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CIBI TRANSGENICI



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CIBI TRANSGENICI


Dal punto di vista puramente chimico, il nostro organismo è costituito dai materiali che assumiamo sotto forma di cibi e dell'acqua che ingeriamo attraverso l'alimentazione: tutti i composti chimici dunque si trasformano all'interno dell'organismo insieme all'acqua per tutta la durata della vita. Si definisce cibo dunque il materiale che contiene i nutrienti fondamentali, come gli zuccheri, i grassi, le proteine, le vitamine, i sali minerali, l'acqua, e che viene ingerito ed assimilato dall'organismo per produrre energia, stimolare la crescita, preservare le funzioni vitali. Ci sono molti paesi nei quali la produzione di cibo è insufficiente oppure non è possibile garantirla stabilmente, e quindi in questi casi le biotecnologie sono divenute necessarie per stimolare la produzione di cibo e ridurre le perdite dovute alle malattie delle piante o degli animali. Quando è garantita la disponibilità di sorgenti adeguate di cibo, consumatore e la marca" class="text">il consumatore tende però a concentrare la sua attenzione maggiormente su aspetti diversi, legati al particolare gusto ed a preferenze individuali. La parola biotecnologia significa in breve fornire alimenti o beni o servizi servendosi di organismi viventi o di parti di essi. Cibi derivati da piante che sono state ottenute mediante modificazioni di ingegneria genetica sono già disponibili sui mercati e non sono, in generale, diversi dai cibi con i quali ci alimentiamo tutti i giorni. Un organismo geneticamente modificato è un organismo il cui DNA è stato modificato con tecniche di ingegneria genetica. Non esiste in realtà una definizione legale, e viene utilizza comunemente la parola transgenico. Questa parola deriva dalla inserzione nel DNA che si sta modificando, di un gene che non fa parte del patrimonio genetico naturale dell'alimento o della pianta da modificare (transgene), e la parola transgenico deriva quindi da questa modifica fatta al cibo o alla pianta. Lo sviluppo e l'applicazione di tecniche di ingegneria genetica ha portato alla introduzione di molte caratteristiche, per esempio resistenza alle malattie oppure aumento della vita media in molte specie vegetali importanti per l'alimentazione.



Il pomodoro è un esempio attuale, che viene oggi prodotto in molte forme diverse, che vanno dal ketchup ai pomodori in scatola, ai concentrati, al succo di pomodoro. I consumatori invece fondamentalmente si basano su caratteristiche fisiche, come il colore, la consistenza della frutta e dei vegetali come indicatori della loro freschezza, qualità nutrizionale e gusto, ma un pomodoro di colore rosso brillante e dall'aspetto invitante potrebbe essere vecchio di settimane e quindi di scarso valore nutrizionale ed un consumatore non avrebbe alcun modo di capire dalla sola osservazione se il DNA del pomodoro fosse stato opportunamente modificato per dargli quell'aspetto fresco invitante capace di trarre in inganno. Esistono numerosi rischi connessi con l'impiego delle tecniche di ingegneria genetica, tra le quali il rischio di variare, in maniera non intenzionale, i geni in un organismo, renderlo pericoloso e capace di mutare l'ecosistema dove esso si sviluppa e sul quale ha impatto con il conseguente rischio di rendere pericoloso l'ecosistema stesso introducendo delle modifiche capaci di influenzare un organismo dopo l'altro fino all'uomo attraverso un meccanismo a catena. Il rischio genetico è ancora più difficile da controllare: l'inquinamento genetico produce infatti nuovi micro organismi che vengono introdotti nell'ambiente, possono migrare e riprodursi e cambiare a loro volta, adattandosi a condizioni vitali differenti e trasferendo le proprie caratteristiche ad altri organismi in modo da rendere praticamente impossibile il controllo e la reversibilità di processi di mutazione su base genetica. Inoltre geni provenienti da batteri o da virus o insetti che non hanno mai fatto parte della alimentazione umana possono venire introdotti nel cibo, senza che nessuno possa ad oggi valutare o predire i possibili rischi connessi con tale introduzione oppure la sicurezza di tali alimenti destinati all'uomo. I cibi manipolati attraverso tecniche di ingegneria genetica potrebbero produrre sostanze pericolose e forse perfino tossiche, a lungo o medio termine, per il metabolismo umano. Le proprietà delle proteine possono infatti essere diverse in ambienti diversi chimicamente, dato che esse possono modificarsi e dare composti con proprietà nuove e interazioni diverse con i siti recettoriali. Le tecniche di ingegneria genetica potrebbero introdurre nuovi allergeni in cibi altrimenti considerati sicuri dal punto di vista alimentare.

