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FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO PEIRCE - SEMIOTICA

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FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO

PEIRCE - SEMIOTICA


INTRODUZIONE


Comunicazione / filosofia

langue Þ espressione

atto comunicativo



parole Þ comunicazione


sostanzialismo e soggettivismo Þ logica delle relazioni


PRIMATO DELL'ESPRESSIONE


Soggettivismo Sostanzialismo


S. Agostino Platone

"primato teologico" "La parola come segno"


PEIRCE


IL SILLOGISMO


Þ Un sillogismo è un'inferenza mediata di tipo deduttivo

inferenza: dalle premesse si giunge alla conclusione;

mediata: la conclusione viene tratta mediante la seconda premessa;

deduttivo: le premesse contengono ciò che è necessario per raggiungere la conclusione.

PROPOSIZIONI Þ giudizi


verità o falsità (=proposizioni apofantiche)


verità: una proposizione è vera quando congiunge ciò che   nella realtà è congiunto

falsità: una proposizione è falsa quando congiunge ciò che nella realtà è     disgiunto

Le proposizioni si distinguono per Þ QUALITA'  (Affermative/Negative)

Þ QUANTITA'(Universali/Particolari)

A - E - I - O

Realtà Þ vero/falso

Validità Þ la conclusione rispecchia le premesse


SILLOGISMO Þ 3 PROPOSIZIONI Þ 2 PREMESSE + 1 CONCLUSIONE


Le due premesse hanno in comune il TERMINE MEDIO.

Þ Il predicato della conclusione è contenuto nella PREMESSA MAGGIORE

Þ Il soggetto della conclusione è contenuto nella PREMESSA MINORE


In base ella posizione del termine medio nelle premesse, si distinguono 4 ure:

I.       Soggetto nella maggiore - predicato nella minore

II.   Soggetto in entrambe

III.     Predicato in entrambe

IV.    Soggetto nella minore - predicato nella maggiore


Per ogni ura ci sono 64 combinazioni differenti = MODI Þ Þ solo 19 validi.



PEIRCE: CLASSIFICAZIONE DEI SILLOGISMI E FORME DI INFERENZA


Þ Estensione: tutti i soggetti ai quali conviene l'idea

Þ Comprensione: tutti gli elementi dell'idea


Kant sostiene che ci sia un unico principio logico di riduzione

Peirce sostiene che ci sono principi logici diversi


Þ RIDUZIONE = SOSTITUZIONE

Þ del soggetto con un termine la cui     estensione vi è inclusa;

Þ del predicato con un termine la cui   comprensione vi è inclusa.


Secondo Peirce queste sostituzioni sono FORME DI INFERENZA


Conseguenza: distinzione netta fra PREMESSE e PRINCIPIO LOGICO DI INFERENZA.


Peirce definisce dunque le tre forme di inferenza (Þ dette anche "principi guida delle argomentazioni") basate non sul "le cose su cui si ragiona" (soggetto, predicato, . ) né sul "le cose che producono il ragionamento" (concepire, giudicare, . ), ma sulla FORMA DELLE OPERAZIONI USATE PER PORRE LE PREMESSE E TRARRE LE CONCLUSIONI.


Peirce elabora il nuovo elenco delle categorie basandosi sulla tesi kantiana secondo la quale "LA FUNZIONE DEI CONCETTI E' QUELLA DI RIDURRE LA MOLTEPLICITA' DELLE IMPRESSIONI SENSIBILI AD UN'UNITA' DELLA PROPOSIZIONE".



LE CATEGORIE GENERALI


Þ Si possono disporre in una successione:


UNITA' spazio categoriale MOLTEPLICITA'


ESSERE SOSTANZA

esso


SOSTANZA: unità alla quale l'intelletto riconduce le impressioni(connesione fra PREDICATO e SOGGETTO Þ "a è b" Þ la sostanza nomina il soggetto)

Þ va intesa come "ciò che è presente in generale", priva di ogni determinazione.


ESSERE si riferisce alla copula "É" Þ "a è b"

Þ apri le via alla qualificazione della sostanza mediante un predicato.


