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Autonomia Organizzativa, Autonomia Didattica



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Autonomia Organizzativa



Uno degli elementi di fondo dell'autonomia è quello che riguarda il rapporto con il territorio, inteso come ambiente culturale, fisico, storico; come insieme di soggetti pubblici e privati, come insieme di scuole ed enti di formazione presenti in quel territorio. In questo territorio la scuola si pone come presidio culturale e di formazione, che offre e riceve contributi e risorse dagli altri soggetti. Ne consegue che:
1. il sistema scolastico è sistema integrato con il territorio e le sue risorse;

la progettazione delle attività scolastiche è di pubblico interesse: è soggetta a trasparenza, efficienza, efficacia; hanno titolo ad intervenire tutti i possibili utenti della scuola e gli enti che offrono o ricevono il contributo della scuola; la conduzione della scuola è sorretta dalla condivisione delle risorse e dalla responsabilità del dirigente scolastico;

3. le scuole non operano come soggetti singoli ma tendenzialmente come rete di scuole. Ne consegue che è condizione essenziale un sistema di comunicazione e di coordinamento.
Si verifica pertanto che la scuola concorre allo sviluppo politico, economico e sociale del territorio e con gli altri responsabili locali deve istituire non solo rapporti permanenti, ma deve concordare le linee operative per tale sviluppo.



Conseguenza ulteriore è che il progetto della scuola diventa strategia per il raggiungimento di obiettivi generali che riguardano la scuola stessa come tutto il territorio.


Autonomia Didattica



Uno degli elementi di fondo dell'autonomia è la libertà di organizzazione della didattica:
1. superati i vincoli del gruppo classe, dell'orario didattico obbligato, dell'assegnazione di un docente alle sole 'sue' classi, la scuola può progettare itinerari formativi diversi, correlati agli effettivi bisogni e capacità degli alunni.
2. riconosciuto il diritto delle famiglie di scegliere tra diverse ipotesi formative, la scuola deve diventare più flessibile e soprattutto rispondere alle esigenze degli utenti.



al diritto allo studio si aggiunge il diritto ad apprendere. Ciò implica che la scuola deve mirare al risultato dell'apprendimento, piegandosi ai tempi, alle forme, alle occasioni che caratterizzano lo sviluppo della conoscenza nell'alunno; implica anche che tutti i cittadini hanno il diritto ad incrementare la loro conoscenza e le loro capacità. La scuola pertanto acquista altri utenti istituzionali, e si attrezza in conseguenza.

la scuola procede per progetti di formazione. In questi vanno previste tutte le attività da svolgere, le risorse impiegate, i modi dell'erogazione del servizio ecc . In conseguenza non regge più la distinzione tra attività curricolari ed extracurricolari. Analogamente l'organico dei docenti è correlato alla funzione che la scuola si attribuisce (organico funzionale), pertanto è possibile reperire risorse professionali idonee anche al di fuori dell'organico ordinario.

Si verifica pertanto che l'azione della scuola consiste nell'analisi dei bisogni della popolazione da servire, nella progettazione di una serie di itinerari formativi chiusi in un progetto unitario, nella risposta ai bisogni impliciti o espliciti dei diversi utenti, consentendo, quando è il caso, la scelta delle famiglie e degli alunni.












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