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Effetti negativi del potere: la ricerca sulla prigione di Stanfor



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Effetti negativi del potere: la ricerca sulla prigione di Stanfor

Vari ricercatori hanno evidenziato come l'avere del potere può mutare i nostri comportamenti. E quindi che l'avere degli atteggiamenti violenti non è soltanto il risultato della personalità, agente della violenza, ma che il contesto possa influenzare la messa in atto di tali comportamenti. A tal fine è interessante guardare alla ricerca condotta nella prigione di Stanfor.

I soggetti presi in esame furono degli universitari, perché vivono in un contesto completamente differente da quello carcerario. Gli studenti furono divisi in due gruppi, uno svolgente il ruolo del carcerato. Gli altri quello delle guardie. Si notò in breve che l'umore dei carcerati peggiorò progressivamente, sfociando in depressione, in manifestazioni psicosomatiche, pianto, rabbia. Addirittura dopo sei giorni l'esperimento dovette essere sospeso. All'opposto le guardie, manifestarono un atteggiamento sempre più intransigente, erano stati messi nella condizione di usare qualunque mezzo idoneo a ristabilire l'ordine, ed essi decisero di scegliere l'abuso. Il rapporto con i carcerati era verbale, di natura ingiuriosa, e continuava anche quando i carcerati manifestavano obbedienza. Le guardie decidevano di fare delle ore gratis e furono scontenti della fine dell'esperimento.

Kipnis fornisce un interpretazione ai risultati ottenuti da questo esperimento. Nello studiare cosa succede a chi è investito dal potere, individuò delle fasi attraverso le quali chi ha il potere ne viene corrotto.1) la possibilità di accadere agli strumenti del potere, fa crescere la possibilità di esercitare il potere, 2) maggiore è il potere usato, maggiore è la convinzione da parte di colui che esercita il potere di poter controllare il comportamento dell'altro, 3) Ogni volta che colui che esercita il potere, ha la sensazione che così facendo tragga qualche vantaggio, percepirà l'altro in senso svalutativo. Tanto più se quest'ultimo non prova paura per la punizione o è incline all'obbedienza. 4) Se il potere di una persona si accresce, aumentando la distanza sociale tra chi ha il potere e chi lo subisce, quest'ultimo sarà ulteriormente svalutato, e la possibilità di una qualche relazione tra i due tende a sire, 5) La possibilità di esercitare il potere accresce la propria auto stima, al limite può sfociare nell'esaltazione, in cui si rischia di non usare alcuna regola morale.





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