Le tecniche di tipo non biotecnologico che vengono comunemente impiegate per modificare gli alimenti e le lavorazioni dell'indistria agro alimentare.

I sostituti dei grassi per esempio sono un esempio pratico oggi molto attuale. Un'altra categoria di alimenti sono le sostanze dolcificanti. Tra queste ci sono alcune proteine, chiamate taumatine, una categoria di proteine dal sapore molto dolce, che sono state isolate da un frutto di una pianta tropicale. Il gene che codifica le taumatine è stato inserito nelle piante di patata con un controllo genetico della trascrizione; anche se la resa è attualmente bassa, sono stati ottenuti comunque risultati interessanti dal punto di vista commerciale. Il gene può inoltre venire introdotto direttamente in frutti selezionati e in vegetali per migliorarne il gusto e il sapore dolce, con evidente impatto sul mercato e sul gusto dei consumatori.

Un altro gruppo di prodotti ottenuti da organismi modificati geneticamente sono gli additivi alimentari, come gli integratori di ammino acidi. Spesso le vitamine non sono soggetti a particolari restrizioni legislative; tra questi ci sono i cibi cosiddetti salutistici, tra i quali urano quelli ad elevato contenuto di fibre, o che sono a basso tenore di grassi, a basso apporto calorico, privi di caffeina, di sodio e di alcol, a basso colesterolo e ad aumentato contenuto di calcio.



Tutti questi alimenti vengono considerati degli integratori alimentari. I vaccini possono venire espressi geneticamente in piante come la banana o la patata, e possono derivarne prodotti a basso costo e facili da distribuire ed usare, dei cibi medicinali.

Non mancano quindi i benefici che potrebbero derivare dalla ingegneria genetica; tra questi si possono considerare la aumentata produzione di prodotti dell'agricoltura. Modificare il contenuto nutrizionale degli alimenti può portare inoltre ad altre interessanti caratteristiche, come quella di modularne il contenuto in vitamine, per esempio di vitamina A, oppure il contenuto in fibre. Il mais è già stato recentemente addizionato di ammino acidi contenenti zolfo, allo scopo di aumentare la qualità della sua frazione proteica. La caffeina potrebbe venire eliminata dalla pianta nativa, eliminando al contempo anche i processi attuali di eliminazione da alcuni alimenti con una interessante riduzione dei costi e un miglioramento globale della qualità sia dei prodotti che del gusto. Anche i componenti grassi degli alimenti potrebbero venire modificati o ridotti nella loro quantità per ottenere prodotti dieteticamente migliori e meglio utilizzabili nella alimentazione umana.

Attualmente vengono fatti sforzi nella ricerca scientifica per eliminare dai cibi soprattutto eventuali agenti contaminanti e tossine. Tra queste le aflatossine. Tecniche di ingegneria genetica potrebbero incorporare geni antifungini in specifiche piante ed eliminare all'origine il problema. La ricerca in questo settore viene correntemente indirizzata anche verso aspetti più esattamente applicati la ricerca genetica consente di modulare le quantità di ogni singolo componente dell'alimento in maniera da ottimizzarne l'uso nella grande varietà delle applicazioni alimentari cui può venire destinato. Uno dei problemi più rilevanti in agricoltura è inoltre la adattabilità delle piante ad ambienti specifici. Le piante possono venire rese resistenti ad una quantità di acqua elevata, ad una concentrazione elevata di metalli nel terreno, ad un elevato tenore di sale, in modo che possano crescere e svilupparsi anche in regioni particolarmente inospitali e difficili. La adattabilità ad una temperatura particolarmente bassa può essere importante. Queste tecniche possono consentire quindi di fornire delle risposte efficaci a problematiche connesse con aspetti chimici, come la composizione dei terreni, rendendo le piante insensibili alla presenza nel terreno di metalli come l'alluminio, ed a valori di acidità molto elevata del terreno stesso. Le modificazioni genetiche inoltre potrebbero portare ad ottenere piante dotate di una maggiore resistenza a malattie e insetti indirizzate alla produzione di cibo aprendo prospettive del tutto nuove nella alimentazione mediante l'impiego di nuovi alimenti di base. Piante coltivate in una coltivazione per le loro radici potrebbero venire utilizzate altrove per le loro foglie, come accade per le barbabietole. Alcune piante inoltre possono venire utilizzate per l'alimentazione umana, come alcune varietà di vegetali in Giappone, ma le stesse piante possono essere usate altrove, come accade in Europa, per la produzione di olio vegetale.










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