza 'prove'. Comincia allora a provare una nausea per i vestiti firmati , per i professori ottusi , per la vita 'come si deve' , per la famiglia che non fa 'mancare nulla'. Così il 'vecchio Alex' decide di voltare le spalle a tutto, come fece un giorno John (Jack) Frusciante, chitarrista dei Red Hot Chili Peppers, il quale lasciò la sua 'band ' proprio quando stavano per raggiungere il successo,  i soldi, la sicurezza, dando un calcio al benessere materiale, la fama che tutti inseguono. Alex come John quindi, due ragazzi che hanno avuto il coraggio di dire no a un mondo facile, forse troppo, fatto di falsità e ipocrisia, per scoprire e seguire la voce ribelle che li spingeva a non fermarsi alle apparenze. Accanto alla ribellione di Alex c'è l'amore per Adelaide, la dolce Aidi che presto dovrà partire per l'America e un nuovo amico Martino che purtroppo muore suicida . L'amore che ha per la ragazza è senza certezze , senza promesse , senza parole impegnative, senza baci e sesso , ma pieno di verità di candore , di trasalimenti , di poesia . Un amore fuori dal grigiore del conformismo , che vola in alto ,come in alto è la casa di Aidi , sulle colline attorno a Bologna , in cima a una salita durissima, che mette alla prova le virtù ciclistiche di Alex 'Girardengo'. Ogni pedalata per salire fin lassù allontana il nostro "rockettaro" dalla falsità del mondo in cui si trova a vivere. "L'uscita dal gruppo" come ascensione catartica a un mondo reale, senza ombre o stupide "regole d'etichetta".

I comni di scuola di Alex sono molto diversi tra loro e rispecchiano tutti i tipi di studenti che si possono trovare in qualsiasi classe in qualunque posto, ma solo due gruppi sono messi in risalto nella storia: ci sono le "secchione", che sono sempre attente e compiacenti verso i professori, (le "puttan-suore come le definisce il protagonista) ragazze che Alex non sopporta. E poi ci sono quelli come lui, che magari suonano nel suo gruppo, che sono sempre pronti a raggiungerlo nelle "trincee" dei bagni della scuola o a "saltare" le lezioni con lui.

La famiglia di Alex (padre, madre e fratello minore) appare sempre unita, intenta a guardare la TV o a mangiare; i genitori pensano che il lio sia diventato uno scansafatiche, e per questo Alex viene rimproverato spesso, ma riceve anche dei consigli da parte della madre, che però tiene poco in considerazione. E' da notare come nel libro non compaiano i loro nomi ma soltanto i nomignoli che Alex ha affibbiato a ognuno di loro: Mutter (madre) Cancelliere (padre) e frere da lait (fratello).

Stile e narratore: Il narratore è un amico di Alex, deciso a raccontare la storia del "vecchio" con la dolce Aidi. Perciò è onnisciente, infatti nel libro si possono trovare continuamente commenti e anticipazioni.

Alex viene presentato da un narratore esterno come personaggio protagonista, ma quando compaiono gli spezzoni di "Dall'archivio magnetico di Alex D." diventa narratore interno di secondo grado. Il registro linguistico usato è per lo più familiare- colloquiale, perché la lingua dei giovani non sopporta regole di sorta nemmeno se è ingabbiata dalle ine di un libro. Di effetto infatti è spesso l'omissione dei segni di interpunzione o la frequente mancanza di nessi logico-sintattici nelle frasi.

Intenzioni dell'autore: Brizzi vuole ricreare nel suo libro il mondo giovanile nella sua interezza, narrando dal "di dentro", e quindi con una maggiore cognizione e una sensibilità, i problemi di questa età. Sicuramente il suo è un libro "culto", uno di quei libri che si meritano il timbro di "libro generazionale", perché è impossibile per un ragazzo cresciuto negli anni '90 non riconoscersi almeno in parte con il protagonista, con lo strafottente Alex che ascolta la stessa musica che ascoltiamo noi, che legge i stessi libri che leggiamo noi, che insomma è come noi. Brizzi infatti gioca molto su questo: il romanzo si può considerare una specie di "citazione continua", sia apertamente con i continui riferimenti voluti a libri e canzoni, sia più celatamente con una trama che, per stile e contenuti, si può definire un mix tra "Il giovane Holden" di Salinger e "Due di due" di DeCarlo. Questo però era inevitabile perché la generazione giovanile è stata già mirabilmente rappresentata dal genio di Salinger e dalla penna di DeCarlo: Brizzi è altrettanto abile nel ricollegarsi a loro creando qualcosa di suo sotto l'esempio dei "maestri".

Per questo volutamente riempie le ine del libro di continue citazioni sia letterarie (da Cummings a Baudelaire, lo stesso Salinger, Saint Exupery (tanto amato da Aidi), Richard Bach e Leopardi) sia musicali (i Cure, i Red Hot Chili Peppers, i Clash, i Beatles, i Police, i Doors, gli Smiths, i Pogues, i Rem, i Dire Straits etc.).

Considerazioni personali: "Jack Frusciante è uscito dal gruppo" di Brizzi io lo definirei un "romanzo-specchio" anche a costo di coniare una specie di neologismo. Mi sembra la definizione più corretta per quello che è il ritratto degli anni novanta, per il riassunto di mille amori, mille storie, mille amicizie, per la sintesi di mille vite di migliaia di ragazzi. Nel leggerlo ho provato sensazioni indecifrabili perché spesso mi sentivo davvero io il "vecchio" Alex, continuamente "skazzato" a casa e perennemente alla ricerca di qualcosa di più. Personalmente ho trovato fantastico l'effetto che le continue citazioni di musica hanno creato, perché era come se leggendo ascoltassi la fantastica colonna sonora di "una storia che al cinema non avrebbe mai funzionato". Spesso mi è capitato durante la lettura di imbattermi in frasi staccate dal contesto della storia e che alle mie orecchie suonavano come raccomandazioni, quasi rimproveri, per ogni giovane. Due di queste frasi che mi hanno colpito molto sono: "Bisogna continuare a studiare per ottenere la felicità in futuro o è meglio cogliere tutte le occasioni che si presentano al momento?" e  "Siate pronti, perché non sapete né il giorno né l'ora". La prima mi ha fatto riflettere quel tanto che basta a insinuare il dubbio, dubbio a cui non sono ancora riuscito a dare una risposta. La seconda invece mi ha ricordato di rimanere sempre attento, mi ha fatto tornare alla memoria il "vecchio" carpe diem, perché come dice Jovanotti in una sua canzone : << alla stazione ci sono dei treni che perdi e che poi non ripassano più>>.






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