ESSERE

1) Qualificazione della sostanza = QUALITA'

Þ L'essere e la sostanza si accordano sotto un determinato ground, rispetto, area, punto di vista Þ la qualità dice che c'è qualcosa che si accorda con la sostanza sotto un rispetto.

Þ "Questa stufa è nera"


La nerezza indica la connesione fra la stufa e un'altra apparizione (L'ESSERE NERO) Þ IN ENTRAMBE LE ASSERZIONI "C'E' DEL NERO".

Þ LA NEREZZA INDICA AL STUFA E NON VICEVERSA Þ La stufa non identifica la nerezza.

La nerezza è il ground Þ nella parola "nera" si deve pensare la semplice qualità, scissa, astratta.


2) Accordarsi della sostanza con la qualità Þ RELAZIONE

Þ Circostanza concreta dell'accordo della sostanza e della qualità dal punto di vista del ground. CorrelatoÞ definisce e delimita concretamente il ground (il "non nero").


RAPPRESENTAZIONE

Þ INTERPRETANTE: colui che afferma che una cosa equivale all'altra (v."UOMO" equivale a "HOMME"). Þ PERCEZIONE DEL COLORE "NERO".

La rappresentazione è lìatto ativo fra relato (sostanza) e correlato (qualità).



SOSTANZA


|----- ----- -------------|----- ----- -------------|----- ----- --------------|----- ----- -------------|

ESSERE  QUALITA' RELAZIONE RAPPRESENTAZIONE SOSTANZA


ground correlato interpretante




"QUESTA STUFA E' NERA"


genesi categoriale


"C'E' DEL NERO E QUESTO NERO E' UNA STUFA".










COINCIDENZA DI LOGICA E SEMIOTICA


La logica è la scienza delle seconde intenzioni (oggetti dell'intelletto) applicate alle prime.

Þ La logica è la scienza di tutte le cose (in quanto tutto è riferito all'intelletto)

Þ Tutte le cose sono segni

Þ La logica equivale alla semiotica.



SECONDE INTENZIONI:

CONCETTI Þ simboli interni

POTENZIALI CONCETTI Þ simboli esterni


NATURA DEL SEGNO


Il punto fondamentale della genesi categoriale è la rappresentazione.


COME SI RAPPORTANO LE RAPPRESENTAZIONI

AI LORO OGGETTI?


I segni sono rappresentazioni del modo in cui l'essere riconduce ad unità la

sostanza Þ Che cosa rappresenta una rappresentazione?


CLASSIFICAZIONE DEI SEGNI

RIFERIMENTO

SEGNO

CONCLUSIONE

ATTO FISIOLOGICO

ground

somiglianza

ipotesi

sensazione

ground e correlato

indice

induzione

abitudine

ground, correlato e interpretante

simbolo

deduzione

attenzione









SVOLTA DEL 1868


PENSIERO - SEGNO


Þ Il pensiero coincide con il segno (è la sua manifestazione esteriore)


Impossibile risalire ad un primum = non può esistere un primum appreso per intuizione Þ L'inconoscibile non esiste.


Þ Si ha conoscenza solo in quanto essa è relativa (in relazione signica);

CONOSCENZA ed ESSERE sono sinonimi Þ non esiste niente che non sia segno.


CRITICA AL CARTESIANESIMO


Þ Critica al sectiunesianesimo come sinonimo di INTUIZIONISMO.


1) TEORIA DELL'EVIDENTE

Non esiste. Ci appare evidente ciò che in realtà tante volte abbiamo verificato.


2) TEORIA DELLA VERITA' PUBBLICA

Ciò che è vero è creduto dall'intera comunità dei filosofi. La filosofia non è

una catena di argomentazioni con anelli, ma un cavo intessuto di molte fibre

(prove pubbliche).


3) TEORIA DEL DUBBIO UNIVERSALE

Non dobbiamo dubitare ma avere solo dei pregiudizi.


Þ La filosofia deve mirare alla molteplicità e varietà e procedere per via ipotetica, senza ricercare a tutti i costi l'assoluta certezza.


