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ADOLF LOOS

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ADOLF LOOS


Le vicende della vita di Adolf Loos e le sue teorie lo tengono staccato dagli architetti viennesi suoi coetanei.

Nato a Brno e educato in provincia, è sordo fino all'età di dodici anni, e forse questa limitazione fisica influisce nel suo carattere e nel suo destino.

Fra il '93 e il '96 Loos viaggia in Inghilterra e in America; tornato in patria comincia a lavorare con difficoltà, realizza alcuni arredamenti e nel 1904 il primo edificio: la villa Karma a Montreux chiaramente ispirata a Wagner per l'impianto parzialmente simmetrico, l'uso di ampie superfici e di aperture nette.

Intanto comincia l'attività di Loos come teorico e polemista; scrive articoli, tiene conferenze e nel 1903 pubblica anche, una rivista dal titolo significativo: "L'Altro - periodico per l'introduzione della civiltà occidentale in Austria".

Loos oltre per il fatto di essere un avversario implacabile della Secessione, viene ricordato anche per l'articolo Ornamento e delitto scritto nel 1908, dove sostiene che l'architettura e le arti applicate devono fare a meno di qualsiasi ornamento, considerato come un residuo d'abitudini barbariche.

Le opere di Loos posteriori al 1908 sono quasi a dimostrazione pratica di queste tesi. La casa sulla Michaelerplatz del 1910 e la casa Steiner dello stesso anno, alla periferia di Vienna, colpiscono i contemporanei per la completa eliminazione di ogni elemento non strutturale: sono volumi di muratura liscia in cui vengono ritagliate le finestre e le altre aperture, mentre una cornice tabulare o una semplice copertina segnano l'attacco della copertura.

Queste costruzioni sono considerate come i primi documenti del razionalismo europeo ed hanno sicuramente influenzato le architetture di Gropius, di Le Corbusier e degli altri maestri del dopoguerra.



Loos resta legato al proprio atteggiamento individuale anche nel dopoguerra, quando gran parte delle sue idee sono assorbite dal movimento internazionale.

Fra il '20 e il '22 egli ha l'occasione di lavorare in grande scala, quando è nominato architetto capo della città di Vienna. È questo forse il momento culminante della carriera di Loos. Progetta un quartiere sperimentale a Heuberg, costruito solo in parte, e numerosi tipi edilizi non eseguiti, che sono in quell'epoca le esperienze più avanzate in fatto di edilizia popolare, non solo in Austria ma in tutta Europa.

Emerge però in quell'epoca il limite culturale di Loos, cioè l'incapacità di trasmettere ad altri, la sua esperienza personale. Nel '22 egli condensa le sue meditazioni distributive nella più perfetta delle sue residenze individuali, la casa Rufer di Vienna, poi si reca a Parigi dove costruisce nel '26 la casa di Tzara. Negli ultimi anni torna in patria, lavora lontano dalle polemiche e realizza ancora tre capolavori: la casa Moller a Vienna, la casa Muller a Praga e la casa Khuner a Payerbach dello stesso anno, dove anticipa, con l'uso di materiali naturali e la cura tecnologica, una ricerca che diventa generale nel decennio successivo.





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