CONSIDERAZIONI CRITICHE (SINTESI)


I.       NON ABBIAMO POTERE DI INTUIZIONE

II.   NON ABBIAMO POTERE DI INTROSPEZIONE

III.     NON POSSIAMO PENSARE SENZA SEGNI

IV.    L'ASSOLUTAMENTE IN CONOSCIBILE NON ESISTE




CONCETTI CHIAVE


CONCETTO DI REALTA'

NATURA DEI SEGNI

NATURA DEL PENSIERO


CONCETTO DI REALTA'


Tutte le cose sono in cammino nell'infinito processo della conoscenza.

Þ La conoscenza diretta non esiste, la realtà e la conoscenza stanno insieme in un unico universo.

Þ Il reale è un segno, il reale non è una cosa o un fatto ma un significato della catena infinita delle inferenze rivolto ad un interpretante (mente e pensiero).


LE COSE SONO E SONO RELATIVE ALLA MENTE.


PENSIERO:

mio, tuo, . Þprivato, soggetto ad idiosincrasia ed errore

generale Þ verità pubblica, affermata sempre (la comunità umana è depositaria, nel futuro, dell'ultimativa verità pubblica che noi definiamo reale.)


La comunità sociale non fa che tradurre un universo di fatti in un universo di segni dotati di significato.


NATURA DEI SEGNI


QUALITA' MATERIALE Þ un segno è per se stesso, è indipendente da ciò    che rappresenta.

APPLICAZIONE DIMOSTRATIVA Þ connessione fisica con l'oggetto che il     segno rappresenta.

FUNZIONE RAPPRESENTATIVA Þ ciò che il segno è in relazione au un

pensiero.

COME AVVIENE LA RELAZIONE?

Tramite un abito, un

comportamento che trasmette il senso del

segno Þ animazione simbolica delle

qualità nei fatti.

SIGNIFICATO = realtà

QUALITA' E FATTI = quasi reali Þ prima di essere inseriti nell'area del significato.

Þ LA REALTA' NON E' TUTTA SIGNIFICATO.

Le tre funzioni sono CORRELATIVE e IRRIDUCIBILI Þ qualità e fatto non sono niente, si determinano solo nel significato. Tuttavia non si risolvono interamente in esso.


NATURA DEL PENSIERO


L'uomo è un segno Þ anche se non riducibile a mero significato.


Elementi del pensiero-uomo:

FUNZIONE RAPPRESENTATIVA Þ comprensione Þ deduzione

CONNESSIONE REALE Þ attenzione Þ induzione

QUALITA' MATERIALE Þ sensazione Þ ipotesi


Ogni pensiero è un segno ESTERNO Þ L'uomo è un segno esterno.


SEGNO PECULIARE DELL'UOMO = LINGUAGGIO Þ il linguaggio è la somma totale di un uomo Þ l'uomo e la parola si identificano nel significato

Þ l'uomo e la parola si educano reciprocamente.


L'UOMO esiste secondo la realtà comunitaria Þ il pensiero e l'uomo hanno un'esistenza potenziale Þ dipendente dal pensiero futuro della comunità.




IL REALISMO DI PEIRCE


La realtà sta nell'universale Þ l'individuo è ideale o irreale.

L'individuale assoluto non esiste, l'individuale relativo è errore.



TESI DEI NOMINALISTI

TESI DI PEIRCE

Þ Esistono immagini singolari esattamente determinate nei loro minimi particolari

Þ l'uomo non ha la facoltà di possedere tali immagini

Þ UOMO deve essere minuziosamente determinato per poter essere pensato

Þ si può pensare

uomo

singola persona


Peirce sostiene che il singolare rappresenta l'assolutamente inconoscibile.



LA REGOLA PRAGMATICA


Relazione tra qualità e fatto

= percezione della connessione fra il segno e il suo oggetto


Regola: un significato diventa reale quando la relazione tra qualità e fatti viene tradotta in un comportamento, in un ABITO, in una risposta effettiva.


Þ Se il significato sta nell'eseguire un'azione, diventa significato quando l'azione viene riconosciuta.

Þ Il comportamento verso l'oggetto è un accordo prima mentale poi pratico.


PRAGMATICISMO: criterio epistemologico che ci fa distinguere l'inferenza corretta da quella scorretta.Esso deve essere  tale perché mi deve impedire di formulare ipotesi realmente impossibili.








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